UNO DEI PRINCIPALI AUTORI TEATRALI SARDI, APPREZZATO SCRITTORE, GRANDE UMORISTA: SI E’ SPENTO NINO NONNIS, ORIGINARIO DI SINDIA

Nino Nonnis

di VINCENZO DI DINO

Il pomeriggio di sabato 24 marzo 2023 abbiamo tutti perso una grande persona che ha dato tanto alla cultura sarda ma con una vena di ironia, quasi come se non si prendesse troppo sul serio. Scrittore, autore di teatro, i suoi testi sono stati rappresentati in vari Festival, anche all’estero. Lui stesso ha interpretato i suoi monologhi umoristici. Ha partecipato in un paio di film, collaborando ai dialoghi. E ha lasciato un vuoto a chi lo ha apprezzato per la sua simpatia e umanità.

Personalmente ricordo Nino Nonnis in vari flash. Intanto in alcuni dei suoi libri (“A biliardino non gioca più nessuno”, “Hanno ucciso il bar Ragno”, “Una donna tutta d’un pezzo”) che ho letto per presentarli al Festival Letterario & Solidale San Bartolomeo. Era un piacere leggerlo e presentarlo. Fu uno dei relatori alla “Serata in Onore di…” Antonio Romagnino, insieme al cugino Giuseppe Luigi Nonnis, Marcello Polastri, Carlo Dore, Aldo Piras. Una serata magnifica e indimenticabile che realizzammo insieme ad Angelo Pili e al parroco Antonio Sconamila.

Un altro momento esilarante è legato alla partecipazione di Nino Nonnis al Festival con il suo primo libro di narrativa. Preparare un palinsesto non è mai semplice. Lo inserii nella sessione dedicata, con altri autori di romanzi. Ci sentimmo al telefono… “ho visto che mi hai messo con Tizio, Caio, Sempronio e Mevio” mi incalzò. “Sì, Nino, nella tradizione del Festival San Bartolomeo, vari autori insieme” risposi. “Non è per quello, solo che Tizio è un po’ pieno di sé” rispose “e anche Caio, ha un carattere…” annuii “Nino, sono fatti così, li conosci”. “Appunto, ascolta perché non mi metti in un’altra sessione anche se non a tema?” mi chiese. Come si fa a dire di no a Nino Nonnis? “Nino, se ci tieni, ti potrei spostare alla prima giornata dove però si parla di storia e archeologia”. “Al Festival di Macomer, dove gioco in casa, mi hanno messo il giorno dell’inaugurazione e ho chiesto di mettermi di sabato o domenica, altrimenti non sarei andato”. “Non sapevo, non vuoi inaugurare?” avanzai timidamente. “No, ma da Vincenzo Di Dino vengo con piacere il primo giorno del Festival”. E così fu, si accomodò l’ultimo della fila e ascoltò pazientemente chi parlò di templari e altri argomenti storici. Poi prese la parola un autore del quale mi fornirono il libro la sera stessa, forse l’unico caso nella storia del Festival di San Bartolomeo di un libro non vagliato prima. L’autore iniziò a spararle grosse sulla presenza di giganti che in epoche remote abitarono la Sardegna. E più l’autore andava avanti e più Nino Nonnis mi guardava sornione, captando il mio imbarazzo. “La Sardegna era abitata da giganti di 20 metri, abbiamo le prove ma hanno fatto sparire gli scheletri” raccontava l’autore del libro con foto prese da facebook “e c’erano anche scheletri di 8 metri”. A quel punto Nino Nonnis sentenziò: “pipius!”. L’autore lo guardò quasi a chiedere cosa avesse detto. E continuò: “se c’erano scheletri di venti metri, quelli di otto dovevano essere i figli”. Grande Nino, capace di sdrammatizzare, sempre.

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Un commento

  1. Grande Nino.

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