AL COSPETTO DI OLTRE TREMILA SARDI, I VERI VINCITORI DEL MATCH, CAGLIARI “CLOROFORMIZZATO” A MONZA

la curva del Cagliari a Monza

La partita, attesissima da 23 anni, il Cagliari l’ha vinta sugli spalti. Una marea di oltre tremila sardi ha invaso l’U- Power Stadium ex Brianteo fin dalle prime ore del pomeriggio. Gente che, per vedere i rossoblù dal vivo si è fatta centinaia di chilometri dalla Germania. Od è venuta dalla vicina svizzera. Emigrati. Come anche le migliaia di sardi presenti ed operanti a Monza ed i Brianza. Che, grazie al dinamico ed attivo Circolo culturale, in questa settimana, non hanno voluto fare mancare il loro sostegno al Cagliari. E l’incontro- convegno con i due grandi ex Francois Modesto ed Andrea Carboni, rispettivamente ora, direttore dell’area tecnica e difensore dei brianzoli, ne è stata la testimonianza più lampante avendo avuto una vasta eco mediatica. Se sugli spalti lo spettacolo è stato davvero impressionante, anche da parte del correttissimo pubblico di casa, non così si può dire di quello offerto in campo. Nel primo tempo, come doveva essere, è stato il Monza a mantenere, il “pallino del gioco”, senza, peraltro, mai osare più di tanto. Visto che la prima occasione, al 29′ era del Cagliari con una velenosa punizione di Lapadula a pelo d’erba, finita di poco a lato della porta difesa da Di Gregorio. Al 42′, invece, la rete che ha segnato la partita. Maturata da uno splendido calcio di punizione calciato da Daniel Maldini sul quale nulla ha potuto Scuffet. Palla sotto la traversa, ritornata in campo oltre la linea di porta. E rete. Per il Monza. Con il Cagliari che ha “subito” il colpo. Visto che, allo scadere della prima frazione di gioco, al 45′, è stato ancora il Monza a costruire una limpida occasione da rete con Dany Mota con una conclusione che sfiora il palo alla destra di Scuffet.

Il secondo tempo inizia con un’altra occasione biancorossa capitata nei piedi di Colpani al 52′: palla che attraversa tutta l’ area piccola della porta difesa da Scuffet. Il Cagliari sembra aver accusato il colpo. Nonostante gli ingressi di Oristanio e Prati. E l’incessante incitamento proveniente dalla curva ospite nulla può. Non scalfisce. I primi minuti della seconda frazione di gioco sembrano aver dato la sensazione che il Monza fosse in “totale controllo” della partita.  Nonostante un’occasione sarda capitata al 62′ a Shomurudov. E nonostante i cambi effettuati da Palladino al 63′: dentro due centrocampisti difensivi come Gagliardini e Zerbin, al posto di due offensivi come Dany Mota e Daniel Maldini. Intorno al 70′ la partita si ravviva. Al 71′ è da registrare un colpo di testa di Pessina neutralizzato da Scuffet. Al 73′ arriva la rete annullata a Lapadula per fuorigioco. Sarebbe stato il pareggio. All’ 81′ è Colpani ad essere bloccato da Prati. Segue, all’ 82 un’occasione rossoblù per Nandez sugli sviluppi di un calcio d’angolo.  Nel finale Palladino cambia Duric per Colombo che, all’85’ , avrebbe l’occasione per raddoppiare. Ma nulla da fare. Ranieri effettua gli ultimi cambi all’ 86′: Azzi per Augello e Kingstone per Shomurudov. La partita termina dopo cinque minuti di recupero concessi dall’ arbitro Mercenaro e con un’altra occasione brianzola per Colombo sventata da Scuffet. “Ai punti” sarebbe stato più meritato, forse, un pareggio, ma il Cagliari non ha praticamente tirato in porta, con una brutta interpretazione della partita. Soprattutto nel secondo tempo. È mancato, sostanzialmente, quel “cordone ombelicale” tra centrocampo ed attacco. Con Shomurudov che, invece che fare da “tramite”, ha giocato “sulla linea” di Lapadula. Questo ha comportato che le azioni d’attacco sarde fossero alquanto “sfilacciate”. Con una difficoltà, a monte, nella costruzione del gioco. Il senso dei cambi operato da Ranieri all’ inizio del secondo tempo era stato proprio questo: ricompattare quel “cordone” centrocampo – attacco con Prati. Ma Prati non è stato all’altezza. Ranieri ha cercato di aumentare la quantità delle giocate offensive che, però, sono mancate. Se il Cagliari è venuto meno nella fase offensiva, lo stesso si può scrivere, ad onor del vero, anche del Monza, piuttosto evanescente davanti, nonostante un impianto tecnico e tattico di spessore, soprattutto a centrocampo. Il Cagliari ha, quindi, avuto il grande merito iniziale di “cloroformizzare” il match. Ma, poi, ha esagerato, finendo per essere “cloroformizzato”. Ha “azzerato” inizialmente la partita, cercando di contenere il Monza, ma ha corso un rischio. Che non è stato evitato. Con la bellissima punizione di Maldini al 42′. Che ha segnato il resto dell’incontro. Ma che, comunque, non ha contribuito ad elevare il livello tecnico del gioco. Piuttosto insufficiente anche per la squadra di Palladino. Con questa vittoria il Monza entra prepotentemente in zona Europa. Il Cagliari, dal canto suo, rimane a quota 26 punti, in zona pericolante, ma con due punti di sicurezza in più rispetto al Frosinone che occupa la terz’ultima posizione. In attesa del match salvezza di domenica 1 Aprile con il Verona. In casa. 

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