UN RACCONTO CORALE DELLA SARDEGNA ANNI SETTANTA: LA MOSTRA “AMARCORD SARDINIA” DEL FOTOGRAFO MILANESE FERDINANDO LONGHI


di Mariella Cortès

Ci sono quelle storie che si raccontano sulla carta, intrise di parole e descrizioni e quelle che vivono nelle sfumature di una foto, frutto di uno scatto curioso e indagatore. E sono queste ultime quelle che, con rara raffinatezza è riuscito a raccontare il fotografo milanese Ferdinando Longhi, artista dell’immagine quotato a livello internazionale che con i suoi scatti in esposizione nella suggestiva Casa delle Dame, a pochi passi dal castello della Fava di Posada. Inaugurata il 2 settembre da Antonello Domenico Cabras, uno dei più promettenti ricercatori italiani nel campo della ricerca medica,  “Amarcord Sardinia”, realizzata col patrocinio del comune di Posada e con la collaborazione della Pro Loco, è una finestra aperta sugli anni Settanta nella Baronia che non ti aspetti. Non scenari da vacanza 2.0, bensì ritratti di vita quotidiana riassunti con lunghe panoramiche e istantanee che cristallizzano il lavoro di una vita. Ecco pascoli e feste, volti e tradizioni, frutto di una selezione tra le centinaia di foto scattate da Ferdinando Longhi tra il 1968 e il 1978 quando scoprì l’inaspettato in quella Sardegna di gioia e lavoro, di pescatori e stradine bianche, di signore coperte di abiti scuri e bambini scalzi. “Il mio incontro è stato fortuito e quasi ostile – racconta Longhi -. Era il 1968, il tempo del banditismo di Mesina e amici e conoscenti mi davano del matto nell’apprendere che andavo in questa isola semisconosciuta della quale la gran parte della gente aveva una idea del tutto sbagliata”. E mentre c’era chi, a vederlo arrivare con la sua Hasselblad 6×6, si chiudeva in casa apostrofandolo come “s’istranzu”, pian piano la diffidenza fece spazio all’integrazione del fotografo che, allora, tempi lontani dalla velocità del digitale, ritrasse un mondo senza pensare che, a distanza di quasi mezzo secolo, quegli scatti analogici, realizzati su lastra e stampati con l’ingraditore e gli acidi di sviluppo e fissaggio, sarebbero stati parte di un racconto di storia corale come quella che, in questi giorni, rivive Posada. Non è la prima volta che Longhi racconta la Sardegna. Questa è la terza mostra dedicata (le precedenti a Milano e Torpè) all’Isola da parte del fotografo milanese. Ma, come sottolinea mentre anticipa alcuni dei prossimi appuntamenti (uno di questi alla Triennale di Venezia, in autunno), “l’archivio è vasto e ci sono ancora tanti paesaggi e volti di quell’Amarcord Sardinia che aspettano di essere scoperti”. 

 

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *