LA DENUNCIA DEGLI EDITORI SARDI: ASSENTI AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO PERCHE' LA REGIONE SARDEGNA NON CONCEDE 50MILA EURO


“La Regione Sardegna non partecipa per la prima volta al Salone internazionale del Libro di Torino, una rinuncia che lascia l’amaro in bocca, soprattutto per via del fatto che l’assessore regionale alla Cultura, Claudia Firino, aveva agito in senso opposto, avanzando una specifica proposta”. E’ la protesta dell’associazione degli editori sardi contro il mancato finanziamento dell’iniziativa: “La Giunta regionale, ha deciso di bocciare la delibera relativa al prossimo Salone del libro di Torino, che prevedeva di impegnare una somma largamente inferiore ai 50.000 euro”. Le ragioni sarebbero correlate alla “penuria di risorse e all’obbligo di congelare le spese che non siano di prioritaria importanza e che non riguardino il mantenimento stesso della struttura organizzativa, del personale e dei contratti e servizi in essere”. Secondo l’Aes tuttavia nelle scorse settimane la Regione è stata in grado di finanziare altri festival, in Sardegna, creando “situazioni di grande squilibrio oggettivo”. Ad esempio “nella delibera 13/2 dell’8 aprile 2014, che ha previsto lo stanziamento di 500.000 euro per le attività di promozione della lettura e festival letterari di interesse regionale, nazionale e internazionale, si legge della necessità e urgenza di ‘di addivenire in tempi certi all’assegnazione dei contributi’, per non compromettere la realizzazione delle manifestazioni per il 2014, con conseguenze negative sia di carattere culturale per l’intera comunità che economico per le associazioni del settore e l’indotto sui territori di riferimento”. Il festival internazionale del libro di Torino è di rilevante importanza per gli editori: “in un quartiere espositivo di oltre 65.000 metri quadrati si ritrovano ogni anno migliaia di piccole, medie e grandi aziende editrici nazionali e internazionali, per esporre il proprio catalogo, partecipare al ricco calendario di incontri, spettacoli, eventi e convegni, e seguire gli appuntamenti professionali riservati ai soli addetti ai lavori”. Torino è quindi una meta irrinunciabile anche per la rete degli editori della Sardegna, “perché partecipando al Salone del Libro si possono conseguire obiettivi di promozione culturale, visibilità e inserimento in un mercato potenziale caratterizzato da grandissimi numeri e altrettante opportunità di mercato e scelte di strategia aziendale. Il contributo regionale avrebbe consentito di confermare l’impegno torinese in assenza del quale i singoli editori – sia pure costituiti sotto forma di rete –, dati i costi elevatissimi della partecipazione al Salone, non riescono a reggere il peso dell’iniziativa in un momento di gravissima sofferenza economica”.

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6 commenti

  1. Un argomento che se riusciamo nei prossimi giorni cercheremo di approfondire, magari tirando fuori anche scomode verità..

  2. Virgilio Mazzei

    Se quanto riportato nell’articolo è la verità, ecco vanificato l’impegno di tanti anni di iniziative della FASI e dei Circoli sardi operanti nel mondo per valorizzare gli scrittori sardi e promuovere il prodotto letterario e artistico della Sardegna. La nostra Regione, dopo tanti complimenti e parole di apprezzamento ( meglio di circostanza!) al mondo dellemigrazione per queste "meritorie" iniziative e per la divulgazione della cultura ( anche questo è prodotto sardo), manca all’appuntamento più importante: il Salone Internazionale del libro di Torino. Motivo: non si dispone di 50.000 euro. Per chi conosce le varie voci di bilancio della Regione questo motivo appare poco convicente. La circostanza porta a considerare ancora una volta che la valorizzazione dei nostri scrittori, poeti, artisti e registi e il loro ingegno/impegno, in buona parte passa attraverso le iniziative dei sardi di oltremare mediante la rete FASI/Circoli. Se così stanno effettivamente le cose, per questa rete sarebbe una vittoria, mentre per la Regione un mezzo passo falso. L’augurio è che il nuovo Assessore alla Cultura sappia imporsi e rimediare.

  3. Virgilio Mazzei

    faccio seguito al mio commento (n.5) per scusarmi con chi mi legge visto che l’apostrofo su ""dell’emigrazione""mi è rimasto sulla tastiera. Grazie.

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