“ANIME SPERSE” IL NUOVO ROMANZO DI PINA LIGAS, ORIGINARIA DI GAIRO CHE VIVE A TORINO

Pina Ligas

Anime Sperse è un romanzo di Pina Ligas. Il libro è stato pubblicato nel giugno 2023 da Iacobellieditore nella collana Frammenti di memoria 4 è presente anche nella versione elettronica da agosto scorso.
L’autrice nasce nel 1957 a Gairo dove ha frequentato la scuola superiore, il liceo scientifico di Lanusei, poi si trasferisce a Torino per seguire il marito dove vive attualmente. Ha lavorato per la casa editrice Einaudi 34 anni, di cui 15 anni all’Ufficio Stampa e poi alla programmazione editoriale. L’autrice non è un’esordiente ma è alla sua seconda pubblicazione come romanzo. Il suo primo romanzo “solo il mio silenzio “ambientato prevalentemente in Sardegna a differenza dell’ultimo, le cui   vicende   si svolgono nella capitale del regno sabaudo, Torino, tra la Sardegna, la Liguria e la Lombardia. “Una narrativa storica con personaggi che si sarebbero detti in altri tempi a tutto tondo; medaglioni ben fatti”. Queste le parole che la giornalista Mirella Serri utilizza per descrivere il secondo romanzo di Ligas. Nel libro si narra  di fatti che riguardano amicizia, amore e conflitti sociali e politici.
I personaggi sono descritti con penna graffiante a tutto tondo e il lettore viene facilmente catturato a restare sulle pagine fino all’ultima pagina cui è ambientato nel regno sabaudo post unità d’Italia, è segnato da conflitti di ordine sociale e politico dove tutto ruota ed è ancora più difficile far sentire la tua voce soprattutto, se si  appartieni alla categoria dei fragili a cui a cui nessuno. È proprio in questo periodo vive la protagonista del romanzo: Costanza de Blanchard, affetta dal male del secolo, appartenente a una famiglia aristocratica, affetta dalla poliomelite che era definito il male del secolo. Al suo disagio, al suo malessere non presta attenzione neppure la famiglia di origine che in cui Costanza riponeva fiducia e aspettative   ma fu la famiglia a percepire maggiore disagio e anche vergogna nell’avere   come figlia una ragazza poliomielitica. Come tante altre famiglie nobili era consuetudine relegare i figli, non corrispondenti alla loro idea di normalità   in istituti religiosi in cambio di denaro. Il denaro e il prestigio sociale comprano tutto, anche la resistenza della Madre Badessa che cerca di respingere la richiesta perché l’Istituto che dirige è sorto per dare un alloggio a ragazzine deviate, a volte delinquenti.  Questo succede anche alla Protagonista del romanzo: Costanza De Blanchard,  il suo piede torto, difetto fisico immediatamente visibile ,nella vistosa zoppia, a offendere maggiormente la sua antica e nobile famiglia che all’ennesimo ribellione dell’allora adolescente costanza , che si ribella a quell’isolamento forzato , non in linea con gli adolescenti , portandola segretamente in un Istituto per giovani disagiate, deviate o persino delinquenti . Per Costanza, tradita e umiliata da chi avrebbe dovuto proteggerla, inizierà una lotta fino allo stremo per conquistare la sua libertà: nonostante le offese subite riuscirà, attraverso la determinazione e il suo talento canoro, a imboccare la strada che le permetterà di raggiungere la pace interiore e vivere senza costrizioni. Costanza si sente tradita da tutti, in primis dalla sua famiglia, dalle suore dalle leggi dello stato. Ma forse è a questo punto che capisce che il suo riscatto potrà avvenire solo attraverso di lei, attraverso le sue forze, le sue risorse.

Oltre a Costanza i personaggi principali sono Il conte Filippo, padre di Costanza, uomo combattuto tra l’amore per la sua famiglia ma anche per la sua carriera, uomo autoritario e che si vergognava della disabilità della figlia, influenzato anche dalla madre; la contessa Lucrezia la madre, sottomessa al padre che non osa ribellarsi alla decisione del marito: la contessa Maria Sole, nonna di Costanza, donna presuntuosa e altezzosa che convince il figlio Filippo ad allontanare la figlia. Perché si vergogna della nipote; Matteo lo stalliere /amico che segue in tutto segreto Costanza quando viene allontanata dalla casa paterna; la contessa nonna di Costanza, donna presuntuosa e altezzosa che convince il figlio Filippo ad allontanare la figlia. Perché si vergogna della nipote; maestra Angelica, amica e precettrice di Costanza e che le fa scoprire le sue doti canore e la fa sentire importante.

Quattro le tematiche affrontate: la disabilità, la famiglia patriarcale; l’amicizia, l’amore e la musica. Tutti i temi vengono trattati dalla scrittrice in modo delicato ma prestandoli l’attenzione che meritano creando un romanzo appassionato e coinvolgente e mette in risalto aspetti di solito poco visibili al lettore: il peso della disabilità, la tirannia della famiglia patriarcale, le implicazioni sociali di una “differenza” considerata come una vergogna. I fatti vengono barrati con una contrapposizione di sentimenti che non fanno che rendere ancora più coinvolgente il romanzo, infatti l’ambizione, l’egoismo, l’arrivismo e il culto delle apparenze si contrappone alla generosità all’ amore disinteressato. I paesaggi ed i luoghi sono costruiti con cura attraverso i cinque sensi, e permettono al lettore di inserirsi quasi in prima persona nei luoghi, nelle, ci fanno entrare nelle vicende e facendoci assaporare le diverse emozioni che i personaggi “vivono”.  La storia mette infatti in risalto il peso della disabilità, la tirannia della famiglia patriarcale, le implicazioni sociali di una “differenza” considerata come una vergogna. Ma soprattutto i giochi di potere, ai vertici dello Stato ma anche tra le mura dell’istituto, anche tra le suore cui sono affidate quelle “ragazze perdute” cui persino la famiglia nega ogni diritto di essere. Solo il talento canoro attraverso una grande determinazione le farà   a farle superare le offese, le umiliazioni, gli impedimenti la determinazione e il suo talento canoro, e le permetterà di imboccare la strada che le permetterà di raggiungere la pace interiore e vivere senza costrizioni. Tematiche che sembrano appartenere ad un passato lontano ma che invece sono di grande attualità se pur in maniera differente ma saldamente radicati nel nostro tessuto sociale. Un romanzo coinvolgente dalla prima all’ultima pagina da regalarsi o regalare per Natale magari davanti a un caminetto acceso, dove le fiamme gesticolano come degli attori indaffarati.

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