LA CULTURA DI OZIERI SPIEGATA DAL DOTTOR GIOVANNI FRAU, DIRETTORE DEL LOCALE MUSEO ARCHEOLOGICO

di MARIA VITTORIA DETTOTO

Si è svolta nella sala conferenze del centro culturale San Francesco ad Ozieri, la prima lezione sulla cultura di Ozieri del dott. Giovanni Frau, archeologo e da sette anni direttore del museo archeologico di Ozieri.

La lezione tenutasi ieri aveva come titolo “La cultura di Ozieri: caratteristiche generali e produzioni materiali ” ed è stata organizzata dall’Università delle Tre Età, che da molti anni si occupa di diffondere la cultura nella città logudorese e non solo.

Frau di fronte ad un folto pubblico attento e partecipe, ha illustrato le varie epoche preistoriche nelle quali la cultura di Ozieri si è manifestata e diffusa e le sue principali caratteristiche. Le evoluzioni stilistiche e grafiche delle rappresentazioni artistiche, da quella corpulenta della Dea Madre che da sempre identifica l’iconografia sarda come simbolo in primis di fertilità e richiamo al principio di famiglia matriarcale sulla quale si fonda la cultura dell’isola agli idoli venerati in tempi più recenti. 

La Venere di Holhe Fels ritrovata in Germania e risalente a 35.000 mila anni fa, caratterizzata da un aspetto corpulento della dea con i tessuti adiposi localizzati in glutei e fianchi non è molto lontana stilisticamente dalla Venere di Macomer, risalente al periodo Paleolitico realizzata in pietra vulcanica. Nel periodo Neolitoco invece spiega Frau, avvalendosi oltre che delle sue doti oratorie di immagini proiettate in sala, la Dea Madre acquisisce una fisicità più longilinea, con un corpo che diventa più affusolato e termina a tronco di cono e venivano realizzate in marmo, alabastro e calcite.

Il richiamo alla cultura di Ozieri vede nella bisside, vaso rituale finemente decorato, l’oggetto più rappresentativo: incisa a mano con motivi stellari o solari, veniva prodotta anche a scopi funerari.

Ritrovata negli anni cinquanta, si trova attivamente custodita nel museo Nazionale Giovanni Antonio Sanna di Sassari e secondo il dottor Frau, non farà più ritorno nella sua casa natale, Ozieri.

Il dottor Frau non manca di argomentare anche in merito agli dei maschili, raffigurati con corna taurine e anzi sottolinea come oggi si preferisca parlare di idoli più che di dei, nell’accezione maschile o femminile, affinché possano essere identificati come tali a prescindere dal genere.

In merito alle presenze del museo archeologico di Ozieri nel quale questi e molti altri reperti archeologici sono custoditi, Frau parla di trend positivo dell’afflusso turistico nell’anno 2022, successivo agli anni di rallentamento dovuti alla pandemia e suggerisce alla platea un connubio tra arte proveniente al di fuori dell’isola o addirittura straniera, per far conoscere ai turisti che vengono a visitare l’isola all’interno di mostre o simili.

Secondo Frau sarebbe necessaria una ulteriore valorizzazione di ciò che offre l’interno dell’isola al di là delle coste e del mare, già ampiamente sponsorizzati da tempo e conosciuti ai più. 

La prossima lezione del dottor Giovanni Frau, sempre contenuta all’interno del programma di lezioni promosse dall’UTE di Ozieri, si terrà il giorno primo febbraio 2023, come ricordato a fine lezione alla platea dalla presidente dell’associazione e avrà il titolo: ” La cultura di Ozieri: insediamento, ipogeismo e sfruttamento del territorio “.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *