MARISA SANNIA: LA MUSICA, LA VOCE, LA POESIA. LO SPETTACOLO A FIRENZE “CON PASSO LEGGERO” DEDICATO A GIANNA DEIDDA

ph: Gianna Deidda
di ANGELINO MEREU

Si è svolto lo spettacolo promosso dall’ACSIT al Teatro Affratellamento di Firenze per ricordare Marisa Sannia e Gianna Deidda.  Nell’ambito delle programmazioni de “L’Eredità delle Donne”, l’ACSIT (Associazione Culturale Sardi in Toscana) ha riproposto lo spettacolo “Con passo leggero”, dedicato alla cantante Marisa Sannia. La Sannia è scomparsa nel 2008, aveva 61 anni, ed era giunta ad un punto cruciale del suo percorso artistico. Un percorso che, dopo i primi anni di carriera e di successi commerciali, improntati sempre e comunque alla qualità (basti pensare alla lunga collaborazione con Sergio Endrigo), l’aveva portata a fare delle scelte drastiche che la fecero approdare verso un netto taglio col passato e verso una produzione artistica ricercata e non banale. Lo spettacolo “Con passo leggero”, nato per poter fare qualcosa di utile affinché sia conosciuto il lavoro e la ricerca che per anni Marisa Sannia ha portato avanti con grande dignità e con una coerenza non sempre riscontrabile nel mondo dell’arte e dello spettacolo, è stato presentato per la prima volta a ottobre del 2018, e ha preso vita grazie a Maria Grazia Campus e Gianna Deidda che hanno selezionato il materiale dalla produzione della cantante di Iglesias, grazie al contributo di Marco Piras, per quindici anni chitarrista e arrangiatore dei componimenti di Marisa Sannia, grazie ai musicisti Alice Chiari al violoncello, Gianni Cammilli alla chitarra, Andrea Laschi alle percussioni e grazie all’occhio registico importante di Daniela Morozzi. 
Gianna Deidda, purtroppo, è scomparsa ad agosto e ha lasciato in tutti quelli che la conoscevamo un vuoto incolmabile, ma ha lasciato anche una grande eredità, fatta di impegno, di dedizione e di amore per il suo lavoro di attrice. Un’eredità che l’ACSIT si è impegnata a raccogliere con l’intento di portare avanti quanto Gianna ci ha trasmesso. Siamo consapevoli che il contributo e l’apporto di Gianna saranno insostituibili, e anche se lei non è più tra noi, la sua figura, la sua voce, la sua presenza saranno più che mai vive sul palco, a dimostrazione che le cose che ha costruito nella sua vita, personale ed artistica, non ci lasceranno mai. Crediamo che continuare il percorso che avevamo tracciato insieme sia il miglior modo per ricordarla. Per dare un segno tangibile, abbiamo deciso che gli incassi dello spettacolo saranno devoluti a sostenere la Onlus Santa Maria Annunziata con la quale Gianna collaborava assiduamente. Lo spettacolo ha messo in risalto le scelte che portarono Marisa a riscoprire la lingua sarda e alcuni poeti che in sardo componevano le loro opere: nascono così quei meravigliosi dischi come “Sa oghe de su entu e de su mare”, “Melagranàda” e “Nanas e Janas” ispirati dalle poesie di Antioco Casula “Montanaru”, di Francesco Masala e dai versi di Maria Lai che curerà anche la veste grafica dei dischi. 
L’ultimo disco di Marisa Sannia rappresenta un ulteriore salto di qualità con la messa in musica delle poesie di Garcia Lorca cantate in spagnolo. “Rosa de papel”, questo il titolo dell’album, costituiva anche un progetto di spettacolo teatrale da portare in giro in Italia e non solo che, però, non ha mai visto la luce per l’improvvisa scomparsa di Marisa. Il disco è uscito postumo e ad ascoltarlo lascia un segno di grande malinconia per le tante cose belle che Marisa avrebbe potuto ancora regalarci. I brani riproposti in “Con passo leggero”, cantati e recitati, inquadrano il percorso di Marisa, e ci fanno convinti che debba essere riscoperta e valorizzata per il lavoro eccezionale che ha svolto durante tutta la sua carriera. A proposito della world music, David Byrne, uno dei fondatori dei Talking Heads, nonché premio Oscar per la colonna sonora de “L’Ultimo Imperatore” di Bertolucci, diceva che troppo spesso siamo succubi degli stereotipi, così se pensiamo al Brasile pensiamo alla bossa nova, se pensiamo all’Argentina pensiamo al tango, se pensiamo all’Italia ci viene in mente l’opera e il bel canto. Questo è un peccato – diceva Byrne – perché ci impedisce di far conoscere a tutto il mondo artisti eccezionali come, ad esempio, Fabrizio de Andrè o Marisa Sannia. 

ph: Marisa Sannia


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