PIONIERE DELLA RADIOLOGIA IN SARDEGNA: GIUSEPPE MURGIA IL PRIMO ASSESSORE SARDO AI LAVORI PUBBLICI E DEGLI ENTI LOCALI

Il 14 ottobre del 1968, in seguito a un incidente stradale sulla Carlo Felice, moriva a Sardara il settantenne Giuseppe Murgia medico e politico olzaese.

Il giorno seguente, con una imponente partecipazione di autorità e di popolo, si svolsero i solenni funerali nella Cattedrale di Nuoro, dove il Coro Barbagia eseguì la messa di Requiem di Lorenzo Perosi.

A conclusione del rito, il senatore Salvatore Mannironi (1901-1971) tenne un’orazione funebre sul sagrato della chiesa, ricordando i meriti dell’amico e compagno di partito.

Nato a Olzai nel 1898 Giuseppe (Peppino) Murgia – oltre che apprezzato medico e pioniere della radiologia in Sardegna – è stato uno dei fondatori della Democrazia Cristiana nuorese.

Dal 1949 al 1965, fu consigliere della Regione Autonoma Sardegna per sedici anni consecutivi.

Durante la terza legislatura, ricoprì la carica di vicepresidente del Consiglio regionale per quasi un biennio. Decano dei consiglieri nella sua ultima legislatura, non si presentò alle successive elezioni del 13 giugno 1965.

In qualità di primo assessore sardo ai Lavori pubblici per sei anni consecutivi (dal 1949 al 1955), presentò diverse proposte di legge.

In particolare, si ricorda la Legge regionale numero 9 del 12 marzo 1950 (detta «Legge Murgia»), costituita da un piano di opere pubbliche urgenti di quasi 1.200 milioni di lire e definita, dal medesimo estensore, come «l’atto autonomistico più importante» adottato fino a quel momento dalla Regione, nonostante un bilancio contabile «di pronto soccorso».

Pur disponendo di modeste risorse finanziarie, l’assessorato da lui guidato durante le prime due Giunte Crespellani riuscì a finanziare quattrocento opere pubbliche, per un totale di 8 miliardi di lire.

Sempre per sua iniziativa, nel 1956 il Consiglio regionale approvò la Legge n. 8 per l’istituzione dell’Albo regionale degli appaltatori di opere pubbliche. Nello stesso anno, sua anche la proposta di una legge dello Stato per alcune «Modifiche ed aggiunte a leggi statali sui lavori pubblici», finalizzata a trasferire alcune competenze dallo Stato alla Regione e in modo da consentire anche ai piccoli comuni isolani un accesso più agevole ai contributi previsti dalla «Legge Tupini» numero 589 del 1949.

Giuseppe Murgia aveva una chiara visione dell’Autonomia, che considerava «non come un semplice passaggio di funzioni amministrative dallo Stato alla Regione, ma come un mezzo di rinnovamento per la Sardegna».

Infatti, in veste di primo assessore sardo degli Enti locali (dal 1958 al 1961), svolse un complesso lavoro per trasferire il controllo degli atti amministrativi emanati dagli enti locali dalle prefetture ai nuovi organi dell’Isola.

Conclusa l’esperienza in Regione, nell’ultimo biennio della sua vita ricoprì la carica di presidente della Camera di commercio di Nuoro, di consigliere dell’Ente provinciale per il turismo e di presidente dell’Ente concerti di Nuoro.

Personaggio di altri tempi, condusse una vita molto intensa tra le due guerre mondiali.

È stato indubbiamente uno dei protagonisti dell’autonomia e della rinascita della Sardegna. Uno dei politici più significativi della storia di Olzai, ma inspiegabilmente dimenticato nel suo paese natale e dal mondo politico.

A Olzai si era adoperato per fare realizzare alcune opere di grande utilità, come la strada Sedilo-Olzai, “L’Asilo nuovo” di piazza San Giovanni (oggi sede della biblioteca comunale e di un centro di aggregazione sociale), senza dimenticare il caseggiato scolastico di via Avvocato Giovanni Dore, una delle prime strutture pubbliche finanziate e realizzate in breve tempo dalla neonata Regione Autonoma Sardegna.

La prima pietra dell’edificio delle scuole elementari di Olzai fu posata nell’estate del 1950, alla presenza del presidente della Giunta regionale Luigi Crespellani (1897-1967). Due anni dopo, 295 bambini poterono iniziare l’anno scolastico nelle nuove otto aule.

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