“UN CIELO PIENO DI STELLE” PER L’ESORDIO LETTERARIO DI MARIA GIOVANNA ATZENI


di Claudio Moica

È stato presentato a Calasetta il 18 luglio per la rassegna culturale “LiberEvento” il libro “Un cielo pieno di stelle” (Akea edizioni”) di Maria Giovanna Atzeni. L’autrice nata a Carbonia nel 1946, sposata, 2 figli, 2 nipoti. Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia conseguita presso l’Università degli Studi di Cagliari, nel 1970, approda a Padova per far parte dell’ONG Cuamm (Collegio Aspiranti Medici Missionari), attualmente conosciuta come “Medici con l’Africa”. Nel 1972 -73 lavora in Nigeria (ospedale retto da suore anglo-irlandesi), al rientro si sposa e lavora come pediatra ospedaliero, per la USL di Vicenza, fino al 2005, data della pensione. Da allora partecipa a diversi progetti sanitari con il Cuamm e con le Missioni di Esmabama in vari paesi africani, come Tanzania, Mozambico, Sierra Leone, fino al 2013. I luoghi e le persone, presentati in questo libro, sono assolutamente veri, compagni di viaggio che abitano le periferie più diseredate del mondo, in Africa. Ad essi l’autrice vuole dare visibilità e salute, li guarda con occhi di medico e il cuore di donna. I colori richiamano spesso l’altra faccia del suo vissuto, l’isola delle sue origini, la Sardegna, e l’amore è lo stesso. Quelle presentate sono solo alcune delle migliaia di persone incontrate, quelle che sono rimaste impresse nella mente in maggior misura; ogni storia nasconde mille storie, gioie e dolori si intersecano come in ogni parte del mondo. Ha voluto percorrere e condividere con i veri poveri una parte del cammino della sua vita, ricevendo gratificazione nell’esercizio della professione medica e gioia nella sensazione di essere portatrice di speranza. “L’Africa sembra un posto che non c’è, – scrive l’autrice – invece esiste, con tante contraddizioni, e ti lascia una struggente nostalgia.” La forza interiore di Maria Giovanna è di sicuro superiore al suo fisico minuto ma elegante, la stessa eleganza che ripone nella sua scrittura tanto da far emergere un tratto poetico in tutte le storie che racconta. Il dolore, la sofferenza, la fame, la morte e talvolta anche lo sconforto sono trattati con animo delicato, femminile ma senza tralasciare la crudezza della situazione. Afferma che la sua determinazione sia frutto di una grande religiosità, la forza che il suo Dio le trasmette nei momenti più difficili tanto da colmare i dubbi e le paure. Una donna prima di essere medico, una mamma prima di essere missionaria queste le prerogative essenziali dell’Atzeni a cui non manca mai il sorriso soprattutto quando parla della sua Africa e della sua Sardegna, probabilmente tutti luoghi che vivono fortemente nella sua memoria ma che il trascorrere del tempo ha cambiato nei modi e nel vivere. Maria Giovanna nello scrivere questa sua parte di vita non è mai attrice principale ma lo spazio del libro lo dedica interamente alle storie, ai personaggi, ai panorami, ai ricordi che “trascrive per non dimenticare” perché ogni attimo perso, ogni nome scordato non permette il completamento del puzzle a cui ha dedicato la sua vita. Traboccano le onorificenze e premi per scrittori che probabilmente poco hanno da scrivere e che tra qualche anno i lettori dimenticheranno, mentre libri importanti e ben scritti come quello di Maria Giovanna Atzeni talvolta passano sotto traccia, tra l’indifferenza delle grosse case editrici che bene farebbero a investire su autori emergenti, probabilmente non diventeranno dei best seller ma sicuramente aprirebbero i cuori, prima, e le menti, poi, su situazioni difficili come quelle del cosiddetto terzo mondo che non fa parte di un altro universo ma è a pochi passi dal nostro giardino. 

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