LA VITA E’ UNA CORSA AD OSTACOLI: ROBERTO ZIRANU, UN UOMO, UN PADRE, UN AMICO … UN GRANDE ARTISTA

Roberto Ziranu

di CHRISTINE LAURET

«Imposta la tua fortuna, afferra la tua felicità e rischia. Si abitueranno a vederti» René Char

E’ questa la prima frase che mi è venuta in mente quando ho incontrato Roberto Ziranu.

Roberto, da piccolo, già sapeva che non avrebbe camminato sulle orme della sua famiglia o del mondo, voleva lasciare la sua impronta, anche se il percorso sarebbe stato tortuoso. Davvero un bel carattere!

Roberto Ziranu è un artista, fabbro, scultore… ma dietro Ziranu scultore, si nasconde Roberto, l’uomo, è lui che sono venuta incontrare oggi…

Mi aspetta alla fine del vicolo cieco dove si trova il suo laboratorio. Esco dalla macchina e vengo accolta da un clamoroso «Ciao Christine!» con due baci sonori sulle guance. E non siamo amici, non ancora… anzi, non lo conosco… due parole scambiate al telefono, niente di più.

Piacevolmente sorpresa! Immediatamente sono trascinata nel vortice Ziranu… ogni frase è punteggiata da una risata. Va da una parte all’altra nella bottega, mi fa vedere un pezzo di ferro, una lampada, un quadro… e parla, parla, ha sempre qualcosa da dire, un aneddoto da raccontare, una dimostrazione da fare, rimbalza sulle parole, su un pensiero e mi porta in un diverso angolo ancora… È un tornado, non si ferma mai…

Ho dovuto adattarmi e rinunciare a sedermi per prendere gli appunti. Improvviso… registro un pò, memorizzo molto… Ad un tratto seguo il suo ritmo serrato, dimentico l’intervista e mi concentro sul personaggio. Perché sì, Roberto Ziranu è un personaggio!

Il regalo della vita. Una fossetta sulla guancia destra, occhi maliziosi e un sorriso sempre pronto danno al suo viso un fascino alla Clark Gable. Se ne è cosciente? No! Non c’è personaggio più naturale, più vero di Roberto, ha lo charme della Barbagia: intuitivo e selvaggio.

Il berretto fissato sulla testa, il grembiule blu da operaio, Roberto si mostra com’è: semplice, lavoratore, sgobbone. In ogni canto della sua bottega c’è qualcosa da vedere: lavori in corso, una piccola esposizione, l’angolo del passato, muri ornati da foto, quadri, ricordi … Ogni parete racconta una storia. Qua ci sono la bicicletta e le scarpe del padre appese al muro, là una foto del genitore che sembra vegliare su di lui, qui una parete occupata da una quindicina di scatole piene di libri…

Libri? Sì, perché Roberto ha anche scritto un bellissimo libro-album e alla mia domanda sul dove posso acquistarlo? risponde «Io non vendo libri, vendo opere…» fine della discussione!

Cosa fa con i suoi libri allora vi chiederete? Li dà… Ad Ogni persona che compra una sua opera, fa omaggia di un libro.

Bello! Anche generoso, perché vi assicuro ne vale veramente la pena.

Saltella come un elfo che esce fuori da un pacchetto regalo. Roberto ha qualcosa di magico, dà vita ad ogni cosa che tocca, lo vedo come una luce nel buio e fa tutto con il cuore.

«Con il cuore non ti sbagli mai, e anche quando ti sbagli non ti sbagli, perché la vita prima o poi, ti regala qualcosa come per premiarti. Oggi sono orgoglioso e felice del mio percorso e di tutto quello che ho fatto, ho due figli adorabili Angelo ed Elisa, la cosa più bella che la vita mi ha dato…» dice Roberto fiducioso.

Ha un modo di «creare» particolare, tutto suo.

Quando gli si ordina un’opera, Roberto s’immerge nella casa e nella vita del cliente. Si riempie dei profumi dell’ambiente e crea poi l’opera che andrà ad arricchire il luogo. Pensa che lasciare una parte di sé nella casa di qualcuno, sia più importante dei soldi che potrà guadagnarci, del resto, provoca spesso emozioni forti nei suoi clienti. Sarà perché lavora non solo col cuore, ma anche con l’anima? Direi di più, ci mette corpo e anima in ogni creazione ed è anche questa la ragione per la quale ha sempre qualche difficoltà a separarsi dalle sue creature, «Sono dentro l’opera!» dice.

Mi emoziono a sentirlo esprimersi così! Parla delle sue opere come di piccole creature e le paragona quasi a degli esseri umani quando gli chiedo se gli è mai successo de buttarne una: «Non esiste un figlio tuo che sia brutto… è tuo figlio, quindi l’ami, non lo butti… sono molto geloso delle cose che creo, perché lascio sempre una parte di me dentro…»

Ragazzi, ascoltandolo, mi è venuta la pelle d’oca. Ha un modo davvero particolare di parlare, di raccontarsi, non cade nella sdolcinata, ma l’emozione è palpabile, ogni tanto i suoi occhi brillano… lacrime contenute? chissà? Sia come sia, Roberto Ziranu è appassionato, l’avrete capito.

Il grande Ziranu protegge il piccolo Roberto

Prima di diventare un mostro sacro della scultura, Roberto era il terzo di una famiglia di 6 figli. Ragazzo terribile, arrabbiatissimo, alla ricerca della sua strada. A 18 anni sperimenta il look punk per esternare il suo dolore di aver perso un fratello e costruisce manichini per negozi in cambio di qualche soldino. Apre la sua bottega per staccarsi dal padre fabbro e cerca… cerca una via, un qualcosa di diverso senza sapere che questa cosa ce l’aveva già dentro: il dono.

Va avanti con difficoltà, ma è dalle ferite che nascono le creazioni… e finalmente riesce anche a vincere la sua rabbia.

Dopo qualche anno la fortuna gli sorride. S’innamora del suo mestiere, diventando un precursore della scultura di ferro che abbina qualche volta con dei nastri colorati alla pari di uno stilista…

Anche se ha dato un’altra dimensione al lavoro del fabbro, portando le sue opere attorno al pianeta, la «star» Ziranu resta prima di tutto un uomo, un padre, un amico, una persona che regala qualcosa ad ogni incontro.

A noi ha regalato entusiasmo, gioia, il buon umore, amicizia, generosità e… un libro prezioso.

Roberto Ziranu l’artista è un uomo dai forti principi e convinzioni, un uomo di talento, intero, vero e pieno di audacia: un guerriero.

«Sono stato segnato dalla vita, mi sono anche sbagliato qualche volta, ma sono io che ho vissuto e non una persona fittizia creata dal mio orgoglio e dalla mia noia» Alain Delon

Queste ultime parole potrebbero benissimo essere di Roberto.

Lasciando la bottega, ho portato con me la musica del martello su una materia povera, fredda, ruvida ma anche magica…

Tin, tin, tin…

Sono creature che prendono vita dalle mani di Roberto Ziranu, artista che, lavorando e accarezzando il ferro, fa nascere non solo delle opera, ma anche una musica diversa…

Ora mi rendo conto che l’elfo Roberto ci ha regalato pure un’altra cosa: la speranza…

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5 commenti

  1. I miei complimenti
    a Christine, perché ha descritto perfettamente come tu sei! Avendoti io conosciuto circa trenta anni fa, quando venni nel tuo laboratorio ad Orani, per comprare un semplice ” buffafocu”, avevo già intuito che in te c’era qualcosa di più di un semplice artigiano. Quando trasferisti la tua attività a Nuoro, io venni e acquistai una delle tue prime vele, perché me ne innamorai e perché ho avuto conferma della mia prima intuizione. Ora questi due oggetti li tengo fra le cose più care, custoditi gelosamente. E piano piano, tu hai preso il volo e continui a volare, restando la persona semplice che sei sempre stato. Non aggiungo altro perché, ripeto , Christine ti ha descritto alla perfezione. Vorrei solo augurarti ogni bene e ringraziarti, perché per me ( e per chi la pensa come me) sei il nostro orgoglio. Grazie, Roberto!❤

  2. Grande Roberto! Nonostante gli ostacoli della vita, di strada ne hai fatta, eccome! Rivedo nel pezzo di Christine il ragazzo di Orani che ho conosciuto da piccolo, l’allegria, la risata, gli occhi vispi, tutto! E quella volta che ci siamo trovati a Roma, per caso? Un abbraccio!💪🏻

  3. Bellissimo articolo dedicato ad una splendida persona e grande artista! Orgoglio per Orani e per la Sardegna 🌹

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