NELL’OLIMPO DELLA SCIENZA PER LE NANOTECNOLOGIE: LA RICERCATRICE VANNA SANNA NELLA LISTA DI “PLOS-BIOLOGY” PER I SUOI STUDI DEL 2019

Vanna Sanna

di BARBARA MASTINO

Prestigioso riconoscimento internazionale per la ricercatrice ozierese di nanotecnologie Vanna Sanna, entrata di recente nel novero degli scienziati più citati al mondo pubblicato sulla rivista internazionale PlosBiology sulla base di uno studio condotto dall’ateneo statunitense di Stanford. Vanna Sanna si è piazzata al 12.913esimo posto su 160mila colleghi di tutto il mondo selezionati tra quelli inseriti nella banca dati per la ricerca scientifica “Scopus”, 6 milioni in tutto, perché risultati «più influenti nel proprio settore per il 2019 in base all’impatto delle loro ricerche».

Vanna Sanna, classe 1973, è infatti una delle fondatrici nonché responsabile del settore Ricerca e Sviluppo della società Nanometer, startup unica in Sardegna (e tra le poche in Italia) che si occupa di ricerca e sviluppo di nanomateriali fornendo soluzioni tecnologiche per l’impiego di nanosistemi innovativi e la realizzazione di prodotti competitivi sul mercato nei settori farmaceutico, agro-chimico, cosmetico, packaging alimentare e nutraceutico. Nanomaters opera nel laboratorio di Porto Conte Ricerche, sede del Parco Tecnologico e Scientifico della Sardegna, ma la sua sede è a Ozieri. Porta avanti numerosi studi, e svariate collaborazioni, e per esempio si occupa della ricerca per lo sviluppo di nanoparticelle intelligenti che si comportano come una sorta di navicelle «che permettono – spiega – di trasportare farmaci direttamente all’interno del tumore, risparmiando i tessuti circostanti, o capaci di agire contro specifici bersagli biologici». Laureata in Farmacia nell’Università di Sassari e Phd in Scienze Farmaceutiche, la ricercatrice si occupa di nanoparticelle dal 2002, anno in cui inizia ad approfondirne lo studio nell’Università belga di Liegi. Dopo il master in Nanobiotecnologie del 2008 opera in aziende private e con Porto Conte Ricerche, dal 2012 nell’Università di Wisconsin-Madison (Usa) nel laboratorio del professor Mukhtar, «il primo al mondo – racconta Vanna Sanna – a validare l’impiego delle nanotecnologie nella veicolazione di sostanze naturali per la prevenzione dei tumori e coniare il concetto di “nanochemoprevenzione”.

Un curriculum di ampio respiro e carattere innovativo che ora la ricercatrice mette a frutto nella Nanometer, i cui risultati le sono valsi il riconoscimento che può a pieno titolo essere definito l’albo d’oro della ricerca scientifica in tutte le sue discipline. «Far parte della lista di “PlosBiology”per Nanomater – commenta la ricercatrice – è senza dubbio un prestigioso riconoscimento per il profilo personale e il valore come scienziati del proprio team. Ancor di più perché è arrivato in un momento storico come questo in cui un virus sta stravolgendo le nostre vite e appare evidente il ruolo importante della ricerca scientifica, alla quale speriamo a breve di poter contribuire anche noi, perché come diceva Einstein, “è nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie”».

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