FEDERICA NICOLAI UNICA CICLISTA PROFESSIONISTA SARDA: IN SELLA ALLA BICI SULLA STRADA DEI SOGNI

FedericaNicolai


di Federica Ginesu *

Testa, grinta e passione. Ingredienti indispensabili che portano lontano. E da La Maddalena, Federica Nicolai unica donna ciclista professionista sarda, in sella alla sua bici di strada ne ha fatta tanta. E continuerà a farne.  Partita dalla sua Isola per crescere e diventare grande, dallo scorso anno vive a Lucca, ormai la sua seconda casa, dove si allena col team Michela Fanini, squadra che porta il nome della grande leggendaria campionessa toscana. Federica, lunghi capelli di seta e occhi color acqua, ragazza eterea col temperamento d’acciaio, è una ventenne che ha deciso di prendere in mano la sua vita, credere in se stessa e dedicare la sua intera esistenza allo sport. «Il ciclismo è la mia vita», spiega raggiante. È stato amore alla prima pedalata. «Avevo nove anni quando ho iniziato ad andare in bici, spinta da mio padre che praticava questo sport: ma sono stata io a sceglierlo una volta provato – racconta – ero completamente conquistata dalla bicicletta». I ricordi vanno subito alla prima competizione, quando Federica capisce che il ciclismo per lei non è solo svago o tempo libero, ma qualcosa di più. «A metà della mia prima gara sono caduta e mi sono fratturata il braccio. Nonostante il dolore mi sono rimessa in sella, ho recuperato sulle avversarie e vinto». Il ciclismo è una disciplina considerata dominio degli uomini. Le campionesse donne sono quasi del tutto sconosciute, ma esistono, faticano e combattono per una vittoria, sempre, quanto i colleghi uomini. «Il ciclismo femminile non è tanto praticato, perchè questa disciplina è vista per lo più come uno sport maschile. La fatica è tanta, ci vuole molto impegno. Ma penso valga per qualsiasi sport quando è praticato a livello agonistico», ammette Federica che si allena tutti i giorni dalle 3 alle 5 ore. Parecchi i sacrifici: «Essere una ciclista professionista vuol dire rinunciare a molte cose, non è facile riuscire a dire no a un’uscita con le amiche, perché hai l’allenamento, ma non importa. Tutto passa in secondo piano davanti alla grande possibilità che la Michela Fanini mi ha dato: crescere e poter realizzare i miei obiettivi».  La nostalgia della Sardegna è tanta, ma è sopportabilmente lieve grazie all’affetto di famiglia e amici che l’hanno sempre sostenuta, incoraggiata e mai lasciata sola. «I miei genitori sono il mio punto di forza, senza di loro non avrei mai spiccato il volo». Cresciuta col mito di Pantani tifa ora per il conterraneo Fabio Aru, ma è determinata a seguire le orme di Alfonsina Strada, prima e unica donna ad avere corso il Giro d’Italia con gli uomini, una vera e propria suffraggetta ciclista.  Per ora Federica strappa il primato femminile in Sardegna, terra dove giovani talentuose crescono. Scalatrice, ama la salita, perché lei non molla mai: «È qualcosa di spettacolare, non sai mai cosa ti aspetta». La bicicletta è sua fedele alleata: «Quando salgo sulla bici divento un’unica cosa con lei. Il ciclismo per me rappresenta tutto: realtà e sogno». Estroversa, vulcanica, determinata Federica non manca di rivelare i suoi prossimi obiettivi: «Quest’anno darò tutto quello che posso per aiutare la mia squadra». Il traguardo futuro è più di un sogno accarezzabile: «riuscire a partecipare e finire il Giro d’Italia. Mi piacerebbe poter alzare le mani sotto a un traguardo, quale gara non è importante, ma sarebbe un’emozione che forse neanche riesco a immaginare».  La bicicletta non è solo fatica, ma è libertà, scoperta di nuove strade e itinerari inattesi e sorprendenti. Perchè una ragazza dovrebbe scegliere di praticare il ciclismo? «Praticare sport, non significa rinunciare alla femminilità. A me piace essere donna sempre e comunque. Il ciclismo può dare emozioni inimmaginabili. Stai la maggior parte del tempo all’aria aperta, ammiri paesaggi sempre nuovi, che prima non avevi notato». E quando arrivi alla fine e guardi il cielo ti senti incredibilmente forte, come le parole di “Bellezza in bicicletta”: “capelli al vento, cuor contento e sorriso incantatore”.

* La Donna Sarda

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