ALLA MOSTRA DEL “LIBRO EDITO IN SARDEGNA” DI MACOMER, LA PRESENTAZIONE DELL’OPERA ‘TOTU FRADES’ DI MARIO PUDDU, TRADUZIONE IN SARDO DELLA LETTERA ENCICLICA ‘FRATELLI TUTTI’ DI PAPA FRANCESCO

mons. Corrado Melis, Mario Puddu, Paolo Maninchedda

di CRISTOFORO PUDDU

Alla Mostra del Libro edito in Sardegna di Macomer, con la presenza di un folto e partecipe pubblico, dell’Amministrazione Municipale, rappresentata dal sindaco Antonio Onorato Succu, da associazioni culturali locali, dall’editore Francesco Cheratzu e l’intervento musicale, nel segno della religiosità e tradizione sarda, di Emanuele Garau, è stata presentata l’opera Totu Frades, traduzione di Mario Puddu, in sardu de Mesania, della Lettera Enciclica “Fratelli Tutti” del Santo Padre Francesco, edita da Condaghes.

La piacevole conversazione, conclusiva dei tre giorni di Mostra, ha avuto i qualificati e preziosi interventi di mons. Corrado Melis, vescovo di Ozieri che ha scritto la presentazione e concesso,  come autorità ecclesiastica, l’Imprimatur alla pubblicazione dell’opera bilingue (italiano-sardo) e il prefatore prof. Paolo Maninchedda.

L’intervento del prof. Maninchedda entra nel merito del testo e nel senso di traduzione operata da Mario Puddu, in cui esalta “la sperimentazione della potenza significativa del sardo”; evidenzia inoltre la prova come “esperienza emotiva, cognitiva e culturale” di crescita personale ed azione di contatto tra l’intera cultura sarda con la modernità. Il docente trova e analizza il collegamento linguistico e di traduzione, maturato con l’azione congiunta di poeti e letterati sardi della seconda metà del Novecento, che portarono a sperimentare forme metriche e tecniche non tradizionali per donare nuovi significati interpretativi e di appropriazione dell’immaginario del mondo. La traduzione di Totu frades, sottolinea ancora Maninchedda, ha “il significato e la potenza della lingua pulsante nella mente di un sardofono “, forte nella coscienza della propria identità; conclude l’intervento con l’articolata analisi delle parole chiave dell’Enciclica, amore e fraternità, e invita alla lettura e comprensione di una grande esperienza di conoscenza e di sapere.

Mario Puddu

Le parole di mons. Corrado Melis hanno comunicato la convinta importanza di vigoria e duttilità data all’Enciclica con la traduzione in sardo di Mario Puddu; modo naturale per far penetrare nella nostra cultura, e nel pensare in limba, il messaggio di fratellanza trasmesso da Papa Francesco e ritrovare il senso delle espressioni religiose e spirituali nel nostro essere e pregare. L’Alto Prelato ha sottolineato ed evidenziato le diverse chiavi di lettura dello scritto, per capire e apprezzare al meglio lo sforzo che il Santo Padre fa nel portare nel mondo i temi di una mentalità diversa e di bene nelle famiglie e nella società. Interessante e profondo il discorso di collegamento e d unicità tra l’attuale Enciclica di fraternità e quella precedente del 2015 Laudato sì, imperniata su sviluppo sostenibile e conversione ecologica, capace di tenere in modo armonico difesa ambientale, giustizia sociale e valorizzazione delle diversità sociali. Dunque, Lettere Encicliche con i segni e i valori di un “umanesimo da riscoprire nell’amicizia e fraternità sociale”, ispiratrici di un progetto di cambiamento nella concretezza e “per superare le ombre di un mondo chiuso e conflittuale”. Secondo il vescovo di Ozieri “la dimensione della fraternità  deve far cambiare la prospettiva di sviluppo e far recuperare così i comportamenti etici e i beni morali”. Per mons. Corrado Melis lo sviluppo di Fratelli Tutti “è un saggio invito a smettere di colonizzare la vita e la Terra, violenti verso il prossimo e dunque verso  noi stessi, per trasformarci – in un processo di conversione etica, religiosa, ecologica – nella comunità fraterna aperta a un mondo in cui sentirci fratelli tutti”.

Emanuele Garau

Mario Puddu, dopo i rituali e grati ringraziamenti a relatori e pubblico, ha narrato il suo percorso identitario di “scoperta” della lingua sarda e il continuo lavorio, attraverso gli studi per la realizzazione di grammatiche e dizionari, fino a considerare il laborioso e profondo impegno di tradurre la Lettera del Santo Padre. L’Enciclica Totu frades, afferma il traduttore, indipendentemente dalla lingua, sia essa il sardo o l’italiano, merita di essere letta, compresa e attuata per il valore complessivo che rappresenta nel pieno fondamento evangelico, d’impegno umano e di cristianesimo. In riferimento alla valenza della Lettera per i sardi, Mario Puddu afferma che “Est una enciclica chi a nois Sardos puru tenet meda de nàrrere de ùtile bonu, personale e colletivu, pro totugantu su chi semus in su bene e in su male. E zenia de literadura! No est de cantones, de contos o romanzos, e nemancu una préiga: projetat sos Sardos a una literadura, cultura e limba fintzas sarda de respiru prus mannu, longu e profetosu, sunt pàzinas de literadura de su menzus umanésimu pro donzi èssere umanu”.

Lezidela bene, no importat in cale limba!

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