FRA PRINCIPIO D’INSULARITA’ E ZONA FRANCA: CONTINUITA’ TERRITORIALE, QUESTA SCONOSCIUTA – SESTA PARTE

di GIANRAIMONDO FARINA

Prima d’introdurre la disamina dell’annosa questione riguardante la continuità territoriale aerea da e per la Sardegna, un momento ulteriore di riflessione, di carattere storico, politico economico, sociale e giuridico, è quello riguardante il grande dibattito sul principio d’insularità in Costituzione e, grande battaglia di stampo sardista, sulla zona franca, di radici ultracentenarie (che analizzeremo nelle puntate successive). Soffermandoci sul generale, la questione riguardante la continuità territoriale può essere superata se, effettivamente si riesce a capire meglio quali potrebbero essere i risvolti positivi dell’inserimento, in Costituzione del principio d’insularità.  Una battaglia inerente la modifica dell’art. 119 co.5 della Costituzione in cui, nello specifico, si vorrebbe toccare il cosiddetto regime degli aiuti di Stato, rifacentesi al riconoscimento della “caratteristica identitaria italiana” per cui, se adeguatamente formulato, il sistema della compensazione degli svantaggi derivanti dall’insularità potrebbe consentire anche deroghe al regime degli aiuti di Stato.

Molto interessante è il discorso che, nel merito, riguarda il Comitato promotore il quale, proprio facendo ricorso al principio della coesione nazionale chiede, nello specifico, che per la Sardegna, la Sicilia e le isole minori si proceda alle compensazioni infrastrutturali per quanto riguarda i trasporti, l’energia, le reti tecnologiche, l’alta formazione, la sanità e la fiscalità di vantaggio. Tutti aspetti che consentirebbero diritti di cittadinanza e punti di partenza uguali al resto d’Italia.  Il disegno di legge, fra i cui componenti del comitato scientifico figura il prof. Paolo Savona, si trova ora in Senato, catalogato come DDL S.865. Il 21 ottobre 2020 ha avuto un prima via libera con l’approvazione da parte della Commissione Affari Costituzionali del secondo ramo del Parlamento. Il testo, poi, è ritornato alla summenzionata Commissione che lo ha discusso fra il febbraio e l’ottobre 2021. Ritornato in Assemblea è stato, da ultimo, calendarizzato per il 28 ottobre 2021. Senza dubbio, in tal senso, ha svolto un ruolo efficace di “accelerata” ai lavori parlamentari l’azione di pressione svolta dalla Regione Sardegna, che nel mese di febbraio 2021 si è resa protagonista di un deciso appello all’appena costituito governo Draghi al fine d’inserire tale principio in Costituzione. Presa di posizione, peraltro, suffragata dai costi dell’insularità che annualmente, purtroppo, gravitano sul PIL sardo con un deficit di 5700 euro pro capite.

L’altra grande questione storico-economica, legata a doppio filo alla continuità territoriale, che iniziamo ad affrontare, e’ quella della zona franca. E per farlo, partiamo da un assunto importante. La zona franca, prima che un percorso storico, economico ed istituzionale, è una questione culturale. Ed in questo ci aiutano i dati ed i risultati raggiunti dalla Sardegna prima della crisi pandemica. L’isola, infatti, con l’approvazione del Piano Strategico delle Zone Economiche Speciali (ZES) ha dato una forte accelerazione al suo percorso verso la zona franca. Nei 2770 ettari delle aree delle zone portuali sono già in atto, proprio grazie a questo sistema, azioni di semplificazione amministrativa e vantaggi fiscali (come crediti d’imposta fino a 50 milioni di euro). Tali obbiettivi si possono raggiungere coinvolgendo e facendo interagire ulteriormente i porti sardi con le loro aree retroportuali ed il porto canale di Cagliari come “perno” di questo progetto.  La gestione complessiva è affidata ad un apposito Comitato sotto il controllo del presidente dell’Autorità di sistema del Mar di Sardegna. Stando a questi calcoli le ZES potrebbero, finita la fase pandemica, ad incrementare le esportazioni di un territorio fino al 40 % con una crescita esponenziale dell’export per il Sud Italia e le Isole del 18 %.  Fin qui la cosiddetta zona franca all’ interno della ZES. E’ nostro compito, in questa sede, ricostruire, però, il grande dibattito storico-economico sulla zona franca in Sardegna che affonda le proprie radici fin nell’età risorgimentale. Questo sarà oggetto di disamina ed analisi nelle prossime puntate.

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