di SAVERIO COGHE
E’ stata un successo la seconda tappa del minitour intrapreso da ASSANDIRA per le città sede dei circoli sardi. La proiezione di La Spezia è diventata un vero e proprio evento culturale che ha coinvolto sardi e spezzini accorsi in buon numero al cinema “Il Nuovo” pur nel rispetto delle misure anti-Covid.
Silvano Andreini ha introdotto la proiezione porgendo a Salvatore Mereu, presente in sala, i saluti di Pierluigi Peracchini, sindaco di La Spezia fortemente impegnato ad affrontare i problemi di questi giorni, resi tremendi dall’emergenza sanitaria.
Nina Meloni, vicepresidente del Circolo “Grazia Deledda, ha invece consegnato, a nome dei soci del circolo, la Navicella Nuragica che tutti li rappresenta.
La proiezione del film ha offerto l’occasione agli appassionati di cinematografia e a tutta la comunità dei sardi di incontrare il regista e di onorare un artista e un’opera che sono un vanto dell’intera Sardegna.
All’uscita dal cinema gli spettatori sono sciamati a piccoli gruppi commentando il film ad alta voce.
Sono così rimbalzate frasi del tipo: < Mario è uno di noi>; <Al ritorno nell’isola dopo un periodo di emigrazione lavorativa in Germania vuole costruire un futuro concreto per sé e per la propria famiglia nella sua terra, la Sardegna>; < il suo sogno che è anche quello di tanti di noi: aprire un agriturismo in linea con i tempi>; e ancora: < Mario è il simbolo della Sardegna che vuole cambiare”
Altri hanno aggiunto: <Grete, la moglie tedesca, è moderna: crede nel successo di questo progetto>; <Nessuno meglio di lei può conoscere il fascino che il racconto delle tradizioni del passato può esercitare sui turisti dei nostri tempi>; < Turisti superficiali e volgari che vogliono provare il brivido di incontrare il buon selvaggio e di tuffarsi nell’afrore dei pastori >
I più hanno solidarizzato con Gavino Ledda <Costantino da corpo ad una Sardegna ancorata all’autenticità della propria tradizione. Ai valori tramandati dai nonni e padri>; <Quello del pastore è un mestiere antico e nobile che non può essere ridotto a ridicola messinscena e a gioco per compiacere il turista di turno>; < Costantino però, per amore del figlio Mario, ha ceduto ai tempi che cambiano>.
Tutti gli spettatori sono stati infine concordi nell’affermare che ASSANDIRA è un film crudo e intenso in cui si scontra in modo drammatico il vecchio e il nuovo. Una storia sarda e universale da non perdere assolutamente.
Quando torna a milano l’ho perso?