IL CENTRO SANITA’ MENTALE DI OZIERI E LE DIFFICOLTA’ DI GESTIONE AL TEMPO DELLA PANDEMIA

di MARIA VITTORIA DETTOTO

Il problema della salute mentale è spesso sottovalutato, si sa.

Problema peraltro che con la pandemia ha visto un incremento delle persone interessate da disturbi mentali quali ansia, attacchi di panico o depressione.

Se a questo si aggiunge il fatto che da cinque mesi a questa parte, uno dei due medici del CSM di Ozieri risulta assente per malattia, si può bene immaginare come la situazione si stia con l’andare del tempo aggravando.

Di fatto dunque, a prendersi carico delle tantissime utenze del CSM di Ozieri che è bene ricordare si rivolge ad oltre 32.000 pazienti, sparsi tra i 16 comuni di competenza, da novembre 2020 e’ il dott. Cherchi che non avendo un sostituto che lo supporti e prenda il suo posto, dallo scorso anno non può neanche godere delle ferie maturate nel 2020, per non lasciare il servizio totalmente scoperto.

“Quando si parla di salute, si identifica la stessa con quella fisica.

Pare che la salute mentale passi in secondo piano, essendo che in primis dobbiamo stare con il nostro cervello e da lì deriva il benessere del nostro corpo” dice una paziente.

“Sono in cura al Csm da diversi anni ormai a causa di una patologia invalidante. I colloqui erano già da prima non sufficienti rispetto alle mie necessità e si effettuavano con cadenza trimestrale. Da quando uno dei due medici ha iniziato ad avere problemi di salute, ovvero dal primo lockdown del 2020, praticamente non ho avuto nessun contatto con il mio medico curante, salvo un breve colloquio telefonico che risale ad ottobre 2020. Dopo di allora, il nulla”.

E già, il nulla purtroppo.

I disagiati mentali, pazienti di serie b secondo qualcuno, nel corso della pandemia sono diventati ancora più invisibili.

Le visite in presenza presso il Centro ubicato in Via Vittorio Veneto ad Ozieri, sono state bandite, salvo le urgenze.

Ma i colloqui telefonici si potrebbero fare.

Se il medico titolare del posto di lavoro ha problemi di salute, deve essere sostituito, non è possibile lasciare i pazienti senza servizio o senza continuità dello stesso.

A quanto pare però la Sardegna ha in questo momento, carenza di medici psichiatri.

E soprattutto, carenza di psichiatri che accettano di lavorare ad Ozieri, preferendo altre località come Cagliari.

Gli psichiatri che escono dalla scuola di specializzazione di Sassari, tornano nelle regioni di appartenenza. Non restano in Sardegna.

Ad ogni modo, tutti questi problemi pratici ed organizzativi, non possono pesare sui pazienti.

Se solo pensiamo che nei prossimi nove mesi in Sardegna verranno pensionati nove psichiatri, cosa accadrà a quel punto?

Verranno lasciati i pazienti ancora una volta soli?

È mai possibile che non si riesca a bandire da subito dei bandi di concorso per reperire le risorse umane mancanti?

E l’amministrazione comunale di Ozieri, perché nel frattempo non interviene sulla problematica?

Anche perché se è vero che a Porto Torres, per lo stesso numero di utenti c’è un unico medico psichiatra, è anche vero che gli oltre trentamila pazienti del CSM di Ozieri sono spalmati su 16 comuni sparsi tra il Logudoro ed il Goceano prevalentemente ed è facilmente comprensibile che un unico medico non può certamente farsi carico di una simile mole di lavoro.

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