NESSUN “ROMBO” DAL CIELO: IL CAGLIARI PERDE CON IL TORINO NELLA SETTIMANA TRISTE DELLA SCOMPARSA DI GIGI RIVA

Curve choreography in memory of Gigi Riva, before the Italian Serie A soccer match Cagliari calcio vs Torino FC at the Unipol domus in Cagliari, Italy, 26 January 2024
ANSA/FABIO MURRU

Riva non ha fatto il miracolo. La settimana più triste del Cagliari si conclude con la seconda sconfitta di fila. Dopo Frosinone, Torino. Tutto era iniziato con il saluto commovente a Gigi Riva, quasi in un “unicum” collettore e simbiosi con i trentamila di Bonaria di mercoledì scorso. Una sciarpata unica. Un unico coro anche con i tifosi del Torino omaggiati dalla Curva Nord. Ed i tifosi granata nell’ isola. Poi la canzone di Piero Marras “Quando Gigi Riva tornerà”, del 1982, ormai assurta ad inno del Cagliari. Ed il tabellone che proiettava le immagini dell’ “hombre vertical” (anche questo era una epiteto di Riva) e delle sue gesta in maglia azzurra e rossoblù. Infine, un lunghissimo, commovente applauso. Il più grande ed importante omaggio al campione non poteva non partire da qui. Da Cagliari. Dalla sua e dalla nostra Sardegna. E non poteva non partire da una partita particolare, Cagliari- Torino.  Questa, sfida, infatti, a parti invertite, la domenica del 26 aprile 1970, era stata quella dell’apoteosi e della passerella del Cagliari campione d’Italia.  La “prima” uscita come tale nella penisola. Al cospetto di ventimila emigrati sardi presenti al Comunale. Vinsero i rossoblù 4-0. E fu un’altra festa. Quella di ieri, purtroppo, non è stata così. A parte la commozione iniziale, il Cagliari ha stentato veramente ad “entrare” in partita, consentendo al Toro di portarsi già sul 2-0 nel primo tempo con il micidiale uno- due della coppia Zapata- Ricci. Sembrava che per il Cagliari la settimana “difficile” dovesse continuare. Troppo remissivo nel primo tempo. Con un’impostazione tattica iniziale di Ranieri ancora poco convincente: quella dell’unica punta iniziale. Più convincente la prova nella seconda frazione di gioco con l’ingresso di Pavoletti e Viola, autore di una bellissima rete e di una profonda dedica a Gigi Riva, con gli indici alzati in cielo. A seguire, la rete annullata a Pellegri (sarebbe stata la “pietra tombale” del 3-1). Ed il pareggio sardo mancato solo nel finale. Dando un’ulteriore lettura all’ incontro, si può osservare come, al di là dei meriti indiscussi del Torino, la partita sia stata decisa da alcuni episodi: dagli errori e dalle prodezze dei singoli. Il Cagliari aveva cercato nel primo tempo di emulare la partita di andata. Ci sono stati, poi, i soliti errori dei singoli giocatori contrapposti alle prodezze degli avversari. Così la prima rete del vantaggio granata: accelerazione dell’ottimo ex Bellariva e ritardo di Wieteska, anticipato da Zapata.  Idem per il raddoppio di Ricci che si è potuto fare venti metri indisturbato. La seconda parte dell’incontro ha, invece, visto un Cagliari diverso. Perché sono cambiati anche gli interpreti. Senza tralasciare che il Torino era comunque in vantaggio di due reti. I padroni di casa si sono disposti commettendo meno ingenuità e facendosi trascinare dal pubblico, veramente dodicesimo uomo in campo, dopo la rete di Viola che accorciava le distanze. I rossoblù hanno avuto la consueta reazione da Unipol Domus. Ma non è sempre domenica. Il Toro ha gestito e retto bene l’urto, ben disposto e preparato da Juric. Questa vittoria lo proietta verso la zona Europa. Di contro il Cagliari sarà atteso il prossimo turno da una difficile trasferta a Roma all’ Olimpico contro i giallorossi.

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