SERPENTARA, POCHI ETTARI DI MERAVIGLIOSA BELLEZZA AMBIENTALE: L’ISOLA INCONTAMINATA DI FRONTE A VILLASIMIUS

di BENEDETTA PIRAS

La storia e le curiosità sull’isola Serpentara, che con i suoi 134 ettari di bellezza rappresenta una delle isole da visitare in Sardegna. A 4 chilometri dalla costa sud-est della Sardegna un grande serpente di granito emerge dalle onde del mare. Il suo dorso dai colori verde e grigio fa capolino dall’acqua, estendendosi per ben 134 ettari in un tripudio di vegetazione mentre una torre, silenziosa e antica, scruta dal punto più alto il mare circostante.

Viene quasi da chiedersi se fu questo ciò che pensarono anche i francesi quando per la prima volta scorsero l’isola di Serpentara dalla costa, battezzandola – così si dice – con il nome che ha oggi.

La storia di Serpentara si intreccia con quella dell’uomo dal 1700, quando gli spagnoli decidono di costruire qui una torre di avvistamento che insieme ad altre edificate nelle vicinanze costituisse una linea difensiva contro le incursioni dei pirati sulle vicine coste del Sarrabus. La torre intitolata a San Luigi sopravvisse nel tempo fino ad arrivare ai nostri giorni. È ancora lì infatti, un’antica struttura che sebbene abbia accusato il peso del tempo e degli elementi ancora si erge sulla scogliera come unica traccia del passaggio dell’uomo sull’isola, visibile a occhio nudo ai naviganti che passano vicino a queste coste.

Dopo il dominio spagnolo l’isola passa, in tempi più moderni, a un’agenzia immobiliare romana che decide di acquistarla nel 1976 sperando di edificarvi sopra un piccolo resort, salvo poi scoprire che questo lembo di terra a forma di serpente era sottoposto a vincolo paesaggistico. Dopo la bancarotta dell’agenzia il destino dell’isola si fa incerto: data la sua condizione di paesaggio tutelato viene messa all’asta senza successo per ben tre volte.

La svolta avviene nel 2019 quando l’imprenditore romano Fabio Sbianchi decide di acquistarla allo scopo di preservarne il panorama naturale, dandola insieme alla torre spagnola in comodato d’uso gratuito al Comune e all’area marina di Capo Carbonara di cui diventa parte integrante.

Oggi l’accesso all’isola è disciplinato da ferree regole che limitano l’avvicinamento di grandi imbarcazioni alle sue coste. Con una piccola imbarcazione o grazie ai tour guidati -prenotabili nei porti vicini- potrai ammirarne le coste e scorgere la fauna locale. Dal mare non ti sarà difficile imbatterti in delfini e tartarughe marine che qui trascorrono gran parte del tempo per via della tranquillità e ricchezza dei fondali. Sono tante poi le specie di uccelli che hanno fatto dell’isola la loro casa: avvicinandoti alle coste e passando tra i bellissimi scogli di granito chiamati Variglioni potresti infatti riuscire a scorgere un falco in volo sul mare, gli aironi di passaggio o i gabbiani corsi.

Via terra, potrai ammirare l’isola da Capo Carbonara o dalla vicina Punta Molentis: da entrambi i promontori godrai della vista unica di Serpentara da un lato e dell’Isola dei Cavoli dall’altra, mentre il mare blu si infrange sulle loro coste brillando sotto il sole.

https://www.costasmeralda.it/

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