PRESENTATO IL LIBRO “NASCONDIGLI” AL CIRCOLO “SA RUNDINE” DI BOLLENGO (TO): RENZO CADDEO INTERVISTA L’AUTRICE BRUNA MURGIA

visibili da destra nell’incontro da Bollengo: Bruna Murgia e Renzo Caddeo

Domenica 16 dicembre, presso i locali della Nuova Torre, il circolo“Sa Rundine”di Bollengo (Torino) ha organizzato la  presentazione del  libro di Bruna Murgia“Nascondigli”. Hanno dialogato con l’autrice Renzo Caddeo, coordinatore dei Circoli FASI della circoscrizione Nord /Ovest,  e il  Sindaco di Bollengo Luigi Ricca.Per il Circolo ha coordinato l’incontro Mario Fozzi.

Di seguito alcune considerazioni di Caddeo e le risposte della scrittrice alle domande da lui poste.

Conosco Bruna da molti anni, ho presentato il suo primo romanzo “Ombre di pietra” al Circolo 4 Mori di Cascine Vica-Rivoli (TO), subito dopo il Salone del libro, e ho letto i libri che ha scritto successivamente.

“Nascondigli” si differenzia dalle altre opere che ha scritto. L’autrice ha scelto di scrivere un romanzo giallo-noir in cui la protagonista, Laura, si muove in una dimensione sospesa tra realtà e mistero.Giovane e caparbia, Laura vuole scoprire la verità sulla scomparsa dei suoi genitori che anche la sua mente ha cancellato.

Un sogno ricorrente e inquietante la induce a tornare in Sardegna, dov’è nata. In quella terra è custodita la verità. E per lei la verità può essere una sola, nei fatti però essa le si mostrerà in diverse sfaccettature e ciò alimenterà il desiderio di trovare un senso capace di placare la sua anima tormentata dai ricordi sepolti nella sua memoria, per ricordare e rivivere il passato nelle domande del presente.

I personaggi, costruiti con sapienza e ricchezza di particolari, si svelano nella loro dimensiona isolana: la bellezza della casa campidanese, il costume delle zie, sorelle gemelle, figure realmente esistite a cui Bruna si è ispirata per scrivere il libro.

Il mistero di una figura arcaica, un po’ fata buona e un po’ strega, sa stria,aleggia nel romanzo e in parte scalfisce la razionalità acquisita dalla giovane protagonista che in quella terra riscoprirà il valore di senso della sua esistenza.

Nel romanzo la razionalità e la follia si toccano e si stringono sino a diventare tutt’uno sino al prevalere dell’una sull’altra, perdersi e ritrovarsi in una storia che emoziona e che tiene incollati alle pagine sino alla fine.

La scoperta e il tormento di un amore che credeva perduto.

“Nascondigli” è un viaggio nei luoghi dell’anima in cui Laura ritrova la capacità di guardare oltre l’esistente più immediato, scoprirà che il mondo è animato dalla verità costruita dagli uomini che di volta in volta assume sfaccettature differenti. Ma c’è anche lo spazio per scoprire l’importanza dei legami familiari in cui i diversi componenti assumono una dimensione di certezza che abbraccia Laura, la rende più forte e consapevole.

La freschezza del linguaggio ben si concilia con elementi ancestrali legati alla tradizione presenti nella modernità in cui la protagonista si muove.  Passato e presente si confrontano ed evidenziano elementi tematici atavici che legano noi sardi alle tradizioni più antiche, nella ricerca mai conclusa di intravedere quel filo rosso che congiunge le vite di ognuno al forte desiderio di conoscere cosa c’è oltre ciò che percepiamo attraverso i sensi.

Ed ecco le risposte dell’autrice ad alcune domande.

Da cosa nasce l’idea di scrivere una storia in cui realtà e mistero si mescolano in una vicenda in cui la ricerca della verità è dominante? Nella realtà quotidiana molto spesso la verità è vissuta come un’opinione, un punto di vista. Per la protagonista del romanzo esiste una verità assoluta, anche se in parte dovrà ricredersi per ammettere che talvolta essa assume le caratteristiche proprie di chi la indaga e cerca di leggerne i contenuti a partire dall’interpretazione dei fatti e non dai fatti stessi. All’inizio Laura non si arrende, cerca di varcare quella linea di demarcazione che segna il confine tra la mediocrità e l’arrendevolezza che per lei rappresentano disonestà e debolezza.

Colpisce la freschezza e la dimensione immediata del linguaggio: calato nella realtà contemporanea eppure così legato al mistero che appartiene al passato. È possibile conciliare realtà, immediatezza e mistero nella realtà contemporanea? Direi di sì, di fatto nel romanzo c’è il desiderio inespresso della protagonista di comprendere le motivazioni che inducono a credere a ciò che non vediamo, in cui ciascuno può ritrovare la propria vulnerabilità per cercare di superarla. Entrare in quell’universo interiore che ognuno di noi tiene celato all’altro e ammettere con se stessi che talvolta preferiamo restare soli per timore di aprirci al prossimo. Laura indaga una realtà misteriosa in modo profondo e cerca di comprenderne i contorni più oscuri che le consentiranno di scoprire la sua terra e di fare ammissioni importanti a se stessa.

Tra gli altri, uno degli aspetti che più affascinano nel romanzo, come in tutto ciò che scrivi, è la capacità di rendere vivi,percettibili ai sensi i colori, i suoni,i profumi e i silenzi della Sardegna; ciò emoziona il lettore, anche chi non è mai stato nell’Isola. Come ho già detto questo è un romanzo che tiene incollati alla lettura dalla prima all’ultima pagina. Che cosa provi quando scrivi?Una grande emozione perché ogni suono, ogni profumo, ogni voce, ma soprattutto il silenzio che ritorna dal luogo in cui sono nata, anche le cose meno piacevoli mi restituiscono momenti che perderei se non scrivessi. Sono molte le persone,anche non sarde, che mi dicono di essere riusciti a percepire e/o ritrovare l’essenza della nostra Terra.

Grazie, Bruna: “Nascondigli” è un bel libro da leggere e da regalare agli amici.

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Un commento

  1. Desidero complimentarmi pubblicamente con la scrittrice per il bel libro ed al Coordinatore FASI Nord-Ovest bravo moderatore.Bellissima serata che sia la prima di tante altre.CavUff.Mario Fozzi

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