IN MUSICA "CUN S'ACSIT" A FIRENZE: CLAUDIA ARU E ALBERTO SANNA SCALDANO IL PUBBLICO DE LA CITE'

nella foto Claudia Aru


di Mattia Lilliu

Musica, tradizione e divertimento. Sono questi i tre ingredienti che hanno caratterizzato la serata di lunedì 3 marzo grazie al primo appuntamento della rassegna musicale “In Musica cun s’ACSIT”, organizzata dall’Associazione Culturale dei Sardi in Toscana in collaborazione con F.A.S.I. e Radio Atividade Sardas, che ha visto come primi protagonisti due artisti sardi: Alberto Sanna e Claudia Aru.

Il rocker sardo ha rotto il ghiaccio con una cover di Bob Dylan per poi proseguire la performance tra pezzi del suo repertorio, che spazia tra hard rock, swing e jive, e altre reinterpretazioni di pezzi storici dei Rolling Stones (“Symphaty For The Devil”) e Bob Marley (“Could you be loved”).

La scena è poi passata alla cantante di Villacidro, Claudia Aru, che ha sorpreso tutto il pubblico accorso al cafè-libreria La Citè con le interpretazioni di pezzi che ripercorrono le tradizioni della Sardegna, raccontando, in musica, storie, atmosfere e riflessioni sulla sua terra natia. Accompagnata da Matteo Marongiu al contrabbasso e Marcello Pilleri alla chitarra, Claudia Aru ha fatto tappa a Firenze anche per promuovere il nuovo disco intitolato “A giru, a giru” il cui primo singolo estratto, presentato nel corso della serata, è “Sa prus bella”.

Presente a La Citè il direttore artistico della rassegna e Responsabile della Comunicazione ACSIT Mattia Lilliu che esprime tutta la sua “grande soddisfazione per il risultato finale della serata. Dopo il grande successo riscosso in estate dalla nostra rassegna musicale, l’ACSIT per quest’anno ha voluto anticipare i tempi ed ecco che “In Musica cun s’ACSIT” diventerà un appuntamento che si spalmerà in più mesi, estate inclusa. Aver cominciato la seconda edizione con Claudia Aru e Alberto Sanna, due dei più importanti artisti della nostra isola, è per noi un grande motivo di orgoglio. Ci tengo a ringraziare La Citè per l’ospitalità e tutto il pubblico accorso in maniera così numerosa, segno che la musica sarda ha un linguaggio che va al di là dei confini regionali.”

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