600 ETTARI DI NUOVI OLIVETI, PRODUZIONI BIO E SENZA EMISSIONI: L’AZIENDA AGRICOLA MANCA DI ALGHERO TRA LE 100 PIU’ SOSTENIBILI D’ITALIA

Risparmio idrico, riduzione di emissioni, produzione biologica, un frantoio che ricicla i materiali di scarto e produce biogas.

Sono i segreti del progetto “Nolivo” grazie al quale l’azienda agricola Manca di Alghero, famosa per la produzione dell’olio San Giuliano, è stata premiata da “Agricoltura100” come azienda sostenibile e innovativa, e inserita così nell’elenco della cento imprese agricole più sostenibili d’Italia. Il premio organizzato da Confagricoltura e Reale Mutua Assicurazioni ha riconosciuto la validità del progetto, lavoro avviato nel 2013 che prevede un grande investimento pluriennale per la messa a dimora di circa 600 ettari di nuovi oliveti di moderna concezione nel nord-ovest della Sardegna, che si aggiungono a quelli tradizionali già esistenti nell’azienda Manca. “Novolivo non è solo la semplice piantumazione di nuovi olivi, significa attenzione al territorio, rispetto e valorizzazione della biodiversità delle specie tipiche della zona in cui operiamo, rinuncia consapevole all’utilizzo di fitofarmaci di sintesi e prosecuzione convinta del percorso di agricoltura biologica che abbiamo intrapreso negli anni ’90”, spiega l’ad del gruppo Pasquale Manca. “È ricerca, confronto e crescita – sottolinea – in concerto con istituzioni come università ed enti di ricerca che ci affiancano nella sperimentazione di nuove tecniche agronomiche. È l’utilizzo di importanti sistemi per il risparmio energetico e l’uso razionale delle risorse idriche volto a minimizzare gli sprechi. La piantumazione di nuovi oliveti inoltre fa sì che il bilancio tra le emissioni di CO2 e quanto assorbito dall’elevata concentrazione di piante sia positivo”. Tutto questo associato a un frantoio tra i più moderni in Italia, il cui ciclo di trasformazione è circolare, quindi non produce scarti. Le sanse vengono conferite a un impianto di produzione di biogas che le converte in energia verde, mentre il nocciolino residuo è essiccato e utilizzato come combustibile per impianti di produzione di acqua sanitaria o per riscaldamento. A completamento della filiera produttiva, l’azienda si avvale di quattro linee di imbottigliamento automatizzate per imballaggi in vetro e cartone contenenti il 70% di materiali derivati dal riciclo e un uso residuale di plastica, per un ciclo davvero sostenibile.

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2 commenti

  1. Ho paura che sia una delle solite speculazioni, gioco già visto.
    Si prendonono sovvenzioni per piantare, dopo dieci anni altre sovvenzioni per estirpare e piantare altro con altre sovvenzioni e via.

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