A FIRENZE, NEL RICORDO DI MARIA LAI, “ROSSO SARDEGNA” IL CONVEGNO DEL COORDINAMENTO DONNE DELLA F.A.S.I.

immagine di Barbara Regina sul convegno di Firenze

di BARBARA REGINA

La sala scherma della Fortezza da Basso a Firenze si riempie di donne sarde, residenti ed emigrate, che parlano e ascoltano di loro e della loro forza al Convegno sulle eccellenze dell’artigianato e dell’imprenditoria sarde, all’interno dei due giorni di manifestazione Rosso Sardegna. Un’idea geniale quella realizzata dalla F.A.S.I., attraverso l’impegno di Serafina Mascia e Francesca Concas, con l’immancabile sostegno della Regione Sardegna: creare un incontro che fosse d’ispirazione e di spinta per le donne dei circoli sardi sparsi nel territorio nazionale, lontane dalla terra d’origine di cui però conservano l’ancestrale forza e tenacia. Veicolare queste doti, attraverso l’esperienza di altre donne, nella realizzazione di progetti dedicati proprio alle emigrate e alla vitalità dei circoli è l’idea vincente. Ma non è tutto qui.

Nel carnet è stato messo anche un convegno sulla vita e le opere di Maria Lai, altra fortissima fonte d’ispirazione, svoltosi nel pomeriggio agli Uffizi, approfittando della presente esposizione di alcuni suoi capolavori voluta fortemente dal suo direttore Eike Schmidt. L’artista, introdottaci dal direttore Schmits stesso, ci è stata poi presentata nei suoi lati puramente artistici, nella sua innovatività e al contempo semplicità, dalle relatrici storiche dell’arte e docenti Laura Donati e Caterina Virdis e negli aspetti più familiari e personali, l’umiltà e la generosità, dai suoi amici, la docente all’Unifi, Anna Dolfi e l’antropologo ricercatore Pietro Clemente.

Tutto questo evento si affianca a Discovering Sardinia, la manifestazione parallela dedicata e realizzata invece dai giovani dei circoli sardi in Italia, sempre con il sostegno della FASI e della Regione Sardegna, dove proprio i ragazzi hanno potuto dimostrare le loro capacità di fare squadra magistralmente nel primo dei 4 eventi previsti che ripercorrono le più famose 4 province sarde, dividendo la presentazione in aree tematiche tra cui lingua, tradizione ma anche innovazione nell’imprenditoria.

Insieme alle donne della FASI, i giovani concludono poi, nella mattina di domenica 22 aprile, con un seminario di progettazione per eventi, bandi, businnes plan e ricerca fondi, dove mettere subito in campo delle suggestioni incamerate nel giorno precedente.

Tanta, tantissima roba, come si dice oggi!

Ma torniamo al Convegno sull’impresa e artigianato, aperto proprio dal direttore dell’ente fieristico di Firenze che ospita contestualmente proprio la fiera dell’artigianato e che si dichiara soddisfatto della scelta della Regione Sardegna di usufruire dello spazio da lui diretto, dando senso e valore al suo intento di farne uno luogo non solo fiorentino.

Poi un saluto e un benvenuto da Serafina Mascia e Francesca Concas, rispettivamente presidente e coordinatrice nazionale donne della FASI (piccolo inciso, le due, oltre ad aver realizzato il tutto, hanno accolto e accudito le donne venute da tutta Italia per questo evento, proprio come è peculiarità dell’accoglienza sarda, con familiarità e senza risparmio, anche grazie alla collaborazione e al lavoro del circolo sardo di Firenze).

Inizia la carrellata di donne imprenditrici sarde Anna Gardu by HÓRO dolci artistici, una donna forte e bella ma allo stesso tempo timidissima. Con un filo di voce ci racconta che fa parte della 4°generazione di una famiglia di pasticceri. Ha voluto fare un percorso per trasmettere la sua passione, un percorso sensoriale che coinvolge la vista e il tatto, per le forme e i colori, l’udito, per la pelatura e tritatura delle mandorle, l’olfatto, per i profumi di limone e ovviamente il gusto ma in ultimo aggiunge un 6° senso che è l’emozione. Tutto questo lo trasmette non solo coi suoi dolci, tanto preziosi da essere esposti anche nei musei, ma anche nei laboratori che fa con i bambini, per passare appunto la passione che la caratterizza.

Ignazia Tinti, lascia che siano parole scritte nel privato delle sue stanze a raccontarci il suo percorso, proprio forse per non permettere forse all’emozione del momento di romperle la voce. Ci legge quindi della sua Fantastica Bottega, della sua formazione a dei suoi progetti futuri nel sociale esprimendosi quasi in forma poetica perchè, anche qui, il life motive di una vita di lavoro è la passione.

Poi si cambia registro con Sara Carboni, fondatrice di Sara Carboni Luxury Destination Wedding, una wedding planner piena di energia e di giusta soddisfazione per ciò che sta realizzando in Sardegna, sdoganarla come meta per matrimoni indimenticabili. Sara realizza i sogni degli sposi non solo sardi ma di tutto il mondo, con il suo Destination weddings, portandoli a conoscere gli angoli più suggestivi e spesso meno visti di una terra ancora da scoprire, dove realizzare una cerimonia matrimoniale con un’eleganza e un gusto senza pecche.

Segue Maria Carmela Folchetti, fotografa, anche lei porta alle spalle generazioni di artigiani e impara il mestiere della fotografia dal padre, conosciuto e apprezzato. Lei si evolve però dal semplice lavoro di fotografia su committenza, che comunque mantiene, e diventa pubblicista realizzando diversi libri fotografici, come il lavoro su Nivola, Autunno in Barbagia e Sacro e profano in Sardegna.

E’ il turno di Valentina Sulas, attrice, autrice e regista, soprattutto di teatro. E’ sua l’invenzione del termine “spattacolo modello Rian Air”, uno spettacolo teatrale che sta tutto in un trolley. Questo, ci dice, perchè i fondi per la cultura sono sempre meno ma non si può rinunciare ad essa, quindi gli artisti si adeguano, cercando di ottimizzare gli spostamenti e limitare i costi per chi desidera continuare a godere a far avvicinare gli altri al teatro. Frizzante e vitale, oltre ai lavori con altre compagnie, è impegnata contemporaneamente in due suoi spettacoli: uno basato completamente sulla corrispondenza epistolare fra Gramsci e sua moglie e l’altra sul romanzo “la madre” di Grazia Deledda, che lei traspone fuori dal contesto originario. L’intenzione è infatti di poter arrivare ad un pubblico non necessariamente sardo o che conosca la Sardegna, ma di far immedesimare chiunque, ponendo la storia in un luogo indefinito ma riconoscibile da tutti in tutto il mondo, decurtando le caratteristiche tipiche locali ma non quelle della potenza emozionale.

Ancora un’altra donne volitiva, Francesca Re, che ha creato, in collaborazione con altre donne come lei appassionate alla natura e ai prodotti interamente fatti a mano, l’Associazione Galana: un laboratorio e una produzione artigianale che realizza saponi naturali. Nel significato del nome c’è tutto il loro modo di pensare alla donna, come riportano testualmente le belle parole di Francesca stessa: piacevole, graziosa e amena, pitzinna galana, bellezza fuori dal tempo e senza tempo, lontana dai luoghi comuni, legata alla natura nel suo aspetto puro e sacro. Il valore del suo progetto sta nel recuperare la strappo che i tempi moderni hanno creato tra sensualità e sacralità, considerando il corpo uno spazio sacro, da proteggere e curare con consapevolezza. “Le nostre antenate più antiche conoscevano i segreti per placare gli impulsi che miravano a distruggere ciò che non si può sottomettere, trasformandoli in energie di equilibrio, rispetto e pace, e lo facevano modellando statuette, ornando e profumando se stesse e le “sacre pietre della Dea”. In antichità la cura del corpo era un’arte magica: curando il corpo come dee le donne si avvicinavano alla Grande Madre dell’Universo e le fanciulle imparavano a diventare donne seguendo i riti di passaggio attraverso cicli naturali, nel rispetto assoluto del cosmo e del corpo.

Arriviamo a Pupa Tarantini, vigorosa Assessore alle imprese e all’Artigianato in Oristano. Lei racconta la sua idea sull’impresa e il suo personale impegno nel rilancio del settore nella sua provincia, ma anche dell’episodio ispiratore dell’evento cui sta partecipando. Delle scarpette rosse di ceramica ricevute in regalo dalla presidente della FASI, proprio da ceramiste di Oristano, che sono il triste simbolo del femminicidio e di aver pensato di voler esporre altre scarpette rosse come quelle per tutto l’anno in tutte le piazze. Perchè non sempre siamo disponibili a recepire dei messaggi, specie a comando e non si può far riflettere sul femminicidio una volta l’anno, in occasione della giornata nazionale. Invece, l’esposizione delle scarpette perennemente nelle piazze può portare le persone a riflettere sul messaggio 365 giorni l’anno, in uno dei quali, magari passando per caso, ci si trovi una condizione più favolevole a recepirlo, quando si possa provare, per svariati motivi, un’emozione che spinga a ragionarci su.

In ultimo, non ultima ma a perfetta chiusura dell’incontro, la forza dirompente, si alza in piedi perchè non riesce a parlare seduta, di Carmìna Conte, ideatrice della prima trasmissione sulle imprese in tempi in cui non era di moda, giornalista free lance che ha collaborato con le principali emittenti televisive regionali, Sardegna 1, Videolina e Rai e si occupa di economia, imprese, di donne e pari opportunità.
Lei è una sarda al contrario, cioè non c’è nata in Sardegna per poi emigrare, come le tantissime presenti. Lei nasce a Fondi ma si trasferisce in Sardegna, per il lavoro della famiglia, che era appena ragazzina. L’impatto fu forte ma come accade spessissimo questa terra la fa innamorare e quindi sente che deve e vuole restare e lavorare in e per la Sardegna. Cosa che fa egregiamente ancora oggi. E’ anche a lei, infatti, che dobbiamo il successo di aver ottenuto, anche in Sardegna, il voto con parità di genere. La sua competente analisi del settore delle imprese in Italia ci stupisce e inorgoglisce: il settore dell’imprenditoria femminile in Sardegna è cresciuto nell’ultimo anno del’1%. Valore elevatissimo nonostante la crisi, ma ancor più rilevante se confrontato con quello delle imprese in generale, non solo femminile, italiane che si ferma sotto lo 0 virgola %. Questo è un dato evidente e inequivocabile che le donne sarde hanno una capacità e forza superiore alla media nazionale.

Ed eccolo qui, appunto, l’intento raggiunto a pieno con Rosso Sardegna, di diffondere questa consapevolezza e seminare per crescite future.

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