BARANTINAS- 5. NOTE DI STORIA ECONOMICA E POLITICA IN TEMPI DI PANDEMIA: I DUBBI DI RICCIARDI, IL MODELLO TEDESCO , LA SITUAZIONE VACCINALE E “L’ALTRO COMPITO” DI DRAGHI

di GIANRAIMONDO FARINA

La recente lettura di Bloomberg sembra far emergere come da subito, avendo preso ad oggetto di confronto la Germania con la sua “clausura” totale, il consulente del ministero della Salute Ricciardi non avesse, poi, avuto tutti i torti, vista ora la crescita esponenziale dei contagi e la terza ondata del virus ormai imminente. Il tutto con, sullo sfondo, fisso ed immobile, il ruolo di Draghi, al momento limitatosi ad un mero “cambio di guardia” per quanto riguarda la “cabina di regia” della lotta al Covid. 

La stessa, recente, presa di posizione del governo italiano di bloccare, giustamente, l’export di 250 mila dosi di vaccino Astrazeneca in partenza per l’Australia, sebbene giusta e lecita, non rientrerebbe altro che nell’espletamento di un atto dovuto, comprensibile, a fronte dei migliaia di contagi che quotidianamente il nostro paese denuncia rispetto all’Australia. 

Tuttavia, il motivo dello scontro latente, all’interno dell’appena insediatosi governo, viste le crisi interne dei due partiti maggiorenti dell’ex governo giallorosa, M5S e PD, è da individuarsi proprio all’interno del Ministero della Salute, in mano a LeU (terza “costola” della ex maggioranza contiana). Ed il colpevole ha un nome ed un cognome precisi: Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza. Era stato già lui ad imporre, a suo tempo, il diniego alla riapertura degli impianti sciistici ed è ancora lui ad aver proposto ed a continuare a riproporre un nuovo, breve, ma severo “lockdown”. I motivi di questa presa di posizione, in totale controtendenza con quanto proclamato finora dal resto del governo, sono strettamente legati e connessi con quanto sta avvenendo in Germania.

Seguendo uno studio recente dell’Istituto Koch, la Germania, nello specifico, stà, ulteriormente ragionando sull’ipotesi di prolungare il lockdown duro fino ad almeno la metà di marzo. Questo tenendo conto, soprattutto, del modo confusionale della campagna dei vaccini per cui la Germania (ma non solo, visti i casi di Austria e Danimarca), ha deciso di fare da sé. In più la Germania, non avendo una “ratio” debito/Pil come l’Italia, riesce a pagare con puntualità ristori, indennizzi e sostegni vari al reddito.

Un altro ulteriore e recente studio, riguardante la reale situazione della campagna vaccinale nel mondo, mette in evidenza altri dati incontrovertibili. Usa e Gran Bretagna, “in primis”, che vengono portati ad esempio di efficienza; tuttavia, denotano che, proprio in riferimento all’andamento positivo della campagna vaccinale, sono, però, ben lontani dal raggiungimento dell’immunità di gregge.

Alla luce di ciò, quindi, il consulente Ricciardi sembra avere ragione in quanto s’ispira ad un modello, quello tedesco, che sta avendo risultati. Occorrono, però, politici di grandi visioni e che dicano coraggiosamente alla gente come stiano realmente le cose.

Un recente studio di Bloomberg avrebbe rilevato che l’unico vaccino realmente efficace contro il Covid-19 sarebbe quello russo di Sputnik, ancora in fase di approvazione da parte dell’Ema. Bloomberg, appunto, un sito non proprio filo-russo, che sembra aver individuato l’oggetto del contendere nel gasdotto “Nord Stream 2”, a trazione russo-tedesca, vittima, di recente, delle sanzioni trumpiane. Bloomberg ha dato questa notizia in merito allo Sputnik, per niente, però, ripresa da nessun media italiano.

Questo perché? Perché in Italia, abbiamo, ora, Draghi, colui che ha salvato l’euro, “planato” velocemente a Palazzo Chigi con una squadra di governo già pronta. Dopo aver messo al centro del suo programma di governo la campagna vaccinale senza, però, averci “messo la faccia” nei Dpcm partoriti di recente (motivo per cui ha mandato avanti i politici Speranza e Gelmini), Draghi serve ad altro. Ecco perché quelle tanto osannate e conclamate (ma non capite) “riforme a tempo”, da lui indicate facendo un azzardato ed errato riferimento al discorso cavouriano del 1850, lasciano lo spazio alla mera politica economica ed alla realpolitik. Draghi, al momento, a Palazzo Chigi serve a fare in modo che l’operazione di fusione Unicredit- Monte dei Paschi avvenga senza difficoltà, preso atto delle rinunce di Banca Bpm e Bper e le rassicurazioni richieste da BCE e concorrenza europea. Il tutto perché Unicredit, banca- simbolo del Paese, è parte integrante del sistema che, in una prospettiva post-pandemia, occorre blindare con tutto il suo “forziere”.

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