NESSUNA PAURA, MA EDUCAZIONE E RISPETTO: RESTARE VIGILI E MANTENERE I COMPORTAMENTI IDONEI PER CONTRASTARE IL VIRUS

di FIORENZO CATERINI

La riapertura della Sardegna era inevitabile, come era inevitabile il turismo. La gente ormai circola liberamente in Europa e la Sardegna non poteva certo fare eccezione.

Ci si aspettava, magari, dopo i proclami mediatici della Regione, una maggiore profilassi degli ingressi, ad esempio il famoso testing, almeno, che non era poi così difficile da attuare; ma si è preferito, alla pragmatica, il fumo della comunicazione, che nella società dell’immagine porta più risultati.

Fatta questa doverosa “autocritica”, è giusto dire che, tutto quello che sta avvenendo, era inevitabile. Sapevamo bene che passavamo da essere isola “covid free”, allo stillicidio angosciante dei contagiati provenienti dalle regioni e nazioni maggiormente colpite.

Nessuna paura, però.

Non ci saranno seconde ondate della gravità del passato, e neppure le relative restrizioni, perché la situazione oggi è radicalmente cambiata. L’età media dei contagiati è scesa dai 60 ai 30 anni, e quel poco di distanziamento sociale che permane, comunque, riduce la carica virale del contagio. Tutto questo abbassa di molto il tasso di mortalità dei contagiati e la pressione sul servizio sanitario. I focolai, inoltre, vengono individuati e sottoposti a trattamento tempestivamente.

Tuttavia, è importante restare vigili. Capisco che l’estate è periodo in cui la gente libera la testa dai problemi, ma siamo nel bel mezzo di una pandemia mondiale, e in tutto il mondo la gente sta morendo.

Nessuna paura, ma è corretto proseguire con educazione e rispetto le buone pratiche che ormai tutti conosciamo, nel limite del possibile. Ci sarà un periodo di convivenza con il virus per qualche mese, e per qualche mese ci dovremmo abituare ai buoni comportamenti, che più saranno scevri da isterismi fobici e controfobici, meglio sarà.

Capisco che per molti sentirsi ribelli e alternativi nutre l’ego, ma qui si tratta di rispetto ed educazione, e della vita altrui, mica di fare i fenomeni.

Da sardo poi, verrebbe da indignarsi per l’ennesima prova di malanimo di una parte evidente del paese nei nostri confronti. Un malanimo speculativo, verrebbe da malignare, e anche impregnato, oltre che di stereotipi, di una certa invidia. Che ci andrà a fare tutta quella gente in quel paradiso? Ma sono questioni che vengono da lontano, di cui spesso, inconsapevolmente, siamo partecipi, e di cui ci sarebbe da discutere a lungo.

Non prendiamocela più di tanto.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Un commento

  1. C’è carenza di educazione di rispetto in generale. I media ed i “rappresentanti” “politici” ne stanno dando un’ampissima dimostrazione e quindi a cascata segue l’incontinenza del vomito sui social e nella vita quotidiana

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *