DALLA SARDEGNA A “LA CASA ROSA” DI MOSCA: GRAZIA DELEDDA IN VIAGGIO TRA ARTE, SAPORI E PROFUMI

Maristella Casula e Neria De Giovanni

Cagliari sbarca in Russia con due documentari che ne raccontano il cuore culturale e produttivo.

L’iniziativa ideata dall’associazione culturale La Casa Rosa di Maristella Casula, si integra in un progetto di più ampio respiro per promuovere e valorizzare il territorio, le sue eccellenze e le realtà produttive rivolte al mercato russo e in particolare la Città di Mosca. 

I video sono stati curati dal regista italo-francese Bruno Spinazzola che ha saputo raccontare, attraverso suggestive riprese una delle città più belle e ospitali del Mediterraneo e del sud della Sardegna, valorizzando gli aspetti più legati all’identità culturale dell’Isola, ricordando la figura di Grazia Deledda. Scrittrice che non ha bisogno di presentazioni, per i sardi rappresenta uno dei più alti esempi di espressione artistica e culturale che la nostra terra abbia prodotto. Il premio Nobel per la letteratura che le è stato conferito nel 1926 costituisce il più alto riconoscimento che la comunità internazionale le abbia attribuito, a coronamento di una bellissima carriera, uno dei pochi premi Nobel alla letteratura italiana e l’unico riconosciuto ad una donna. Questo dimostra l’enorme importanza del contributo dell’opera della Deledda non solo in ambito artistico a livello internazionale, ma anche e forse soprattutto per quanto riguarda il suo ruolo nell’emancipazione della donna nella società. Fin dall’inizio, l’oggetto principale delle opere della Deledda è la Sardegna, la sua storia, la sua cultura, le sue tradizioni, le sue specificità. Queste vengono messe in evidenza come un grande patrimonio che caratterizza un intero popolo, e come tale viene trasmesso da una generazione all’altra, fino ai giorni nostri. È per questo che l’opera di Grazia Deledda è così attuale, così capace di colpire il cuore e la mente dei lettori.

La Deledda, ha messo in comunicazione due lingue e due letterature, quella sarda e quella italiana; ha inaugurato una nuova, grande stagione narrativa, valorizzando la lingua sarda non come un dialetto paesano ma come un veicolo di conoscenza e di elevazione culturale. La Sardegna raccontata da Grazia Deledda esiste ancora: è la Sardegna arcaica, storica, delle tradizioni e soprattutto dei valori che non tramontano; la troviamo nel lavoro del mondo agricolo e pastorale, nella vita delle famiglie dei nostri paesi, nei prodotti e nelle specialità alimentari e artigianali della nostra terra che dal centro della nostra Isola sono giunti sino a Cagliari Città di mare. Questo video non è solo un riconoscimento doveroso al valore di una grande scrittrice, ma soprattutto l’omaggio a una donna sarda che ha fatto parlare della Sardegna e della sua straordinaria cultura in tutto il mondo, e che ora viene presentata a un Paese amico la Russia che ha capito il suo valore e che vuole approfondirne la conoscenza anche della nostra isola.

L’opera e l’arte di Grazia Deledda viene presentata attraverso un’intervista alla scrittrice Neria De Giovanni, la recitazione di alcuni brani tratti dai suoi romanzi a cura dell’attrice Marta Proietti Orzella, mentre un ulteriore contributo è dato dai musicisti Dimitri Mattu alla viola e Angela Oliviero al piano con brani di repertorio Classico con la scelta anche di autori russi come Ciaikowskj.

Due documentari quindi, per raccontare una grande scrittrice che ha vissuto per un breve periodo a Cagliari, una città finestra sul mare di un’isola antica, dalle bellezze naturalistiche ineguagliabili e da una storia millenaria tra le più misteriose al mondo.

Alla realizzazione dei due documentari, uno realizzato in un sontuoso Palazzo di Cagliari sede della Fondazione di Ricerca Siotto, l’altro tra le vie del centro cittadino,  hanno collaborato oltre a musicisti, attori ed esperti della figura di Grazia Deledda, anche produttori, artigiani e un ristoratore per proporre i mille volti di una città ospitale che per la gran parte dell’anno gode di un clima mite.

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Un commento

  1. Come si può vedere il documentario?

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