LA RABBIA E L’ORGOGLIO, L’OMBRA DELLA FALLACI NELLE PROBLEMATICHE ATTUALI DELL’OCCIDENTE


di Maria Vittoria Dettoto

Intitolerei questo mio articolo La rabbia e l’orgoglio. 
Quotando il titolo che Oriana Fallaci diede al suo primo best seller del Nuovo Millennio, datato 2001, scritto subito dopo la strage delle Torri Gemelle a New York. 
A quel testo ne seguirono altri due, sulla falsariga del primo:”La forza della ragione” e “Oriana intervista se stessa”.
Entrambi del 2004.

Per quei testi la Fallaci rischio’ il carcere. 
Rischio’ la vita.
Venne presa per pazza.
Perché metteva in guardia l’Occidente sulla caduta dell’Imperialismo Occidentale e una sorta di crociata al contrario che i musulmani avrebbero portato avanti.
Colonizzandoci.

Così è stato.
La profezia di Oriana si è avverata.
Salvini suggerisce oggi, all’indomani della strage di Parigi che ha portato a contare sinora 129 vittime e 300 feriti, di inserire quei tre testi nelle scuole italiane.
Sarebbe il caso.

Lei, la Fallaci, giornalista eclettica e coraggiosa, fu lungimirante nel mettere in guardia l’Eurabia e gli Stati Uniti, dall’invasione musulmana.

Arrivò ad affermare che “non tutti gli islamici sono terroristi, ma tutti i terroristi sono islamici” e che “il nemico lo abbiamo in casa”.

Aveva ragione.
I francesi due giorni fa, il nemico lo avevano in casa:in uno stadio.
In un caffè. In un teatro.
Non è giunto per via aerea. 
Era li’, tra loro.
Hollande, Schengen, hanno permesso che entrasse.

Hanno permesso che entrasse e comandasse.
Che non si adeguasse alle regole dello Stato ospitante.
Ma che fosse lui a dettarle:imponendo il rispetto delle LORO religioni e tradizioni sacrificando le nostre.
Imponendo ai governi di dare loro residenza, abitazioni, sussidi, diritto di voto.

Lasciando nel frattempo gli europei e gli italiani in primis in serie difficoltà economiche. 

La rabbia, dunque.

Oggi siamo tutti arrabbiati.
Come lo eravamo un anno fa, dopo la strage di Charlie Hebdo.
Ieri tutti Je suis Charlie, oggi tutti Je suis Paris.

Ma a parte la rabbia di allora e di oggi, cosa abbiamo fatto e cosa possiamo fare per evitare che queste tragedie tornino ad accadere?

L’unica proposta concreta che deriva dalla politica internazionale è ad oggi quella di Vladimir Putin, che suggerisce di allearsi contro il nemico. 
Hollande oggi si ricorda di chiudere le frontiere:sarà sufficiente? 
Non credo.
Dal momento che il nemico e’ già dentro.

È in Francia.  È in Italia. È in Europa.
Aspetta solo il momento opportuno per continuare la sua conquista. 
Ci avverte, persino.
Prossimi obiettivi:Roma e Milano.

A Roma l’8 dicembre inizia il Giubileo. 
Personalmente non credo che colpiranno allora.
No. Sono troppo furbi.
Troppo bene addestrati per colpirci quando ce lo aspettiamo.
Aspetteranno un nuovo calo dell’attenzione.

Nel frattempo noi non possiamo stare a guardare. 
Dobbiamo levare l’orgoglio. 
Dobbiamo agire. Reagire.
Chiudendo anche le nostre frontiere. 
Lo dico da tempo.
Mi dicono sono razzista:non sono razzista. 
Sono realista.
Non si può fare entrare chiunque. 
Dobbiamo selezionare.
Selezionare ed espellere chi non ha i requisiti. 
Identificare gli stranieri che circolano in Italia.

Dobbiamo addestrare il nostro esercito.
Le frasi di circostanza che Mattarella e Renzi hanno pronunciato ieri, non saranno sufficienti a difenderci e tutelarci in caso di guerra.
L’Italia ripudia la guerra.

Ma noi siamo già in guerra.
Ancora c’è qualcuno che dubita di questo?

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