EXPO 2015: CIBI PER LA SALUTE DALLA TERRA DEI CENTENARI. LA REGIONE SARDEGNA HA PRESENTATO I SUOI VINI


Il vino come elisir di lunga vita. Il comparto vitivinicolo ed enologico della Sardegna era il tema di “Cibi per la salute dalla terra dei centenari”, il secondo dei tre eventi che la Regione dedica alle produzioni agricole di qualità, fattore di benessere e longevità, negli spazi di Expo. Forte dei risultati di numerose ricerche condotte sulla nostra Isola a livello internazionale e dedicate alla straordinaria presenza di centenari, la Regione Sardegna ha deciso di utilizzare il rapporto tra salute e alimentazione per favorire il rilancio delle zone a trazione rurale, valorizzare le vocazioni proprie di ciascun territorio e diversificare l’offerta turistica nell’isola.  L’appuntamento a Milano, nel padiglione CibusèItalia di Expo 2015, l’esposizione internazionale dedicata al cibo. Lo scorso 24 luglio la prima iniziativa della campagna di comunicazione è stata dedicata alle produzioni sarde garantite e certificate di cereali, carciofi, olio e zafferano. Ora il protagonista assoluto è il vino, per il quale in Sardegna è attesa un’ottima annata secondo tutti gli indicatori qualitativi e quantitativi. La Regione spera di replicare il successo registrato in luglio, quando “Sardegna, isola qualità della vita” ha fatto registrare l’attenzione di esperti e addetti ai lavori nei confronti di un progetto di comunicazione e di marketing rivolto ai mercati alimentari internazionali e all’industria turistica.  Il vino fa parte del racconto di una Sardegna quasi inedita, vista da un’altra prospettiva, una narrazione che si basa su solide basi scientifiche per esaltare la qualità delle produzioni agroalimentari, le eccellenze naturali, il modello sostenibile di innovazione e la longevità della popolazione, elementi di valorizzazione anche e soprattutto per la stretta relazione che c’è tra loro.  A moderare è stata Eleonora Cozzella, giornalista, coordinatrice del sito L’Espresso Food&Wine e ispettrice della Guida ai ristoranti d’Italia (Gruppo L’Espresso). Sono intervenuti l’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi. Un videocontributo del musicista Paolo Fresu. Il trombettista berchiddese, la cui fama internazionale è indiscussa, è considerato l’ideatore di un innovativo e consolidato modello di sviluppo del territorio sardo e ha curato la colonna sonora del film “Vinodentro”.  A parlare della storia della cultura vitivinicola in Sardegna è stato Gianluigi Bacchetta, professore associato di Botanica ambientale e applicata dell’Università di Cagliari, archeo botanico, responsabile del Centro di conservazione delle biodiversità, leader di una equipe scientifica a cui si deve il rinvenimento di semi di vite di epoca nuragica. Ha discusso di civiltà nuragica e patrimonio viticolo della Sardegna in tremila anni di storia.  Bacchetta ha dialogato con Luca Deiana, già docente di Medicina all’Università di Sassari, fondatore del progetto “AKeA – A Kent’Annos”, impegnato da vent’anni alla scoperta del gene della longevità, che ha parlato di vino e longevità portando l’esempio positivo dei centenari sardi.  Con loro Donato Lanati, enologo e scienziato, titolare del centro di ricerca Enosis, membro dell’Oiv – l’organizzazione internazionale della vite e del vino – consulente in Italia e all’estero, grande sostenitore della formazione del personale di vigna e di cantina come metodo più efficace per vestire i vini di forte identità territoriale e varietale. Ha descritto la caratterizzazione delle produzioni regionali a partire dalle esperienze di innovazione al servizio delle aziende.  Al confronto anche Giuseppe Carrus, un sardo che gira l’Italia, e non solo, alla scoperta di vini, cantine, territori, ma anche di birre, distillati e cocktail d’autore. Da anni in forza nella redazione del Gambero Rosso, è vicecuratore della guida Vini d’Italia. Ha raccontato dell’evoluzione del vino in Sardegna da alimento a prodotto edonistico.  A chiudere il novero dei relatori Alessandra Polo, social media strategist, tra i fondatori di Instagramers Italia, a capo del social media team di Igersitalia, fondatrice delle community di Instagramers della Sardegna, punto di riferimento per attività di social media marketing dentro Open Campus. Il suo intervento dedicato a un viaggio in Sardegna attraverso il rapporto tra Instagram e vino. Infine lo straordinario cooking show di Roberto Serra. Il talentuoso chef di Ghilarza ha presentato un menù nel quale il vino, utilizzato per la preparazione dei piatti in abbinamento con altre materie prime di provenienza sarda, e in particolare con prodotti a marchio d’origine, ridiventa alimento. Le ricette semplici e replicabili, i piatti realizzati riporteranno nel nome il richiamo ai vitigni utilizzati e i vini scelti sono tra i più rappresentativi del patrimonio vitivinicolo regionale, dal cannonau al vermentino, dal carignano al cagnulari.  Le elaborazioni gastronomiche inserite nei menù erano abbinate da Antonella Casu, esperta dell’Agenzia Laore Sardegna, a vini rossi, bianchi e da dessert, ovviamente sardi e a marchio d’origine. Il cooking show è stato introdotto da Alessandra Guigoni, antropologa e blogger, esperta di comunicazione mediata dal computer, di etnografia digitale e di comunità virtuali, autrice del primo manuale italiano di ricerca antropologica sul terreno del cyberspazio, elaboratrice del concetto di foodscape, o ciborama o paesaggio del cibo. Ha gestito gli intervalli tra la preparazione di un piatto e l’altro con brevi interventi sulle produzioni.

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