GRANDI POTENZIALITA’ PER LE ZONE INTERNE, MA E’ NECESSARIA LA FORMAZIONE: ENOGASTRONOMIA IN CRESCITA, NEL MARKETING L’80% E’ DONNA

Dopo il blocco del 2020 l’enoturismo in Italia ha ripreso quota e, se il trend proseguirà agli stessi ritmi, a breve si ritornerà ai livelli pre-covid del 2019.

Il dato positivo è emerso sabato durante il convegno “Viaggio nell’Italia del vino”, che si è svolto nell’Auditorium dell’Ipsar di Sassari in occasione delle celebrazioni per i cinquant’anni del Moscato DOC Sorso-Sennori.

La percezione è di forte ottimismo. L’enoturismo non solo è in crescita, ma fa registrare un forte incremento delle attività al femminile. Secondo i dati forniti da Roberta Gabrielli di Nomisma per l’Osservatorio nazionale Città del vino, se nelle fasi di produzione in vigneto e in cantina gli uomini raggiungono l’86% del totale tra gli addetti, già nella distribuzione e commercializzazione le donne spuntano un 51%, per dominare nei settori del turismo del vino con un 76% nell’accoglienza e nell’ospitalità e un 80% nel marketing e comunicazione. Anche l’agriturismo è rosa con un sorprendente 75% di quote femminili.

L’Osservatorio nazionale dell’enoturismo è uno strumento che nasce dalla volontà di Associazione Città del vino di fornire un utile strumento ai suoi Comuni soci e a chiunque si occupi di enoturismo, analizzando le tendenze, i movimenti e gli incrementi.

“Ci troviamo con un Pil in generale che cresce più del 3,5%, più di quanto ci si aspettava, e questa crescita nell’estate è arrivata grazie ai servizi, in primis al turismo, il quale sta recuperando a passi da gigante pur essendo stato il settore più colpito in assoluto dal blocco”, ha affermato in diretta da Bruxelles Magda Antonioli, presidente dell’Osservatorio turistico nazionale e vice presidente dell’European Travel Commission, ospite d’onore dell’incontro. Se in riferimento al Pil il turismo rappresenta il 13% del totale, e per l’occupazione rappresenta il 14%, in un’isola come la Sardegna – è stato rimarcato -è una fonte indispensabile da tutelare. “La Sardegna è un bacino straordinario, ha fortissimo il turismo balneare ma ha anche un potenziale immenso nell’entroterra – ha rimarcato Iole Piscolla, giornalista e responsabile Area Turismo e progetti dell’Associazione nazionale Città del vino -. L’isola ha veramente tutto sotto il profilo dell’offerta e della ricchezza enogastronomica e tutti i numeri per crescere”.

Il presidente nazionale di Città del Vino, Angelo Radica, ha espresso compiacimento per come i dati forniti siano rincuoranti e offrano a una percezione positiva. Radica ha evidenziato l’importanza di guardare alle intenzioni del turista di oggi, che protende verso l’esperienzialità, verso la ricerca di emozioni, e l’enoturismo potrebbe essere in tal senso uno dei riferimenti più gettonati.

Nel corso dell’incontro si è molto ragionato sul fronte dei trasporti, che è certamente l’aspetto da implementare, e quindi sulla formazione. Non a caso l’incontro si è tenuto all’Istituto Alberghiero, dove gli studenti hanno proposto un saggio della loro preparazione attraverso un pranzo realizzato sotto la guida dei docenti con l’utilizzo di prodotti del territorio in abbinamento ai vini delle cantine locali.

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