IL SUCCESSO DEL GRUPPO “CUBA SON” A MADRID CON L’ASSOCIAZIONE SARDA “ICHNUSA”


di Luciano Cadeddu

Siamo seduti con Elisabetta Oro, presidentessa dell’Associazione Palazzo d’Inverno di Cagliari (http://www.palazzodinverno.it/) al riparo del sole in una delle varie “oasi” i posti di ristoro che offrono le strutture di “PASSIONE ITALIA” all’interno del piazzale della Scuola Italiana di Madrid.   La kermesse organizzata dalla Camera di Commercio di Madrid e’ da anni oramai un appuntamento fisso a cui, come consuetudine, l’Associazione Circolo Sardo Ichnusa della capitale, insieme anche in questa occasione, all’Istituto Autonomo Fernando Santi Sardegna, si sono unite in un’altra impresa di qualità: far conoscere al pubblico della capitale, nell’ambito della vasta proposta della cultura italiana, gastronomica, industriale, artistica, il gruppo “Made in Sardegna” “CUBA SON”.  E giusto sotto l’ombrellone che offre riparo a un sole già estivo, mentre assistiamo alle prove dello spettacolo che il suo gruppo darà questa sera, dissetandoci con uno “Spritz”, chiedo a Elisabetta, conosciuta da tutti come “Betti”, di raccontarmi la loro storia. Mi racconta come nel 1987 nacque il progetto dell’associazione grazie alla volontà di Anna D’Offizi e Rino Sudano, all’inizio nel campo del teatro e poi in quello della musica.  Nel 2004, insieme al cubano Sixto Marquez, iniziarono a dare forma all’idea di un gruppo che unisse le culture delle due Isole, la sarda e la cubana, creando quindi il “Progetto Sardegna-Cuba” e quindi alla formazione dei “CUBA SON”.   E in tutti questi anni, mi racconta, tanto è stato il successo per i repertori proposti (oramai le tournee in giro per l’Isola si sono moltiplicate) che ha visto il gruppo passare le frontiere italiane molte volte con esibizioni a Cuba, la Macedonia, in Albania e in Spagna con spettacoli nelle isole Canarie, per approdare in questa occasione nella capitale spagnola, Madrid.    E in una pausa del “sound chek”, per mettere a punto la qualità del suono dei musicisti per le due esibizioni che il Gruppo realizzerà questo sabato e domenica, approfitto per conoscere i componenti di “Cuba Son”.   Sixto Marquez, 45 anni, habanero (cosi si chiamano gli abitanti della Capitale dell’isola), nazionalizzato italiano da undici anni, ci raggiunge, sudato ma soddisfatto per la prova appena terminata e contento per l’esibizione che li attende fra poche ore.  Mi racconta che scelse Cagliari per la qualità della vita e le possibilità di interagire con la cultura locale, insegnando percussioni,  mestiere appreso nella scuola di musica dell’Avana, la capitale cubana.  Porta con sè le esperienze apprese grazie ai grandi maestri della musica caraibica che affiancò in tanti e tanti concerti, e nei CUBA SON è da sempre la punta di diamante, il collante che riunisce i musicisti sardi e cubani ogni esibizione.  Sixto mi racconta che approdò a Milano da Cuba suonando nei vari locali della città del nord italia per poi innamorarsi della Sardegna.  Mi chiarisce subito come sia stato determinante la fusione nel Gruppo di elementi cubani e sardi, che hanno fatto propria una cultura, l’afro cubana, normalmente appannaggio degli artisti dell’atra parte dell’Oceano. A questo punto, come richiamato da un invisibile invito, appare Ausilio Camboni, 38 anni, pianista, che vive e lavora a Cagliari e, dice,  compone musiche per i “media”, partecipando attivamente da quattro anni nel Gruppo.   Mi racconta che la sua sensibilità lo trasporta con facilità a unirsi alle melodie che in ogni concerto si creano, dando forma a splendidi intrecci musicali che gli fanno provare una grande soddisfazione.  Abbandonato il palcoscenico, lasciando lo strumento nella propria custodia, mi saluta con calore Alessio Artizzu, 37 anni, nella vita di tutti i giorni artigiano impiantista, autodidatta.  Anche lui con l’arte per la musica nel sangue, innamoratosi del basso elettrico, che comprò nel 2011.  Con lo strumento ha costruito una perfetta simbiosi, pur sopportandone il peso e l’ingombro, e ha creato un legame strettissimo che fà oramai parte integrale della sua vita e lo aiuta a sentirsi anche lui parte attiva e propositiva nei CUBA SON. Come Sixto che approdò a Milano direttamente da Cuba, ha fatto anche Netsy Najarro, splendida, spumeggiante e fresca cubana DOC, da due anni residente in Sardegna.  Mi racconta che da piccola fece parte del coro della scuola in un piccolo paese dell’isola caraibica, passione che poco a poco la portò con gli anni a fare passi importanti in quello che è diventato il suo lavoro, esibendosi nei più importanti locali della capitale, l’Avana, specializzandosi nella canzone e nei ritmi afro-cubani.  Lavorando poi con l’impresario Rafael Lay arrivò cosi rapidamente ai massimi livelli nella vita artistica della Repubblica caraibica.  Poi le tante tournee in giro per il mondo e a Milano, dove, dopo un lungo periodo di spettacoli, le offrirono il lavoro in Sardegna, collaborando con differenti gruppi.  Infine si avvicina a noi Pavel Hernandez, anche lui cubano, da due anni in pianta stabile a Sassari dove imparte lezioni di percussione, e anche lui collaboratore dell’associazione cagliaritana con il progetto “Sardegna-Cuba”.   Un’assenza dell’ultimo minuto è stata quella del cagliaritano Giovanni Dessì parte attiva dei CUBA SON, che per motivi di lavoro non ha potuto prendere parte ai concerti madrileni.
Dopo un brindisi di buon augurio ci salutiamo, mentre gli artisti si avviano con indosso le belle e colorate divise a riposare, per essere freschi e pronti per offrire al pubblico che poco a poco và riempiendo il recinto di “Passione Italia” per l’esibizione dei nostri bravi, CUBA SON!

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Un commento

  1. Grazie a te Massimiliano per il lavoro che porti avanti per tutti noi!!
    Unu abratzu mannu da Madrid!

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