SINO AL 31 DICEMBRE CON SIMONA MUZZEDDU: A GALLARATE, QUATTRO MOSTRE DENOMINATE “L’OTTICA DELL’ARTE” ALLA MAISON ACUITIS

riferisce SIMONA MUZZEDDU

“L’occhio è ciò che è stato toccato da un certo impatto col mondo e lo restituisce al visibile mediante i segni tracciati dalla mano” Maurice Merleau-Ponty

Luca Cucchiara di Maison ACUiTIS di Gallarate, ospiterà all’interno della propria boutique opere d’arte di: Muzzeddu Simona nei mesi di Novembre/Dicembre; Dal Monte Giulia Gennaio/Febbraio; Martines Manuela Marzo/Aprile; Sgrò Tina Maggio/Giugno.

Gli eventi mostreranno gli infiniti modi dell’arte. Opere fotografiche sculture, pittura, video, accompagneranno il visitatore nel fluido viaggio del pensiero creativo nell’ottica dell’incontro con quattro artiste, quattro visioni, quatto modi di comunicare. Donne che si raccontano e attraverso il proprio percorso artistico indagano la realtà. Con linguaggi differenti propongono nuovi scenari immaginari che costruiscono un dialogo fecondo con chi osserva. A fare da apri pista a questa serie di mostre è Simona Muzzeddu. I suoi lavori analizzano l’uomo e le sue relazioni psico-sociali. Da una diversa prospettiva rende omaggio alla vita e, nello stesso tempo, coglie, senza traumi, gli aspetti che la mortificano o la rendono disumana o quasi inaccettabile. I suoi lavori sono rivolti al sociale: dall’indagine sul degrado ambientale della serie “Dolls Orphan” a quella sulle malattie fisiche e psicologiche di “Borderline la linea di confine” e “Borderline psychotic activity”. Tutte le tematiche sono in strettissima relazione. Creare per la Muzzeddu è necessità, consapevole della decisione di affrontare delle tematiche “scomode”, in una società sempre più attenta alla futilità. La memoria è necessità di accompagnare le persone a ricordare e riflettere su chi siamo e dove andiamo, su come ci comportiamo nei confronti del prossimo e della nostra madre terra. La persona è sia fonte di ispirazione sia obiettivo da raggiungere, da sensibilizzare e a cui lasciare un messaggio chiaro, su cui riflettere. “IN MY HEART” l’opera costituita da una serie di cuori in resina realizzati in vari colori con all’interno degli insetti o fiori naturali, sono illuminati da una luce a led a sottolineare l’importanza del cuore che è simbolo di sentimenti ed emozioni le quali spesso vengono trattenute o trasformate dalla fredda comunicazione sui social network. “Selfitis” sta ad indicare un vero e proprio bisogno ossessivo-compulsivo di scattare foto a sé stessi per pubblicarle poi sui social network. In questo progetto vengono ritratti dei modelli che richiamano l’iconografia romantica ma la presenza di tablet con un selfie scattato dal soggetto stesso, contrappongono il passato alla contemporaneità.

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