IN ITALIANO SI CAPISCE MEGLIO: A BOLOGNA AL CIRCOLO “SARDEGNA”, LO SCRITTORE SIRIANO ZAKARYA TAMER


di Antonio Pirisi

Proseguono e si intensificano le iniziative del Circolo “SARDEGNA” di Bologna programmate e sostenute dal gruppo di nuovi Soci che portano avanti il rinnovamento del Circolo, in attesa della assegnazione della nuova sede attribuita dal Comune di Bologna. Dopo la presentazione del Film su A. Gramsci  “Nel Mondo Grande e Terribile” di Daniele MAGGIONI Il 25 maggio, al Cinema Odeon in Via Mascarella, del Libro “SENTIERI” (42 trekking nel Supramonte) del Geografo nuorese Matteo CARA il 30 Maggio, alla Libreria Modo Infoshop  in via Mascarella, il 17 Giugno è stato presentato “Segamentu de Ancas”, traduzione in ‘limba sarda comuna’ dei racconti dello scrittore siriano Zakarya Tamer, volume dal titolo inglese “Breaking Knees. Autore dell’opera in sardo è il ricercatore di lingua e letteratura araba presso l’Università di Manchester, Alessandro Columbu.

“In italiano si capisce meglio”: fu questo il suggerimento che Alessandro Columbu ricevette quando chiese consigli e aiuto per la sua traduzione dall’arabo al sardo dei racconti brevi di Zakaria Tamer, scrittore siriano contemporaneo. “Meglio no”, rispose Alessandro riuscendo poi a trovare la disponibilità delle Edizioni ‘Condaghes’ di Cagliari per la pubblicazione del suo lavoro. L’opera che lo studioso di Ollolai ha presentato a Bologna, contiene la  raccolta di racconti pubblicata nel 2002 dall’intellettuale di Damasco.

Nei racconti il leitmotiv è il sesso, il rapporti tra moglie e marito, fidanzato e fidanzata, prostitute e clienti. Zakaria Tamer sviluppa le relazioni erotiche con un linguaggio ironico e allo stesso tempo poetico e delicato, trasfigurando la sessualità in un messaggio politico.

Alessandro Columbu è tornato nella città  dove si è laureato in Lingue e Culture dell’Asia e dell’Africa, da dove poi è partito per il suo dottorato prima a Edimburgo e ora a Manchester.  Nella cornice della libreria Modo, dopo l’introduzione e i saluti di Franco Arba del Circolo ‘Sardegna’, accompagnato dal professor Giulio Soravia, docente in pensione di  Glottologia, Arabo, Indonesiano e Lingue dell’Africa Orientale e da Antonio Gonario Pirisi, commissario del Circolo Sardegna, Alessandro Columbu ha raccontato la genesi del libro. Un progetto nato quasi per gioco, nel tentativo di sperimentare le potenzialità, il vocabolario e l’universo di espressioni della lingua sarda a confronto con altre lingue. Con lo studio e l’approfondimento delle opere di Zakaria Tamer si sviluppò l’idea della traduzione in sardo di una selezione di suoi racconti da includere nella tesi di laurea. Un’idea che ha trovato sponda nella disponibilità del professor Soravia, convinto della mobilità delle lingue, dell’assurdità della loro purezza e, al contrario dell’arricchimento delle stesse tramite la contaminazione. D’altronde, come ha potuto spiegare Columbu, nella lingua sarda ci sono diversi fonemi derivanti dall’arabo. Il professor Soravia respinge la secolare differenziazione tra dialetto e lingua, poiché l’ “Idioma”  appartiene a chi lo parla, a chi lo trasmette, e non a lontane accademie della pseudo crusca.

Aldilà di ogni possibile, sterile, polemica la scelta di Alessandro per la sua traduzione è caduta su la Limba Sarda Comuna (LSC),  che pur su base logudorese-nuorese, accoglie elementi delle parlate campidanesi e proprio per la sua maggiore e più ampia espressività è risultata necessaria per non tradire il valore dei racconti. Il giusto ritmo impresso da Antonio G. Pirisi nella lettura di alcuni passi del libro hanno ben illustrato il significato della scelta di Alessandro: “Sembra di calarsi nelle atmosfere di qualche paesino sardo negli anni ’50 e ‘60”.

Inevitabilmente la discussione si è poi spostata sull’attuale situazione siriana e sull’esilio di Zakaria Tamer. Un esilio volontario in Inghilterra che risale a più di trent’anni fa. Prima della guerra civile il poeta damasceno poteva andare e tornare liberamente nel suo paese dove vigeva comunque una censura non ufficiale ma reale delle sue opere. Una libertà negata dopo il 2011 e la sua convinta presa di posizione a favore dei gruppi di opposizione al regime brutale e dittatoriale di Bashar al-Assad.

Zakaria Tamer è il primo autore che Alessandro ci ha permesso di scoprire. È auspicabile che i suoi studi ci portino altre bellezze della cultura araba altrettanto emozionanti. 

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