“S’INTELLIGENTZIA DE ELIAS”, IL NUOVO ROMANZO DI GIUSEPPE CORONGIU: UN GIALLO FANTAPOLITICO E DISPOTICO POST COVID IN SARDO

Giuseppe Corongiu

Un progetto ideato da un consorzio di imprenditori, in combutta con una potente corporazione cinese.

Un piano tecnologico di avanguardia per rimpiazzare parlamento ed esecutivo regionali, ormai ritenuti inadeguati all’autonomia. È uno degli scenari sullo sfondo di S’intelligèntzia de Elias, romanzo giallo scritto interamente in lingua sarda da Giuseppe Corongiu, scrittore, giornalista, autore di numerosi studi e saggi sulla difesa e promozione delle minoranze linguistiche (è stato anche responsabile delle politiche linguistiche della Regione).
    “Va bene sul fatto che la lingua sarda – spiega l’autore – non è un fatto di chiusura regressiva e neanche un estremismo ma è una presa di posizione a favore dei Sardi che la stanno abbandonando. Più che una forma di resistenza, di esistenza direi”. Il libro è pubblicato da Janus Editore nella collana I Romanzi. Corongiu ha ambientato il suo romanzo fra il 2030 e il 2038. È un giallo distopico con la città di Cagliari a fare da centro di tutta l’azione narrativa (l’autore si sofferma spesso a descriverne l’architettura, l’urbanistica, le strade, le spiagge, i palazzi del potere, il paesaggio umano). La trama parte da quello che sta succedendo nei giorni nostri. La Sardegna post 2030 ha sconfitto il Covid e naviga verso il futuro nel bel mezzo della rivoluzione intercontinentale basata sui nuovi apporti tecnologici dell’intelligenza artificiale. Un giornalista fallito a caccia di rivincite, Elias Dessanay, si ritrova a indagare sulla misteriosa morte di una ragazza trovata cadavere a Cagliari, in un sottopassaggio dell’Asse mediano.


    Il protagonista, antieroe pieno di vizi e difetti, agisce in competizione e collaborazione con Edoardo Curreli, alto ufficiale dei carabinieri in forza ai Servizi Segreti. Lo stesso cronista racconta, attraverso dei flussi di coscienza, una vicenda che si snoda in un thriller politico – sociale contrassegnato da uno scenario fatto di disperazione generazionale, conflitti familiari, sesso malato, denuncia civica, autodeterminazione mancata, lingua negata, ipocrisia del sistema politico-culturale, spopolamento, contrapposizione città-campagna, false riforme, colpe ataviche, crisi editoriali, classe dirigente inadeguata e parassitaria. Tra colpi di scena, sorprese, personaggi ambigui e vicende rocambolesche, Dessanay, dopo tante bugie, scoprirà la verità e diventerà, particolare che racconta Curreli nell’incipit, protagonista di una svolta clamorosa nella storia sarda. Corongiu, 56 anni, nato a Laconi, ma da tempo a Cagliari è alla sua seconda prova nel campo della narrativa in lingua sarda dopo l’uscita di “Metropolitània e àteros contos tòpicos, distòpicos e utòpicos” (2019). 

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