PER I 90 ANNI DEL NOBEL A GRAZIA DELEDDA, A ROMA L’OMAGGIO DELLE “COLLEGHE” DI CILE, ROMANIA, POLONIA E SVEZIA

sala Igea, da sin. Pala, Bianco, Zielinska,,Spiridon,De Giovanni, Norden, Casu, Ayala (foto Antonio Maria Masia)

di Elisa Lucchesini

Né la pioggia né lo sciopero nazionale dei trasporti ha impedito al folto pubblico di partecipare venerdì 10 novembre u.s. al convegno su “Grazia Deledda e le altre”, Omaggio alle donne che hanno vinto il premio Nobel per la letteratura. La sala Igea dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, la prestigiosa Treccani, è stata la giusta cornice per un evento che voleva ricordare i novant’anni dalla consegna del premio alla Deledda, unica donna tra i sei premio Nobel italiani (Carducci, Pirandello, Quasimodo, Montale e Fo) e che è stato organizzato dall’ANIMI, Associazione Nazionale Mezzogiorno d’Italia, dal Cenacolo di Tommaso Moro e dall’Associazione Internazionale dei Critici Letterari.

“In questo anno di celebrazioni- ha ricordato Neria De Giovanni aprendo il convegno- sono stati molti gli incontri, i dibattiti ,i libri su Grazia Deledda a parziale risarcimento del lungo silenzo che la critica accademica le aveva riservato. Ma questo “Grazia Deledda e le altre” è l’unico in cui la nostra scrittrice si fa un po’ da parte e ospita in un ideale incontro, le sue colleghe, le 13 signore del Nobel in ambito mondiale.”

Pertanto sono state contattate le Ambasciate degli Stati di appartenenza ed hanno risposto all’invito il Cile, la Polonia, la Romania e la Svezia.

Neria De Giovanni, studiosa deleddiana con all’attivo 14 libro sul nostro Premio Nobel, presidente dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari, ha letto in apertura la lettera che il barone de Bildt, membro dell’Accademia di Svezia, inviò alla Deledda, l’11 novembre 1927, per annunciarle il conferimento del Premio. Motivata in questo modo la scelta della data dell’evento, il 10 novembre (poiché l’11 novembre 2017 essendo sabato tutte le sale istituzionali restano chiuse), Neria De Giovanni ha coordinato i diversi interventi ad iniziare da quello dell’on. Gerardo Bianco, Presidente ANIMI, che ha inquadrato la narrativa deleddiana nell’ambito del realismo europeo e in rapporto all’opera delle altre scrittrici Premio Nobel, dalla cilena Gabriela Mistral all’inglese Doris Lessing, alla polacca Wislawa Szymborska, non tralasciando riferimenti alle proprie letture e preferenze personali come nel caso del romanzo deleddiano “Canne al vento” .

Antonio Casu, presidente del Cenacolo Tommaso Moro, ha “navigato” nel suo mare di costituzionalista e Bibliotecario della Camera dei Deputati, esponendo una originale relazione sulla presenza del nome e dell’opera di Grazia Deledda negli atti parlamentari a partire da quelli di epoca ancora regia, soprattutto dopo il conferimento del Premio, fino ad oggi, arrivando alla sconsolante scoperta che pochissime volte la più alta autorità legislativa italiana si è occupata della scrittrice, e quasi sempre per interesse di deputati e senatori sardi.

Fernando Ayala, Ambasciatore del Cile in Italia, ha aperto la commemorazione delle “altre” parlando di Gabriela Mistral, ricordando il suo amore per l’Italia, i suoi soggiorni a Napoli e in Liguria, la sua attività prima di maestra attenta alleducazione dei ragazzi, poi quella di donna diplomatica ruolo all’avanguardia che ne ha fatto un modello per le aspettative femministe della seconda metà del secolo XX. L’Ambasciatore ha ricordato anche il suo incontro con l’altro Premio Nobel cileno, Pablo Neruda, che ebbe la fortuna ed il destino di essere alunno proprio della Mistral.

Vera Nordén, Addetto Informazione, Stampa, Cultura e Promozione dell’ Ambasciata di Svezia ha introdotto la scrittrice Selma Lagerlof,la prima donna che nel 1909 ha conquistato il Premio Nobel. Dopo aver brevemente tratteggaito la biografia del fondatore, Alfred Nobel, ha ricordato ancheil ruolo che la scrittrice ebbe all’interno dell’Accademia come prima donna della prestigiosa assise.

Il prof. Vasile Spiridon, docente di letteratura romena all’università di Bacau, è stato inviato su segnalazione del Ministero della cultura di Bucarest, e segnalato dall’Unione degli scrittori della Romania. A lui il compito di illustrare la biografia e l ‘opera di Herta Muller, la scrittrice nata in Romania ma con padre tedesco, ancora poco nota in Italia, la cui vita ha attarversato i tragici avvenimenti del secolo XX, dalal seconda guera mondiale alle ditattatura comunista.

Per ultima ha preso la parola Marta Zielinska-Slixka, incaricata d’affari a.i. dell’Ambasciata di Polonia in Italia, per parlare di Wislawa Szymborska la cui opera in versi è stata riassunta con l’ausilio di alcune gigantografie che la ritraggono in momenti importanti della sua vita, dall’assaporare l’immancabile sigaretta al gesto di stupore apprendendo di aver vinto il Premio Nobel, alle vignette-fotografie umoristiche commentate con ironia e sagacia.

Dopo ogni relazione l’attore Alessandro Pala Griesche ha interpretato un breve brano e/o poesia della scrittrice ricordata, offrendo al pubblico un brivido di commozione.

Neria De Giovanni, d’accordo con i partner della manifestazione, i presidenti Gerardo Bianco e  Antonio Casu, ha annunciato la pubblicazione dei testi presentati per ricordare l’evento che si è dimostrato unico e originale nel panorama delle manifestazioni nazionali deleddiane.

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