L’OPERA “ZENTE NUGORESA” DI ZIU MIMIU CANU HA UN SEGUITO DI GENEROSITÀ PER L’HOSPICE DELL’OSPEDALE CESARE ZONCHELLO DI NUORO


I contados in limba, concretizzati spesso da orale in tradizione scritta, hanno rappresentato storie de bighinados e di comunità. Narrazioni funzionali per far emergere valori, relazioni e forti legami di appartenenza in uno spazio “costruito” attraverso considerazioni e riflessioni formative sull’eredità di vita e di identità.

I contos, quasi come saggi-tracce dal taglio antropologico sul vissuto di una dimensione comunitaria e storia dei luoghi, hanno rappresentato un’idealità  di legami familiari, di luogo e di rapporti amicali all’interno di un’economia agro-pastorale e artigiana; i scenari narrativi (fatti, personaggi e riflessioni) erano patrimonio di socialità e di saperi collettivi e comunitari. E particolarissimo libro di esilaranti contos, ricevuto recentemente in dono, è  Zente Nugoresa – Birtudes e bìssios, brullas e issolòrios di ziu Mimiu Canu  (Nuoro 14 luglio 1923- 26 marzo 2011).

La  pubblicazione di Mimiu Canu – voluta dal figlio Antonio, nipoti e familiari per omaggiarne la memoria nel centenario dalla nascita – raccoglie in modo antologico e riprende i testi stampati nel 2001 da Centrocopia. Ora, riuniti in un volume unico, con revisione linguistica del testo in limba operata dal vocabolarista nuorese Paolo Francesco Berria e allegato libro con la traduzione in italiano a cura di Giovanni Maria Ganga, rappresenta la straordinarietà di una scrittura affabulatoria e l’eccezionale fantasioso creatore di brullas, costruite con l’abilità popolare e ricchezza del patrimonio de su limbazu nugoresu.  Racconti descrittivi di vita, abitudini, usanze ed incredibili personaggi d’ambiente nuorese, artefici di spassose situazioni impossibili e al limite… per stimolare un sorriso e una riflessione.

Scritti che denotano anche il senso e l’attenzione amorevole verso sa limba, adoperata con rara competenza ed armonia. Come avevo potuto notare per i racconti di mastru Frantzischinu Satta, per la stesura della prefazione, anche per ziu Mimiu e i suoi contos mi parent isculpidos e inzendrados cun su coro de omine nuoresu, balente e sabiu, e mescamente amantiosu de su limbazu connotu chi – sa zente sua e isse matessi – at sempre contivizadu e manizadu. Narrazioni di memoria collettiva, divertenti e dal genuino spirito beffulanu impreziosito dalle doti umane e di scrittura immediatamente comunicativa.

Ziu Mimiu, dopo una “fulminante” e assai breve esperienza di insegnante elementare a Tanaunella, si dedica professionalmente e con successo ad attività commerciali, di rappresentanza ed immobiliari. A seguito di un grave lutto familiare si avvicina al coltivo della scrittura in limba e all’arte pittorica che il 1998 concretizza con una memorabile mostra: il ricavato è donato all’Associazione Sclerosi Multipla di Nuoro. Anche l’attuale pubblicazione ha un seguito di generosità e l’intero ricavato verrà devoluto all’Hospice di Nuoro (Ospedale “Cesare Zonchello”), diretto dal Dott. Salvatore Salis.

La prefazione del volume, stampato per i tipi delle Edizioni Solinas, è a cura dall’attivo ultracentenario nuorese Bustianu Maccioni, ingegnere e fraterno amico dello scrittore-pittore.

La foto di copertina, titolata “Festa nuziale”, è una rappresentativa opera pittorica di Mimiu  Canu.

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2 commenti

  1. Non ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Ziu Mimiu ma ne ho sempre sentito parlare come se fosse stato un punto di riferimento della vita e della cultura “nugoresa”. Leggendo l’articolo di Cristoforo Puddu ho avuto la sensazione di essere tornato indietro nel tempo. Rivivere un personaggio degli anni della mia giovinezza è stato come ricostruire e aggiungere alcuni tasselli al puzzle della vita cittadina di quegli anni… Complimenti!

  2. Dove sono in vendita

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