CON FRANCESCA FALCHI A UDINE, IL 1° MARZO PRESSO IL CIRCOLO "MONTANARU" E IL COORDINAMENTO DONNE DELLA F.A.S.I.


di Domenico Mannoni

L’attrice e drammaturga cagliaritana Francesca Falchi presenterà il progetto teatrale “Fèminas de perda e de soli” . L’evento,è dedicato all’altra metà del cielo di Sardegna.

Donne martiri, imprenditrici, stiliste, poliziotte, cantautrici, giornaliste: donne
diverse per vissuto, esperienze e generazione ma ognuna portatrice dei più
radicati valori identitari della terra sarda. La messa in scena di storie così diverse si propone di comporre un inedito affresco dell’universo femminile con espressioni intense, poetiche e vibranti.

Per Francesca Falchi: “Come il mare che circonda
l’isola, che resiste alla ruggine gelida del maestrale ed alla costanza tiepida del levante, rimanendo identico a se stesso, come la terra che dell’isola è corpo atavico ora perduto in distese riarse e fiorenti, ora impervio nella sua anima scolpita a vivo, le “donne di pietra e di sole” attraversano la storia, la letteratura, l’arte, la scienza e l’imprenditoria della Sardegna con la consapevolezza di chi sa che anche il flusso più lieve può incidere la roccia con la sua costanza e la sua determinazione.

 Dalla martire “karalitana” santa Barbara a Julia Carta, la
giovane di Siligo processata per stregoneria; dall’ “ardita virago” Donna Lucia
Delitala Tedde a Donna Francesca Sanna Sulis imprenditrice che avviò una
fiorente coltura dei bachi da seta ,da Adelasia Cocco la prima donna a ricoprire l’incarico di medico condotto in Italia alla cantautrice ed attrice Maria Carta; dalla poliziotta Emanuela Loi, vittima dell’attentato in Via d’Amelio fino a Maria Paola Masala, prima donna ad essere assunta quale giornalista nella redazione dell’Unione Sarda. Le “fèminas de perda e de soli” rappresentano il cuore femminile della Sardegna, una terra che custodisce la sua identità primigenia adattandosi ed evolvendosi ma rimanendo uguale a se stessa in quei valori di granito cangiante, in quel sentire che è viscere e sangue, in quell’esistere che la conduce, tra sabbia e mirto, nel suo futuro screziato, ancorandola con tenacia romantica e coraggio incalcolabile al suo
femminile passato”.
Francesca Falchi  nata a Cagliari , diplomata alla Scuola di Teatro di Bologna, finalista al Premio Scenario 1995 con Christiane Forse,

si laurea nel 2002 con una tesi dal titolo Pasolini e la Spagna.

Nel 2011 il saggio El juanero- Pasolini e la Spagna, edito nel 2003, esce tradotto in Spagna dalla Editorial  Alreves  di Barcellona.Vincitrice, negli anni di numerosi e importanti premi, nel 2013 viene insignita  del Premio di drammaturgia In punta di penna  e del Premio di scrittura femminile, XIV edizione,  “Il Paese delle donne” sezione TEATRO con il testo Vettorina nella città dei pezzi di ricambio. Il suo lavoro si focalizza sulla Shoà, sulle tematiche di genere e LGBT. L’appuntamento per tutte le donne, ma l’ingresso è aperto e vivamente consigliato anche agli uomini.

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