UNA COOPERAZIONE CON I CIRCOLI SARDI EUROPEI: L’OBIETTIVO DI BASTIANINO MOSSA, PRESIDENTE F.A.S.I., PER UNA EMIGRAZIONE ORGANIZZATA MODERNA

Bastianino Mossa, presidente F.A.S.I.

di LUCIANO PIRAS

Bastianino Mossa lo ripete da tempo, come fosse un mantra: «Dobbiamo restituire all’isola un valore economico largamente superiore rispetto al sostegno finanziario dato ai circoli dalla Regione, e che è fondamentale per alimentare la nostra rete». Gli emigrati, insomma, sono prima di tutto una grossa risorsa economica per la Sardegna. Il potenziale giro d’affari è enorme. Non sono più i tempi delle valige di cartone legate con lo spago: ora i flussi migratori sono un capitolo a sé stante del bilancio regionale. Determinante tra le voci del Pil. Una variabile macroeconomica che può fare la differenza.

Bastianino Mossa, presidente dalla Fasi, la Federazione delle associazioni sarde in Italia, ne è certo. «Dobbiamo essere uniti e determinati – insiste –. Lo stiamo dimostrando con la bigliettazione, con Eurotarget. Dobbiamo far fare un grande salto in avanti anche al progetto SardaTellus e con esso alla promozione del prodotto sardo di qualità nel Continente». I Circoli sardi sono ambasciatori culturali e portabandiera identitari, ma anche promoter commerciali della Sardegna. Nella Penisola e nel resto del mondo.

«Siamo pronti ad aprire il nostro progetto ai Circoli europei, che lo vorranno – assicura Mossa –, per sostenere i processi d’internazionalizzazione dei nostri prodotti, in linea con gli obiettivi che il Consorzio di tutela del pecorino romano e la stessa amministrazione regionale si prefiggono». È di queste settimane l’esito positivo della partecipazione al bando del ministero dell’Agricoltura sulla filiera del latte ovino a sostegno alla valorizzazione del pecorino romano dop «e che vedrà partner la Fasi e la Latteria sociale cooperativa Sa Costera con i suoi circa 450 soci pastori del Goceano» spiega Mossa. Un caso concreto di unione e determinazione. Una realtà che prende piede, forma e sostanza, non la solita aria fritta, le solite promesse verba volant.

Tant’è che il presidente Fasi ne parla con entusiasmo davanti all’assemblea annuale dei bigliettatori a bordo della Grimaldi. Parla della collaborazione con Cibus Srl, «dell’ampliamento strutturale della sede e la modernizzazione delle attività commerciali e promozionali in linea con il progetto stesso». Ricorda l’aiuto e la fondamentale collaborazione della Coldiretti Sardegna. «La valorizzazione fatta dai Circoli alle attività imprenditoriali dei pastori sardi emigrati in Continente» è un altro passaggio. E poi: le convenzioni della Fasi con la Fondazione Mont’e Prama, Fondazione Maria Carta, Unpli Sardegna, Museo dell’emigrazione di Asuni, Fondazione Siotto, Coordinamento Tre. Ancora: la partecipazione alla campagna per il riconoscimento Unesco della civiltà nuragica, la partnership con il Premio Navicella come pure l’istituzione di alcuni Cagliari club «che hanno come base i nostri Circoli». «L’accordo con il gruppo Sae/La Nuova Sardegna e il suo progetto “Arcipelago Sardegna” quale strumento essenziale nella comunicazione e informazione sulle attività della Fasi e dei Circoli» chiude Bastianino Mossa. 

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Un commento

  1. Gianraimondo Farina

    Prima di andare a cooperare,giustamente,con gli altri circoli dell’Europa, occorrerebbe cooperare e riconoscere quello che altri circoli come il nostro di Monza,DA SOLI E CON L’APPORTO DELLE SOLE ISTITUZIONI LOCALI,stanno facendo per la Sardegna,senza “gravitare” nell’orbita Fasi. Occorrerebbe certamente pensare ad un’emigrazione sarda più moderna,ma più legata ai territori in cui i sardi e le loro famiglie vivono!Il ritorno della c.d. “ricchezza” emigratoria in Sardegna non ha senso. Con rispetto parlando,il circuito economico virtuoso, lo scrivo da storico economico, non è questo del “gatto che si morde la coda” ma quello di portare,quanto più possibile, l’economia, la storia e la cultura della Sardegna fuori dalla Sardegna! L’accordo fatto con la Cooperativa Sa Costerà di Anela, le cui dinamiche storico- economiche ho avuto l’onore di studiare e di illustrare in un prestigioso Convegno della SiSe tenutosi nel 2019 in Cattolica a Brescia,hanno ed avranno senso solo ed esclusivamente se,dietro quella cooperativa (come lo era prima) vi sarà un serio e preciso progetto di marketing. Progetto che ora, a parte la pubblicità Fasi, purtroppo, sta’ venendo a mancare. In poche parole,come la storia dei “Giganti” e dei tanti altri progetti elencati sta’ dimostrando: si rischia di creare dei “giganti dai piedi d’argilla”,mi si scusi il “gioco di parole”, se prima non si parte,veramente e concretamente,dal basso. Con rispetto.

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