TAPPA AL CIRCOLO “ELEONORA D’ARBOREA” DI VICENZA: INTERVISTA ALLA PRESIDENTE LUCIANA SEDDA

nella foto di Alberto Medda Costella, da sinistra: Anna Pia Cossu e Luciana Sedda
di ALBERTO MEDDA COSTELLA

La nuova tappa del viaggio tra i circoli dei sardi in Italia passa per la città di Vicenza. Città del Pigafetta e della Madonna del Monte Berico, ma soprattutto del Palladio, l’architetto più celebre sotto la Serenissima Repubblica di Venezia. Le opere da lui progettate sono oggi riconosciute dall’UNESCO come patrimonio mondiale dell’umanità. Ad accogliermi alla stazione c’è Renato Riva, vicentino e marito dell’attuale presidente Luciana Sedda, nativa di Cagliari, ma con radici ovoddesi…

Una breve visita al centro cittadino seguendo un itinerario della presenza sarda in città, con i locali che forniscono ospitalità agli eventi organizzati al di fuori della sede associativa. Uno di questi è il bar Matteotti, gestito dal vicentino Loris Azzolin, veneto-siculo, ma tesserato col circolo dei sardi. Alle pareti libri, maglie del Lanerossi Vicenza e di Roberto Baggio. In mezzo alla sala un gagliardetto del circolo Grazia Deledda. Il tempo di bere un Airone Rosso, aperitivo della distilleria Poli di Bassano del Grappa, e via per il ristorante La rua, dove ci aspetta Luciana. A dispetto del nome, il locale è gestito da un sardo, il giovane iglesiente Giacomo Camedda. Per fugare ogni dubbio, all’esterno è issata la bandiera dei quattro mori. Sopra il banco del bar in evidenza la scritta: Bennennidos a sa domu de issardus. Ci accomodiamo e iniziamo a ripercorrere con Luciana la storia e le attività del circolo davanti a un piatto di fregula, pecora bollita e pecorino.

Il circolo di Vicenza è in attività dal 1987 e oggi ha 497 soci.Come è nato il circolo?Nel Giornale di Vicenza avevano pubblicato un’intervista all’assessore del comune, Michele Michelangeli. In una domanda si chiedeva che cosa avrebbe mangiato per Natale. La sua risposta fu un piatto tipico sardo, che ora non ricordo. Un gruppo di sardi a Vicenza, tra cui mio padre, decise di contattarlo per venire incontro alla sua richiesta. La conseguenza fu la nascita del circolo.Nel 2005 per delle difficoltà si è però rischiato di chiuderlo. Da allora siamo ripartiti con un nuovo direttivo.

Da come vedo anche dal sito internet, percepisco che ora siete attivi e dinamici.Tanti si iscrivono per la bigliettazione, perché si ottengono sconti importanti per la Sardegna. La tessera è di 15 euro, mentre i ragazzi dai 12 ai 18 anni pagano 5. Abbiamo un servizio di biblioteca, un gruppo di lettura e il mercoledì sera si gioca al Burraco, senza dimenticare gli eventi enogastronomici. Lo scopo principale del circolo è promuovere la Sardegna, invitando relatori competenti che possano parlarne. Questo ha permesso di avvicinare persone che non hanno legami con la nostra terra. Per esempio, a un evento organizzato suIl giorno del giudiziodi Salvatore Satta abbiamo visto la partecipazione di un avvocato che aveva studiato sui testi giuridici dello scrittore. Vorremmo portare avanti altre iniziative, ma occorre chi materialmente ha la volontà di occuparsene. 

Da quali parti provengono i soci e dove sono impiegati?Da tutta la Sardegna . I sardi di vecchia emigrazione prevalentemente nelle forze dell’ordine, mentre quelli di più recente arrivano in vari ambiti.

Visto il numero di tesserati, la vostra realtà ha un peso importante nella società vicentina.Collaboriamo molto col Comune. Per il centenario della prima guerra mondiale sono state portate avanti varie iniziative, tra cui aver dato due anni fa la cittadinanza onoraria alla Brigata Sassari, che aveva difeso la città durante il conflitto. Abbiamo anche proposto il recital musico-teatrale di Un anno sull’altopiano, ispirato all’opera di Emilio Lussu, sia a Vicenza che ad Asiago.

Alcuni sardi non conoscono l’esistenza del circolo. Cosa si potrebbe fare e come potrebbe essere d’aiuto la Regione Autonoma della Sardegna?I finanziamenti vanno giustamente verso la promozione dell’isola, ma l’Ente potrebbe per esempio organizzare una campagna informativa coi circoli con banchetti nelle piazze. Noi facciamo tanto per far conoscere l’Isola, ma ci rendiamo conto che spesso i commenti sul nostro operato, in Sardegna, sono frutto di pregiudizi legati all’organizzazione di pranzi e cene.

C’è stato modo di entrare in contatto con amministratori o politici della Sardegna?L’anno scorso si è svolta a Vicenza l’assemblea dell’ANCI. Tramite il presidente del consiglio comunale della città, avevamo contattato il sindaco di Sassari Nicola Sanna per informarlo che avremmo avuto il piacere di prendere qualcosa insieme a lui e ad altri amministratori. Pensavamo si presentassero poche persone. Invece furono una novantina. In passato anche qualche assessore della RAS, comeMariano Contu, ma era in trasferta come medico di una squadra sarda

A proposito di sport. Qualche iniziativa col Cagliari?Quando il giornalista Matteo Bordiga ha presentato in città il suo libro sullo scudetto del Cagliari nella sede dell’Associazione Calciatori, avevamo invitato Giuseppe Tomasini e Renato Copparoni. Il giorno successivo c’era Vicenza-Cagliari e abbiamo assistito alla partita con la dirigenza della società.

per gentile concessione de https://www.arborense.it/

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