INTERVISTA AL PROFESSOR DINO MANCA: E’ PROMOTORE DELL’INTITOLAZIONE DELLA BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI SASSARI A GRAZIA DELEDDA

nella foto Dino Manca


di Maria Vittoria Dettoto

Incontro a Sassari Dino Manca docente di filologia italiana e letteratura e filologia sarda presso l’Università di Sassari. Socio della società di Filologi della letteratura italiana (SFLI) e dell’Associazione degli Italianisti italiani (ADI) è membro del consiglio direttivo e del comitato scientifico degli studi filosofici sardi.
E’ stato presidente della commissione di narrativa sarda del Premio Nazionale “Grazia Deledda” e fa parte della Commissione scientifica dell’Università di Sassari per la valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna. La sua attività di ricerca da anni,è stata finalizzata alla realizzazione dell’edizione critica dei testi letterari e delle fonti storiche della Sardegna,con particolare attenzione all’opera di Grazia Deledda, di Giuseppe Dessi, Salvatore Farina e Pompeo Calcia. Il dott. Manca si è fatto promotore nelle scorse settimane di una petizione appena conclusasi che ha raccolto oltre 1.500 firme, per intestare la nuova biblioteca universitaria di Sassari a Grazia Deledda. La prima domanda che gli rivolgo è da cosa è nata l’idea della petizione. Mi risponde che in realtà l’idea della petizione circolava da tempo negli ambienti universitari.
Pur essendo consapevoli che la decisione finale spettasse alla direzione generale e ai vertici del Ministero dei Beni Culturali, l’ambiente universitario ed io volevamo proporre un’alternativa valida a chi a Sassari aveva proposto di intitolare la nuova biblioteca universitaria ad un politico come Enrico Berlinguer. Nel rispetto delle idee altrui e del pluralismo dei ruoli e delle istituzioni,abbiamo voluto aprire un dibattito attraverso una proposta che partisse dal basso.

Perché intitolare la biblioteca universitaria proprio alla Deledda? gli domando. Il passaggio della biblioteca universitaria da piazza Università a piazza Fiume,rappresenta un trasferimento importante non solo per la città di Sassari, ma per l’intera regione – risponde. Ma dovrà essere un momento di riflessione sul ruolo e le funzioni della biblioteca. La biblioteca universitaria di Sassari rappresenta tutti i sardi. E chi meglio di una scrittrice, di un premio Nobel, può rappresentare un istituzione, un presidio sociale e culturale come una biblioteca universitaria? Dessì arrivò ad affermare che i due più grandi uomini della Sardegna, sono state due donne: Grazia Deledda ed Eleonora d’Arborea. aggiunge Manca.

Grazia Deledda è stata premiata col premio Nobel per la letteratura, fu la prima donna candidata alle elezioni politiche, la scrittrice sarda che ha fatto conoscere la Sardegna, i luoghi, le tradizioni oltre i confini della Sardegna ed oltre quelli italiani. Quante adesioni avete avuto? 1540 in tre settimane – risponde.
Tanti giovani. Uomini e donne. Imprenditori. Ricercatori. Docenti universitari. Siamo una sorta di esercito popolare senza generali, senza re e senza imperatori. Vede, io credo, che comunque vada la Deledda abbia vinto e con lei la nostra buona volontà e le nostre buone ragioni, perchè le nostre ragioni stanno tutte nella grandezza di questa scrittrice che ha conquistato il mondo raccontando la Sardegna.

Qual è il suo parere sulla petizione pro Berlinguer?  Tutte le iniziative sono legittime. La verità è dialogica e quindi difendiamo il pluralismo. Ricorda quando nella sua famosa intervista a Scalfari Berlinguer parlò della questione morale? Già allora indicò la via: i partiti devono mediare tra le istituzioni e la gente,non invadere le istituzioni e ogni sfera della vita sociale. Perciò mi chiedo cosa c’entra l’intitolazione di una Biblioteca Universitaria ad un segretario di partito per quanto amato? Non so se Berlinguer – la cui figura è consegnata alla storia agli storici – avrebbe gradito questa operazione di servizio. C’è una connotazione partitica e politica evidente. La Deledda è una scrittrice sarda ed un premio Nobel. Per altro ho fatto solo quello che mi diceva la coscienza. Sono un uomo libero difficilmente addomesticabile. E questo l’ho imparato anche da Berlinguer.

Vedremo chi la spunterà: Berlinguer o la Deledda? Nelle prossime settimane sapremo la risposta.

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Un commento

  1. Dino Manca libertà e indipendenza di pensiero, doti rare che danno il risalto corretto ad una petizione che ho abbracciato convinta del messaggio che in essa è contenuto.

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