TALENTO JAZZ: ELIAS LAPIA LA PASSIONE MUSICALE SBOCCIATA A SINISCOLA

Elias Lapia (immagine di Salvatore Guiso)
di LUCIA BECCHERE

Vincitore della 23esima edizione del Premio internazionale 2019 intitolato al grande sassofonista italiano Massimo Urbani e riservato ai giovani talenti che si cimentano nella musica jazz, Elias Lapia 23 anni di Siniscola, si è esibito la scorsa estate con grande successo nel centro baroniese presso l’Auditorium della Fondazione Farris-Tedde accompagnato da Mariano Tedde (pianoforte), Nicola Muresu (contrabbasso) e Massimo Russino (batterista). Elias, che vanta anche il Premio Nuovo Imaie che prevede 8 concerti organizzati nei prossimi 12 mesi, ha voluto omaggiare i suoi concittadini proponendo in anteprima alcuni pezzi del suo primo disco.

«Questo evento culturale – ha dichiarato Roberto Corrias in rappresentanza del presidente della Fondazione Angelo Farris – è stato promosso dal Comune di Siniscola in sinergia con la Fondazione, quale riconoscimento ufficiale del talento di una nostra eccellenza nel panorama jazzistico europeo». «Felici di patrocinare questo evento – ha chiosato con orgoglio il sindaco Gianluigi Farris – siamo tutti onorati dei successi del nostro giovane concittadino». «Vincere il premio – ha affermato il giovane sassofonista – e vedere una comunità che si è unita per celebrare un evento cosi importante, è stato per me un vincere insieme. Questo concerto si carica di un significato particolare perché celebra quello che è stato il mio lavoro negli ultimi due anni».

Il grande sassofonista Massimo Urbani (Roma 1957-1993), deceduto a 36 anni per overdose, è considerato uno dei pionieri del jazz italiano. Pur senza conoscere la musica, ad orecchio e con una sinergia incredibile, suonava brani di musicisti di grande valore. Figlio di un bidello e di una casalinga, è riuscito ad imporsi nel mondo del jazz nazionale ed internazionale pur essendo il jazz prerogativa di famiglie abbienti. Il premio che lo ricorda è stato istituito a tre anni dalla sua morte ed essere nell’albo d’oro del Massimo Urbani è il più importante riconoscimento per solisti.

Elias, come e quando è nata la passione per la musica? «A 11 anni suonavo il flauto dolce alle medie e visto questo mio grande interesse per la musica, i miei genitori mi regalarono il sax, mentre un amico di famiglia mi fece dono di alcuni dischi jazz. Ho preso le prime lezioni dal sassofonista Luciano Sezzi, nella scuola civica di Olbia ho frequentato le lezioni dal bravissimo clarinettista Marco Demurtas e poi quelle del professore Paolo Carta Mantiglia. Dopo la maturità scientifica, per poter accedere al conservatorio di Parigi ho approfondito gli studi a Siniscola per un anno durante il quale, grazie ad una borsa di studio, ho avuto la possibilità di frequentare per ben 5 settimane il Berklee college of music di Boston seguendo le lezioni di alcuni musicisti di fama internazionale. Al Conservatorio sono stato accolto subito all’audizione, superando una dura selezione. Dopo il diploma, mi sono trasferito all’Aia dove frequento l’ultimo anno per conseguire la laurea e dove studio con il sassofonista italo-americano John Ruocco».

Chi è stato il suo mentore? «In realtà parecchie persone, ma per certi versi ho lavorato tanto da solo, a Parigi dove non avevo un vero e proprio insegnante, mi sono confrontato con una realtà più ampia e questo mi ha fatto crescere. Ci sono state figure importanti per me, persone che con una lezione ti cambiano la vita, come John Ruocco che è stato il mio primo vero maestro in Olanda».

Come ha affrontato la vita fuori da Siniscola? «Studiare al conservatorio di per se non è stato difficile. Vivere in una città caotica come Parigi è stato stressante, ma superato il primo impatto mi sono trovato abbastanza bene».

Ricorda l’emozione del primo concerto? «Il mio primo banco di prova è stato a 15 anni all’Oceania alla Caletta. Mi sembrava il grande evento della mia vita. Ero a casa e mi sentivo addosso tanta tensione ma anche una grande voglia di suonare in una certa maniera. Con meMatteo Pastorino, un clarinettista di San Teodoro di 6 anni più grande di me che vive a Parigi».

Quale il pezzo che ama di più? «In realtà ci sono dei pezzi che mi piacciono di più, ma non ho preferenze. Tutto è musica».

Che progetti ha per il futuro? «Fra un anno dovrei conseguire la laurea al Conservatorio in Olanda. A dicembre uscirà il mio primo disco e ho pronta della musica originale da presentare. Vorrei tanto andare a New York».

Quanto tempo dedica allo studio? «Tanto, studio moltissimo d’inverno ma d’estate cerco di ritagliarmi dei piccoli spazi solo per me».

Quale il suo messaggio ai giovani? «Vorrei veicolare la cultura a traverso la musica, dire ai genitori che il loro ruolo è determinante perché i propri figli possono realizzare grandi sogni e condividere cose non comuni come il jazz, mentre ai giovani vorrei dire di non dare nulla per scontato perché i risultati sono frutto di impegno, umiltà e spirito di sacrificio. Soltanto dopo essere venuto a contatto con realtà diverse ho capito quanto sono stato fortunato ad avere la famiglia che ho».

per gentile concessione de https://www.ortobene.net/

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Un commento

  1. Grazie Elias, piccolo grande sardo e cittadino del mondo che metti a frutto i tuoi talenti e rimani saldo e riconoscente alle tue radici!!! e grazie Lucia Becchere che ci fai scoprire giovani talentuosi come Federica e Elias. E’ un vero confortante piacere leggerti😍😍

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