QUANDO IL RALLY E’ DONNA: IL TEAM ISOLANO TUTTO AL FEMMINILE CON FRANCESCA E RAFFAELLA

Foto Giuseppe Mazza


di Federica Ginesu

L’auto affronta ogni curva con audacia e adrenalinica tensione, grazie a precisione e determinazione che spaccano il tempo per vincere e portare a termine le sfide. Questo è il rally e in Sardegna si tinge di rosa. Alla guida Francesca Carta e Raffaella Fantini, due donne sarde che insieme costituiscono uno dei rari team al femminile del panorama rally isolano, fanno squadra in nome di una irrinunciabile passione. «Corriamo insieme dal 2011 – racconta la Carta – Ci siamo conosciute durante un rally, poi a distanza di mesi ci siamo rincontrate durante un corso per diventare navigatrici e abbiamo concepito l’idea di formare una squadra». Studentessa di medicina, Francesca consuma su strada un amore che il padre meccanico rallysta le ha trasmesso, Raffaella invece, che lavora nel settore amministrativo, ha sempre gareggiato prima con le moto e i kart, ora con le auto. Rispettivamente navigatrice e pilota hanno esordito in coppia nel Ronde dei Due Comuni che si svolge in provincia di Sassari. «Ero talmente emozionata che siamo andate in testacoda – racconta la Fantini – abbiamo avuto anche problemi con l’auto, ma siamo riuscite comunque ad arrivare fino in fondo».  Una squadra affiatata che unisce coraggio e sprezzo del pericolo a una preparazione meticolosa «Le ricognizioni del percorso si fanno insieme. Il pilota deve essere concentrato e ascoltare le note, precise direttive del navigatore che studia, legge il percorso prima di chi è al volante».
Il mondo del rally è quasi esclusivamente maschile e le donne sono ancora troppo poche: «Al di là delle battutine, da parte dei colleghi maschi abbiamo quasi sempre ricevuto attestati di stima, perché siamo donne d’azione che ci stanno provando, scendendo in pista come gli uomini». Tra asfalto e strada sterrata è senz’altro più divertente guidare e lottare cimentandosi con la terra battuta, perché il rally è una sfida contro se stessi per superare i propri limiti e affrontare le paure.  Ambiziose e caparbie, le due atlete girano la Sardegna, anche se non è facile trovare gli sponsor che permettano loro di affrontare le gare. «Il sogno sarebbe trovare una scuderia disposta a credere in noi per poter correre un’intera stagione». Al rally Costa del sud, disputato a inizio mese e giocato in casa, tante aziende hanno scommesso su questo team sponsorizzandolo, «Ora vorremo fare il Rally del Vermentino a Berchidda, ma spostandoci da Cagliari è difficile trovare chi è disposto a finanziarci». La macchina del team è a noleggio, perché è dotata di un assetto speciale e i costi sono difficili da sostenere, ma la passione per le corse vince ogni ostacolo grazie al pubblico che sempre le incita e sostiene. Il rally in Sardegna, infatti, accende, perché offre campi di gara spettacolari che entusiasmano anche i piloti della penisola e quelli stranieri. «Per noi non è solo sport, ma un modo di conoscere e far conoscere la nostra terra. Si esplorano zone sconosciute, è un’esperienza nell’esperienza». L’obiettivo di stagione è correre il Rally Costa Smeralda, magari affrontando altri team al femminile. «A livello di competizione ci piacerebbe che ci fossero altri equipaggi come il nostro, probabilmente saremo stimolate a dare ancora più», perchè come diceva Ayrton Senna “È la voglia di vincere che spinge ad andare avanti, la maggiore motivazione che spinge a gareggiare”.

* LaDonnaSarda

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