LA STORIA E I PREMIATI DEL “PLETRO D’AUTORE”. INIZIATIVA CHE SI SVOLGE A MILIS DA UN’IDEA DI ANTONIO SARDU E L’ORAFO DI GAVOI NANNI ROCCA

di GIAN PIERO PINNA

Il “Pletro d’autore”, è stato ideato da Antonio Sardu, con la collaborazione del maestro orafo di Gavoi, Nanni Rocca, che lo ha realizzato in argento. Formalmente si tratta di un riconoscimento da dare a personalità che si siano distinte nell’ambito della musica leggera e finora è stato attribuito a coloro che in Sardegna, nel corso degli anni, si sono distinti per la loro originalità e per le loro raffinate elaborazioni musicali. Nato quasi in sordina, “Il Pletro d’autore” è stato assegnato già a nove musicisti e sta riscuotendo sempre più interesse nel mondo della musica leggera sarda. Tutti gli eventi, si sono svolti a Milis, nella bella e suggestiva casa padronale della famiglia Sardu, costruita nel lontano 1787. Tra coloro che hanno ricevuto, l’ambito riconoscimento, figura il narboliese Onofrio Cocco, che si definisce musicista di chitarra pizzicata, ma la sua bravura è abbastanza nota a tutti, ed è uno dei pochi eredi di una generazione di suonatori a chitarra, protagonisti indiscussi delle gare di Canto Sardo, che sin dai primi del Novecento, hanno accompagnato le melodie dei bravi Cantori della nostra terra. Col padre Antonio e il fratello Giannetto, formarono uno dei più noti gruppi di musica etnica sarda. Nel suo paese, Narbolia, insieme al fratello Giannetto, ha messo in piedi anche un attrezzatissimo studio di registrazione e creato l’etichetta Kokko Redords. Provetti chitarristi etnici, all’occorrenza, inseriscono magistralmente le ancestrali sonorità sarde, anche nelle composizioni Rock e Jazz, e questa loro capacità, li ha portati ad instaurare collaborazioni con musicisti della levatura di Lele Gaudì, Francesco Guccini, Ligabue, Angelo Branduardi, Elio delle Storie Tese e tanti altri.

 

Un altro Pletro d’autore, è stato attribuito alla memoria di Antonio Albano, un personaggio schivo e introverso, ma importantissimo nella storia musicale sarda e oristanese. Una storia legata soprattutto al fenomeno della musica beat dei primi Anni Sessanta, che vide i Barrittas affermarsi nel panorama musicale regionale, nazionale e internazionale, ma la storia che riguarda i moderni gruppi musicali dell’oristanese, nasce alla fine degli Anni Cinquanta, quando un gruppetto di ragazzini talentuosi di Santa Giusta, diedero vita al complessino degli Assi, di cui facevano parte i fratelli Albano, Antonio, 14 anni, chitarra solista e Giulio, 17 anni, chitarra basso, quindi, finalmente il debutta al festival canoro Il Nuraghe d’Argento, che fu un successone. Alla Formazione iniziale degli Assi, si unirono i fratelli Cocco, Guido alla fisarmonica e Nello alla batteria ed ebbe inizio una lunga e fortunata carriera artistica.

 

Pletro d’autore, anche al lurese Roberto Diana, che nonostante la sua giovane età, è abbastanza affermato e conosciuto nel mondo del rock indipendente nazionale degli ultimi anni. È stato chitarrista dei Lowlands e anche fondatore e creatore del progetto acustico Ses Cordas. Incontra lo scozzese Donald MacNeill, nell’Isola di Colonsay e dopo aver fatto alcuni concerti, cominciano a lavorare insieme e realizzano diversi brani musicali, Roberto Diana cura le musiche, mentre Donald Mac Neil, scrive i testi.

 

Assegnato alla memoria, il Pletro d’autore conferito all’oristanese Giampiero Corrias, chitarrista dell’era beat, stroncato quasi un anno fa da un tumore. Era nato ad Oristano nel 1954, e sin da piccolo, insieme al fratello Marco, si era avviato a una promettente carriera di chitarrista. Aveva militato in diverse formazioni. Aveva iniziato col gruppo rock “I Legionari”, poi aveva suonato anche con I Millennium, I Ratti matti e con La nuova dimensione. Dopo un certo periodo di interruzione, si era riacostato al mondo della musica leggera, partecipando alle serate commemorative delle musiche degli Anni ’60

Il prestigioso riconoscimento è stato attribuito anche a Roberto Deidda, chitarrista di lungo corso, che ha collaborato con molti musicisti della scena sarda. Nel 2000, è stato l’unico italiano selezionato e premiato, tra i dieci finalisti del concorso Svizzero “La nuit de la guitare”. Le ossa come musicista , se le fa nei dodici anni trascorsi con Piero Marras, dove ha migliorato notevolmente la sua preparazione professionale. Trascorre qualche tempo a Bologna, dove incontra Carlo Atti e Carlo Rossi. Suona anche coi musicisti di Ligabue e con gli Stadio. Si trasferisce a  Milano, dove frequenta il CPM, Bebo Ferra e tanti altri. Va anche a Parigi, dove ha avuto  occasione di suonare con africani, giapponesi e francesi esperti nel manouche.

 

Vittorio Pitzalis, che è tra i bluesman più rappresentativi della Sardegna, ha ricevuto anche lui il Pletro d’autore. La sua attività concertistica lo ha portato ad esibirsi nei palcoscenici più importanti della scena nazionale e tra le sue partecipazioni, spicca quella al Roots and Blues Food Festival di Parma, nell’edizione 2005 e in quella del 2006. Jimi James, è il suo primo disco pubblicato nel 2017 dall’etichetta MGJR Records, dove sono state inserite composizioni create in diversi momenti della sua vita artistica, come il “A dog named Kelly”, del 1994 e il gospel Big Mom Albi, dedicato alla donna che le sta al fianco nella vita. La title track Jimi James è dedicata all’indimenticato gatto con la macchia nera sul muso bianco che l’autore ha tanto amato, compagno di vita con il quale ha condiviso gioie e dolori.

 

Un altro Pletro d’autore alla memoria, è stato quello assegnato a Francesco Salis. A ritirarlo è stato il figlio Massimo, che ha ereditato la stessa passione del padre ed è ben avviato ad una brillante carriera da musicista. Francesco Salis, insieme al fratello Tonietto, furono i fondatori dello storico gruppo Salis&Salis.

 

Un riconoscimento per la sua notevole attività artistica e concertistica, è stato  destinato a Giorgio Crobu, anche lui oristanese e un grande della chitarra jazz, che da 30 anni risiede a Berlino, dove dal 1993, è titolare della cattedra di chitarra jazz nel  locale conservatorio Hanns., inoltre, svolge anche un’intensa attività didattica, tenendo seminari in tutta Europa e ha al suo attivo una serie infinita di collaborazioni con i grandi del jazz mondiale, tra cui Joe Pass.

 

Recentemente, è stato attribuito il nono Pletro d’autore a Tonietto Salis, che insieme al fratello Francesco, furono i fondatori dello storico gruppo Salis&Salis. La consegna, l’hanno fatta il giornalista Giacomo Serreli, volto noto di Videolina e uno dei massimi esperti della musica dei complessi isolani degli Anni ’60 e ’70 e lo stesso Nanni Rocca.

Tra breve, in una nota località balneare dell’isola ci sarà l’assegnazione del decimo Pletro d’autore a un altro big della musica isolana, quindi, alla fine dell’estate ci sarà un grosso evento commemorativo a Casa Sardu a Milis, per ricordare tutti coloro che hanno ricevuto il premio. Dopo l’evento è prevista una pausa di riflessione, per fare il punto sull’iniziativa e se ci sono i presupposti per una prosecuzione delle consegne.

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