L’OMAGGIO DI MARCO TUTINO ALLA SARDEGNA E ALLA SUA LINGUA: PRIMA ASSOLUTA SUL PALCO PER “IN AMOROSO FURORE”

segnalazione di PAOLO PULINA

Marco Tutino rende omaggio alla Sardegna e alla sua cultura con una composizione cantata e recitata in sardo logudorese. “In amoroso furore”, per voce recitante, coro e orchestra, nuova composizione su commissione del Teatro Lirico, è stata eseguita a Cagliari in prima assoluta.

Tutino, tra i più prolifici e versatili compositori contemporanei è ritornato nel capoluogo sardo dopo il grande successo, nel 2017, della sua La Ciociara. Il suo brano si ispira a una poesia di Juan de la Cruz, poeta e mistico spagnolo del XVI secolo, per la prima volta tradotta in sardo, da Paolo Pulina, vicepresidente vicario del Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia. Nel brano si alternano sardo e italiano.

Intensa la voce recitante di Simeone Latini, con il coro protagonista della parte vocale, preparato da Giovanni Andreoli.
“La lingua sarda ha in sé una straordinaria musicalità – ha detto Marco Tutino – basta trascriverla, la musica è già quasi suggerita. Sono rimasto affascinato dal suono che affiora da questa lingua che non conoscevo”. Il compositore alla fine del pezzo è salito sul palco dove ha ricevuto un applauso molto sentito e ha ringraziato il pubblico. Incanta l’apertura della serata col capolavoro assoluto di Čajkovskij, il Concerto in Re maggiore per violino e orchestra, l’unico composto per questo strumento dall’autore russo. Violino solista, Pavel Berman, uno degli ultimi eredi della scuola musicale russa, al suo debutto a Cagliari, ha trascinato il pubblico e l’orchestra con la sua pulizia di suono, tecnica e musicalità. Il tutto impreziosito dal suo strumento, uno Stradivari “Conte De Fontana”, Cremona 1702. Poi dopo i calorosi applausi regala un richiesto bis sulle note di Bach.

Lo stesso concerto era stato eseguito l’ultima volta a Cagliari da Anna Tifu, presente in sala ad applaudire il solista.

Conclude la serata l’orchestra, diretta da Karen Durgaryan, in La notte di Natale, suite dall’opera teatrale di un altro maestro della grande scuola russa, Nikolaj Rimskij-Korsakov. Una preziosità di raro ascolto. 

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Un commento

  1. Caro Paolo, il tuo contributo alla divulgazione della lingua sarda è costante e straordinario. È verissimo: la lingua sarda contiene in sé una musicalità straordinaria che arriva all’anima, che l’artista può cogliere e riportare sul pentagramma. Grazie!

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