PERCUSSIONI E COLONNE SONORE: IL MUSICISTA MICHELE ANGIUS DI QUARTU SANT’ELENA, RACCONTA LE SUE PASSIONI

Michele Angius

di ANDREA RIPOLI

In questa intervista conosciamo Michele Angius. Musicista quartese con la passione per le percussioni e le colonne sonore

Ci puoi raccontare come hai iniziato a suonare? Il primo approccio con la musica l’ho avuto da piccolo, vedendo mio padre mentre suonava la batteria, i primi rudimenti ritmici me li ha insegnati quando avevo 5 anni, come il 2/4 il 3/4 e il 4/4. All’età di 9 anni ho iniziato a fare le prime lezioni di batteria con lui, e da lì non ho mai smesso.

Frequenti il corso di Composizione al Conservatorio di Cagliari. Fino ad ora cosa senti che ti abbia lasciato a livello umano e tecnico questo percorso? Bellissima domanda. A livello umano penso tantissimo, mi sono potuto avvicinare a tantissimi capolavori dell’ ingegno e dell’ espressività umana, ho avuto a che fare con dei capolavori artistici che mi hanno accompagnato nel mio percorso di crescita, posso dire che le composizioni di grandi come Mozart, Bach ,Beethoven , Chopin, Wagner , Giuseppe Verdi e tanti altri mi hanno fatto crescere e mi accompagnano tutt’ ora, insegnandomi che non ci si deve accontentare di un piccolo risultato, perché i veri capolavori hanno bisogno di una vita intera per venire fuori, e non parlo solamente di musica ma di tutto ciò che la vita ci presenta. A livello tecnico, per molti aspetti, il mio corso di studi mi ha reso più consapevole delle mie parti, anche istintive, che grazie allo studio teorico e tecnico sono venute fuori.

Oltre allo studio, fai molta pratica, nello specifico mi voglio soffermare sulla tua presenza nelle strade e piazze di Cagliari dove suoni la tastiera. Da cosa è nata la spinta per metterti in gioco davanti ad un pubblico di passanti? Cosa senti che ti sta lasciando questa esperienza? Tutto nacque nell’ estate del 2016, a Villasimius, accadde per gioco, una sera io ed un mio amico uscimmo in piazza con delle bacchette, e iniziammo a suonare quello che ci capitava, panchine, pali della luce, cassette dell’Enel eccetera. Ci accorgemmo di quanta gente si fermava meravigliata nel vedere due ragazzi suonare in quel modo, da lì ci organizzammo meglio e nei giorni a seguire iniziammo a suonare delle percussioni come ad esempio secchi, pentole, padelle, e così partì questo mestiere estivo, che faccio tutt’ora.

Ci puoi raccontare un aneddoto divertente accaduto mentre suonavi per i passanti? Non ricordo un aneddoto in particolare, posso solo dire che suonando in strada vedi tantissime persone diverse e migliaia di situazioni diverse, c’è sempre il modo di divertirsi, personalmente trovo questo uno dei bei motivi per cui valga la pena fare questo mestiere.

Cosa vorresti che percepisse la gente che ti ascolta, anche solo di sfuggita? Sicuramente l’amore di Dio, dipende molto però da me e da quanto io sia in grado di trasmetterlo.

Hai qualche progetto in mente che vorresti realizzare legato alla musica, magari una volta finito il Conservatorio? Ho davvero tante cose in mente, una su tutte è quella di riuscire a realizzare tutti i miei progetti solamente con la musica, indipendentemente dalla modalità con la quale io la svolga. Un grande sogno sicuramente è quello di diventare compositore per il cinema.

Quali qualità deve avere una persona che decide di intraprendere un percorso musicale? La qualità principale è la costanza, è un percorso davvero lungo, che dura per tutta la vita,La seconda qualità è la tenacia, anche dopo tanto tempo non bisogna mai arrendersi.La terza, importantissima, è l’impegno, che dev’essere costante,l’ultima, ma la più importante di tutte, è l’umiltà.

Quali difficoltà hai incontrato nel tuo percorso? Come le hai superate? Dal punto di vista accademico le difficoltà nel corso di composizione sono gli scontri di vedute con i professori, ma si superano rendendosi conto che è un passaggio obbligatorio e che la propria musica non viene intaccata. Le difficoltà che ho trovato in strada sono state diverse, da qualche “scontro” per la postazione con altri artisti, ma questo fortunatamente non a Cagliari, a qualche discussione con le attività vicine al punto in cui suono

Che musica ascolti? Qual è la tua canzone preferita e perché? Devo dire che principalmente i miei generi musicali preferiti sono la musica classica e le colonne sonore, ho davvero difficoltà a trovare il mio brano preferito, ma se parliamo di canzone allora dico Bohemian Rhapsody, è un mix di pathos scelte artistiche e melodie, che rende il brano sublime.

Ti piace creare collaborazioni con altri musicisti? Mi piace, se c’è lo stesso impegno da parte di tutti, altrimenti preferisco lavorare da solo.

E infine, nei momenti in cui senti che il legame con la musica diventa più fragile, come trovi nuovamente la motivazione? Semplicemente prego, affinché io possa sentire la musica al di là delle sole note.

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