LA MISSIONE DEL CIRCOLO “LOGUDORO” DI PAVIA: LA PRESIDENTE PAOLA PISANO RACCONTA E OMAGGIA IL FONDATORE FILIPPO SOGGIU

di ELEONORA PUGGIONI

«Il 19 dicembre 2022 è venuta a mancare una persona molto importante non solo per il Circolo “Logudoro” di Pavia, ma per tutto il mondo dell’emigrazione sarda organizzata. Filippo Soggiu, presidente emerito della Fasi e fondatore a Pavia del circolo, che ha guidato fino al 1995, è stato una guida, un amico, un grande combattente delle nostre vertenze, dalla continuità territoriale alla questione dei trasporti. Raccogliamo la sua eredità, portando avanti il nostro operato con entusiasmo, come ci ha insegnato», dichiara Paola Pisano, presidente del Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia.

Il Circolo di Pavia affonda le sue radici nel 1982, nasce da un gruppo di emigrati sardi, in massima parte ex contadini ed ex pastori divenuti, per necessità, operai nelle industrie pavesi. A questi, sin dall’origine, si è affiancato un gruppo di intellettuali e operatori della pubblica amministrazione, attivi nell’università e in altre istituzioni. Il Circolo nel tempo è diventato un punto di riferimento per i sardi di passaggio – in particolare per coloro che hanno raggiunto Pavia per usufruire dei servizi delle sue eccellenti strutture – e un elemento attivo nel tessuto cittadino, suscitando da sempre ammirazione e simpatia non solo tra i pavesi, ma anche tra le istituzioni locali che non hanno mai fatto mancare supporto e patrocinio.

La sede, un immobile di proprietà comunale – la terza in questi quarant’anni – è il risultato del lavoro volontario di tutti i soci che hanno prestato le loro competenze, tra ingegneri, architetti, manovali, elettricisti, carpentieri, per ristrutturarlo e renderlo “casa” non solo per i sardi non residenti, ma per tutti i cittadini. Un luogo accogliente, reso tale grazie anche ai finanziamenti regionali, in cui da decenni vengono organizzati eventi culturali e cene sociali, indispensabili per portare avanti l’opera di promozione culturale che sta alla base delle attività di tutti i circoli federati. Dalla sua costituzione il Circolo ha promosso conferenze, incontri, dibattiti, convegni per far conoscere ai cittadini pavesi gli aspetti specifici della storia, della cultura, del folclore e delle tradizioni dell’Isola. Tutte le iniziative – confortate da ampio successo di pubblico e dall’attenzione costante della stampa pavese e di quella sarda – hanno inteso favorire la reciproca conoscenza tra i sardi emigrati e i cittadini pavesi interessati allo sviluppo del confronto interculturale.

Dopo l’iniziale partecipazione alla “Festa del Ticino”, coordinata dal Comune e dalla Camera di commercio di Pavia, il Circolo ha organizzato, in collaborazioni con enti e associazioni, mostre-mercato di prodotti sardi agroalimentari e artigianali potenziando l’attrattività delle manifestazioni con intrattenimenti di gruppi sardi di canto e di ballo e con la distribuzione di dépliant illustrativi delle bellezze naturalistiche dell’Isola. Per il 2023 sono tanti gli eventi in programma: l’annuale festa di Sant’Antonio abate nel cortile della sede, con un grande falò e le distribuzioni di torte della tradizione; le manifestazioni a febbraio per commemorare Sant’Agostino (Tagaste, 13 novembre 354 – Ippona, 28 agosto 430). Le sue spoglie, messe in salvo a Cagliari da esuli sfuggiti all’invasione vandala del Nordafrica, furono fatte trasportare nel 723 dalla Sardegna a Pavia per intervento del re longobardo Liutprando: da allora esse sono custodite nella basilica di San Pietro in Ciel d’Oro. Nel 2023, 1300° anniversario della traslazione delle reliquie del santo da Cagliari a Pavia, anche il Circolo “Logudoro” parteciperà alle solenni commemorazioni dell’importante evento religioso e culturale, che saranno coordinate dal “Comitato Pavia Città di Sant’Agostino”.

Per il 2023 un desiderio del Circolo è quello di far sfilare i Mamuthones per le vie della città.

«La società è cambiata e la pandemia ci ha messo a dura prova – afferma ancora la presidente Pisano – ma ciò che rimane invariato è il rispetto della nostra mission: condividere con gli altri la ricchezza della Sardegna. Lavorando insieme, senza egoismi o personalismi, avremo davvero la possibilità di fare qualcosa di concreto per la nostra terra. E Filippo Soggiu ne è l’esempio».

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