“VIOTTI D’ORO” A PAOLO FRESU A VERCELLI: L’ABBRACCIO DEGLI EMIGRATI SARDI ALL’ARTISTA SARDO DI FAMA INTERNAZIONALE

nella foto Paolo Fresu premiato anche dagli emigrati sardi


di Guido Michelone

Con la cerimonia della consegna del Viotti d’Oro domenica 13 novembre al Teatro Civico di Vercelli la Società del Quartetto di Maria Arsieni e Pier Robbone quest’anno ha premiato giustamente due illustri musicisti, Paolo Fresu e Uri Caine, che stanno valorizzando il jazz nel mondo e che, anche in quest’occasione, hanno onorato la loro fama in un concerto intensissimo, grazie a una musica da camera al contempo antica e moderna, ma attualissima nella bontà con cui sono stati reinterpretati numerosi repertori. Forse per uno scambio di cortesie, molti risultano i brani classici reinventati su pianoforte (e tastiere) e tromba (e flicorno) da Bach, Haendel, Monteverdi, Barbara Strozzi, non senza dimenticare Gershwin o Miles Davis. Il raffinato gioco scenico, basato soltanto sulle luci puntate sul duo in azione, in un palcoscenico di proposito nudo e buio, ha quindi consentito la massima concentrazione sia dei due jazzmen sia al pubblico accorso numerosissimo e assai ben predisposto a recepire una musica altrettanto profonda, studiata, commovente, Fresu e Caine hanno incantato tutti. Applausi e bis a non finire. Giusta quindi la motivazione letta all’inizio dal presentatore Paolo Pomati, in cui si dice che “Consegniamo il Viotti d’Oro 2016 a Paolo Fresu e Uri Caine per l’eccellenza inventiva nell’arte del duo jazzistico. È un duo impostato su raffinate sollecitazioni colte e popolari, fra scrittura e improvvisazione. Il Premio va anche all’importanza ormai storicamente acquisita da due insigni solisti, performer, compositori, band leader. Fresu e Caine hanno saputo rinnovare a fondo, da trent’anni in qua, i rispettivi ambiti del jazz europeo e di quello americano, in simbiosi con la migliore ricerca di tutta la musica contemporanea”. Dopo un’ora e mezzo di performance ininterrotta Paolo e Uri si sono ritrovati nel foyer a firmare autografi sul loro nuovo disco e nel Ridotto del Civico,a far festa,  con una rappresentanza del Coordinamento Nord-Ovest della F.A.S.I.(Federazione Associazioni Sarde in Italia) e soci provenienti da diversi Circoli sardi guidati dai rispettivi presidenti, Galdino “Dino” Musa, Vercelli; Maurizio Sechi, Gattinara e vice Presidente F.A.S.I.; Renzo Caddeo,Rivoli e Coordinatore Circoscrizione Nord-Ovest; Sebastiano Tettei, Alessandria. Da Biella il cantautore Max Zaccheddu che ha portato il saluto a nome della comunità sarda del biellese. Al conterraneo Paolo Fresu è stata donata una targa ricordo meritatissima, anche perché va ricordato che il trombettista di Berchidda è oggi il maggior jazzista italiano, conosciuto in tutto il mondo, che, con la proverbiale riservatezza, ha saputo creare nel paese natale un festival di proporzioni internazionali, dove ogni anno si esibiscono solisti, gruppi, orchestre di fama indiscussa da tutto il mondo.Dopo l’importante riconoscimento all’artista, orgoglio, così come recita la targa, di tutti gli emigrati sardi,la presentazione e degustazione di alcuni prodotti agro-alimentari selezionati attraverso “Sarda Tellus”, Terra di Sardegna, progetto della FASI e curati dal Circolo “Dessì” di Vercelli.

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