IN SARDEGNA STORIE E PROFUMI ANTICHI: FABIO NURRA HA COME ELEMENTO IL MARE DA CUI CREA LA SUA CUCINA

Fabio Nurra nella foto di Mariano Marcetti
di CRISTINA VANNUZZI

Ti viene incontro e gli sorridono prima gli occhi della bocca e nei suoi occhi vedi il mare, il lentischio e il mirto, le rocce levigate dall’acqua, lenta e continua, gli olivi bassi d’argento, la sua Sardegna è il mare azzurro, vele tese verso il sole, sabbie di velluto, un perenne e leggero refolo di vento, estate attesa tutto l’anno.

Un fazzoletto di spiaggia, lo sguardo verso le rocce, lisce e levigate dal ritmo lento dell’acqua, il profilo severo dei monti, poi il verde antistante la spiaggia, unico, spudorato nei colori, un trionfo di profumi, mirto, lentischio, olivi nani: qui la storia di un architetto, una storia non banale, piena di passione per la sua terra, la trasformazione dei ruoli, da architetto a cuoco per colpa….o merito……di una grande cultura e talento inedito per la tavola, le vele, le barche da pesca, sogni di evasioni per paesi lontani, sogni legati al mare, una vita cadenzata dal movimento delle onde, una ninna nanna inesorabile, dolce, ripetuta senza tempo che, quando si rannuvola il cielo, prende corpo e violenza come se fosse un dispetto degli dei, un “piccolo mondo” un esclusivissimo e discreto ristorante sul mare quello della famiglia in Sardegna, dove, nelle notti d’estate si poteva ascoltare il fascino del silenzio, ed ognuno di velieri che raccontavano fughe e viaggi, romanzi d’ amore e d’avventura, vele imponenti, fragili come farfalle, storie di marinai, storie di uomini.

Storie, profumi, sapori incancellabili, trasmessi, che oggi il giovane chef ripropone: grande talento, materia prima e la volontà di valorizzare i prodotti del territorio, il successo di un “figlio d’arte” per niente scontato, il paradigma di una cucina semplice, figlia della memoria, i prodotti al centro del piatto, segnati con eleganza da tocchi d’inventiva, una cucina eccezionale di cui il giovane chef è padrone, una base di cucina classica con la sorpresa di piccole variabili geniali per sapori inattesi:

Fabio Nurra è un ragazzo cresciuto sul mare, nato e cresciuto in un lembo di terra incastonata tra il mare azzurro e la durezza dei monti, il profumo del salmastro che si confonde al vento; il suo elemento è il mare, è il primo, al porto, la mattina, che aspetta le barche dei pescatori, per avere il pesce, guizzante, vivo, e poi “raccontare” il suo mare, attraverso la sua cucina, la profondità del blu, gli stridi rauchi di gabbiani, la luce che penetra nell’acqua per ripetere all’infinito la storia di un rapporto intenso dell’uomo con il mare, sempre in bilico tra attese e incontri.

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