PERPETUA ISPIRAZIONE: GIANLUCA CELESTINO CADEDDU, NOVE LIBRI ALL’ATTIVO PER LE BATTAGLIE UMANE, LETTERARIE E CULTURALI

Gianluca Celestino Cadeddu

di ANNA MARIA TURRA

Tanti lettori e l’evoluzione di una carriera di scrittore che appare inarrestabile. Titoli ipnotici come Labirinti alla menta o La densità del dubbio non bastano a spiegare il suo seguito.

«Consenso: lo preferisco al termine successo, di me è stato detto che abbia inventato un genere: il thriller filosofico – dice Gianluca Cadeddu – termine coniato all’uscita del mio libro L’anarchia di borotalco, ambientato in Costa Smeralda. È una storia di clero e corruzioni in cui il principe Karim Aga Khan è alla guida di una trasformazione radicale».

Convinto che la verità non esista, ma esista soltanto la conoscenza profonda di ciò che può sembrarci vero, ha una passione per le complessità e una personale debolezza per l’India. Qui ha scoperto il giainismo che, semplificando, ha basi filosofiche nell’eternità dell’universo, esclude dio ma non l’anima che entra nella materia.

Le presentazioni dei suoi lavori in Sardegna o a Dubai, nella Capitale o nell’infinito numero di circoli di sardi all’estero, gli attribuiscono un successo che, comunque lo si chiami, vende quel complicato prodotto detto libro. «Coi diritti d’autore capii che una passione può far vivere una vita e viceversa».

Indagini sul campo, da Città del Messico a Francoforte, gli servono a creare quella tensione narrativa che è il corpo stesso di ogni storia. Per un 70% è la cronaca, confortata dalle sue ricerche pericolosamente inclinate su temi scottanti, a prevalere sull’invenzione. Le storie poggiano su autentiche polveriere.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità viene attaccata già nel 2012 nel suo libro Le cicatrici dei depressi inventati; la Prospettiva Editrice, incurante dei grattacapi, lo tallona portando presentazioni del suo lavoro all’Harvard di Boston, col risultato che case farmaceutiche internazionali ne parleranno e accrediteranno le sue tesi.

«Allora vivevo al centro di Cagliari, semplicemente mi accorgevo di un numero troppo alto di individui di estrazione culturale diversa, erano visibilmente imbottiti di antidepressivi, – racconta Cadeddu – apprendendo che il bismuto, metallo che si trova nel Reno, è presente in dosi massicce in alcuni medicinali, mi recai in Svizzera per approfondimenti. Ben presto scoprii che la Sardegna era invasa di questa sostanza così nel mio libro parlo di una popolazione colpevolmente tenuta in una depressione indotta. Saranno numerose le Asl e le associazioni regionali che accanto al mio lavoro contrasteranno la diffusione del bismuto».

Affianca alla narrazione indagini, le trasforma in battaglie contro le lobby, attacca frontalmente i poteri; a turno il mondo della politica, quello dell’imprenditoria, della finanza, della sanità, del clero e dell’informazione viene passato in rassegna e setacciato, facendone la cifra di un’ispirazione, una cattedrale in divenire. Nei libri di Gianluca Cadeddu i casi si affrontano da un’angolazione meramente strumentale alla costruzione di un’ipotesi. La ricerca del dato coincide in modo preponderante con la vicenda, mentre il miracolo di San Gennaro alimenta sé stesso e la sua notorietà, un crescendo di fatti smaschera quel che della realtà appare più incredibile. A colpi di teatro smantella Chavez nel libro Isolitudine costruttiva, per questo andrà a indagare in Venezuela e, nel degrado in un angolo di mondo dove l’85% della popolazione vive in povertà, rischierà la vita ricevendo, grazie ad amici, protezioni da infiltrato.

Ma il 7 agosto del 2009, intorno alle 16 a Cagliari viene investito da un’auto che lo fa volare per 6 metri di fronte al bar Europa: rimarrà 21 giorni in coma. Il rischio è di una lesione cerebrale permanente; i medici non danno speranze parlando di degenerazione neuronale precoce. Contro ogni previsione un risveglio. Contro ogni parere Gianluca Cadeddu continua a sfornare libri e nel 2012 inizia una collaborazione con il BankoK Post, i suoi pezzi sul turismo, destinati al mercato tailandese, sono scritti come un anarchico tratterebbe le pieghe trascurabili di una realtà indifendibile, nascono due saggi di Giornalismo poetico viandante e nel 2014 pubblica Il Pinguino di seta sul Grande Mango. L’occidentale dall’andamento lento è il suo ultimo libro uscito in piena pandemia. Oggi vive a Villacidro a 45 km da Cagliari, luogo cruciale e fatato dei soggiorni di D’Annunzio. Accanto le cascate di Sa Pendula: tre salti e 60 metri di volo. «Nel volo di buona vita di ciascuno – augura Gianluca Cadeddu – non devono mai mancare cinque elementi: conoscenza, libertà, dubbio, onestà e umiltà».

Ma Villacidro è anche il Paese d’Ombre che valse il Premio Strega a Giuseppe Dessì nato, nella purezza che il caso a volte sa dimostrare, proprio il 7 agosto del 1909. A Cagliari.

http://www.costasmeralda.it

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