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di ANDREA SINI
Per festeggiare i vent’anni di carriera sognano di regalarsi un maxi concerto nella loro terra. L’anniversario però cadrà solo l’anno prossimo e nel frattempo ci sono tanti chilometri da macinare. I Souls of Diotima sono una band con la valigia. Da Sassari, in giro per l’Europa, per piacere ma anche per necessità: quasi completamente sconosciuti al pubblico sardo, sono invece apprezzatissimi a livello internazionale, dopo aver battuto per anni il continente europeo in lungo e in largo.
Uno stile riconoscibilissimo – e non è poco – che vibra tra metal tradizionale, progressivo e sinfonico, un nome tutto da spiegare e una “front woman” dotatissima a livello espressivo e canoro, Claudia Barsi, sono il biglietto da visita principale di una band internazionale ma con profonde radici nell’isola. Il 4 agosto, ai seguitissimi MetalDays di Velenje, in Slovenia, hanno portato infatti alcuni pezzi del loro quarto e ultimo album. Scritto interamente in inglese, in ogni singolo pezzo Janas rievoca qualcosa della tradizione sarda. Da The Black Mask, un chiaro richiamo ai Mamuthones, a Princess of Navarra, lanciata con un video girato a Porto Ferro, e Dark Lady, che riporta alle leggende legate a S’accabadora. Un album potente ed espressivo, entrato in classifica al secondo posto, dietro i Foofighters, e che al momento vale mezzo milioni di streaming. Grande successo anche per la versione in vinile di Janas.
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Del gruppo, oltre alla cantante Claudia Barsi, fanno parte anche Antonio Doro (basso), Fabio Puddu (chitarra) e Giorgio Pinna, batterista, fondatore della band e autore dei testi, che sulla scorta della sua laurea in Filosofia e della sua passione per Platone nel 2004 ha coniato il nome “Souls of Diotima”.
«Questo nome ce l’avevano sconsigliato, e chiaramente l’abbiamo usato lo stesso e non ce ne siamo mai pentiti – sorride Giorgio Pinna, 43 anni, nato e cresciuto a Sassari –. Si chiama così anche l’etichetta che abbiamo fondato a Londra nel 2017, “Diotima Records Music Management LTD”. Ma siamo anche felicissimi del rapporto instaurato con il produttore Oscar Nilsson dei Crehate Studios di Göteborg, dove abbiamo registrato Janas».
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Cos’altro bolle in pentola? «Dopo aver fatto il MetalDays – spiegano i componenti del gruppo –, andremo in studio in Svezia per registrare un singolo, la nostra prima cover. E poi inizieremo un nuovo tour in giro per l’Europa. Ci siamo esibiti ovunque, dall’Austria alla Germania, dall’Olanda alla Francia passando per Serbia e Croazia. Ma anche in Italia».
A Bologna, i Souls of Diotima hanno aperto il concerto degli Obituary, una band di livello mondiale che ha in qualche modo un legame con Sassari per via del suo chitarrista Trevor Peres. E proprio Sassari, e in generale la Sardegna, sono il campo nel quale la band vorrebbe prima o poi atterrare per un grande concerto. «In nostri fan ci seguono anche da una nazione all’altra. Prima o poi li porteremo anche nella nostra isola. Promesso».