ITINERARIO PREISTORICO LUNGO LE RIVE DEL LAGO OMODEO (CONOSCERE IL BARIGADU, SARDEGNA CENTRALE)

Tomba di Sas Arzolas de Goi – Nughedu S. Vittoria
di CINZIA LOI

Vengono proposte qui di seguito alcune tappe di un singolare itinerario archeologico che si snoda attraverso un’area della Sardegna centrale, il Barigadu. Questa regione, che occupa una superficie di 290 Kmq, è marginata – per un vasto tratto – dalla sponda sinistra del fiume Tirso, uno dei più importanti corsi d’acqua della Sardegna.

La costruzione, lungo il suo sviluppo, tra gli anni 1918-1924, di un imponente sbarramento noto come Diga di Santa Chiara, ha portato alla creazione del bacino artificiale del Lago Omodeo. La creazione di questo invaso, oltre ad aver mutato profondamente il paesaggio naturale, ha causato l’obliterazione di numerose tracce di vita del passato.

Le testimonianze più antiche relative alla frequentazione umana in questo territorio, sembrano risalire al Neolitico Recente (metà del IV millennio a.C.). Possono ascriversi a quest’epoca 43 complessi funerari che ospitano almeno 150 tombe ipogeiche denominate “domus de janas” (case delle fate). Questi monumenti costituiscono senz’altro l’elemento peculiare e caratterizzante del patrimonio archeologico di questa regione.

Le domus de janas del Barigadu, si presentano isolate, in coppia o riunite in necropoli costituite da un numero minimo di tre sino ad un massimo di 24 tombe. Lo schema planimetrico è spesso a proiezione longitudinale, con padiglione d’accesso, anticella e cella principale, arricchita talvolta da uno o più ampliamenti laterali seriori.

Svariati sono i motivi decorativi di tipo architettonico riprodotti con varie tecniche (pittura, incisione, scultura) nelle domus in esame. Si ritiene comunemente che tali decorazioni traessero esempio dalle principali strutture dell’architettura civile, quasi a sottolineare il rapporto ideale fra l’abitazione e la tomba nelle concezioni religiose del mondo prenuragico.

Tra gli elementi legati alla sfera religiosa va segnalata la presenza di fossette votive scavate generalmente nel pavimento dell’anticella, ma non mancano esempi di fossette scavate nel pavimento del padiglione. In altri ipogei compaiono, scolpiti sulle pareti d’ingresso protomi taurine, raffigurazioni, forse, di una divinità maschile, Dio-Toro, posta a protezione del sepolcro e simbolo di forza riproduttrice. Inalcuni casi queste raffigurazioni magico-religiose compaiono sulle facce di un pilastro.

L’itinerario proposto si svolge attraverso i territori di 9 dei comuni che costituiscono la regione storica del Barigadu. Base di partenza è Bidonì, piccolo centro presso il lago Omodeo. Nel suo territorio si conoscono domus de janas nelle località di Pera Pintore e S’Ardianu.

In agro di Sorradile, interessanti le necropoli di Sas Lozas e Isterridolzu. Entrambe sorgono in un’area caratterizzata da aspri declivi che digradano con forti pendenze in direzione Ovest fino al corso del Tirso (Sas Lozas). Mestosa la necropoli di Prunittu, nei pressi della chiesa campestre di S. Nicola. 

A Nughedu S. Vittoria si segnalano le domus di S’Angrone  e di Sa Arzolas de Goi. La Tomba I di Sas Arzolas de Goi presenta, sulla parete d’ingresso e sul pilastro centrale della cella maggiore, due protomi con corna in stile curvilineo. Di non minor interesse le domus di Puleu e di Sa Tanca, a Neoneli. 

Notevole la Tomba di Mandras di Ardauli. In questo monumento coesistono le rappresentazioni – dipinte – di due tipologie di soffitto: ellittico nell’anticella e ad uno oppure a due spioventi nella cella principale. Tuttavia,  il particolare di maggior interesse della Tomba di Mandras è costituito da un motivo dipinto a “reticolato” interpretabile come l’intelaiatura della pareti laterali della capanna preistorica.

Il Comune di Ula Tirso possedeva un’unica necropoli ipogeica, ubacata in località Niu ‘e Crobu, andata sommersa sotto il Lago Omodeo. Nel territorio di Busachi le domus, sparse un po’ dovunque, raggiungono la loro massima concentrazione nella necropoli di Campu Maiore (24 tombe), ubicata a margine dell’omonimo rione del moderno abitato. Un altro importante monumento è la tomba di Grugos, attualmente sommersa dalle acque dell’Omodeo.

Nell’ambito del complesso megalitico di Pranu Olisai ad Allai, si segnalano le domus di Marajana e Arasedda, unico esempio rinvenuto nel territorio di tomba con ingresso a pozzetto. L’itinerario si conclude con la visita della necropoli di Domigheddas, nel centro abitato di Fordongianus.

Da quanto esposto risulta chiaramente che questi monumenti costituiscono un patrimonio da salvaguardare e gestire, sul quale è possibile fondare concrete prospettive di sviluppo sostenibile. Partire dall’analisi di quanto è presente sul lago e intorno ad esso è dunque indispensabile a far si che si possa concretizzare un progetto di valorizzazione turistico-ambientale. Tuttavia, affinchè anche il lago, attraverso la sua storia, i monumenti sommersi, contribuisca alla differenziazione di questo territorio – divenendo esso stesso, non solo via di comunicazione per la visita ad ambiti naturalistici, ma anche “luogo culturale”- , è necessaria innanzi tutto una riqualificazione delle sue acque, oggi di livello molto basso.

Tomba di S’Angrone – Nughedu S. Vittoria
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