ALLA RICERCA DI NUOVE ISOLEDISARDEGNA (2° parte): LOCALITA’ DA INSERIRE NEL PROGETTO DELL’ASSOCIAZIONE SARDA “SEBASTIANO SATTA” DI VERONA


di Annalisa Atzori

Credo che a più di qualche lettore sia venuta una voglia pazzesca di provare di persona cosa significhi trascorrere una vacanza nella splendida isola dei Nuraghe, magari seguendo qualche itinerario suggerito tramite il isoledisardegna (vedi TIP 466). Sicuramente qualche spunto lo si può trovare dai miei appunti di viaggio, perché non siamo stati solo nei dintorni del campeggio, a Santa Lucia di Siniscola, ma ci siamo spostati parecchio, i chilometri in auto si devono mettere in preventivo quando si organizza un viaggio in Sardegna. 

Un giorno siamo andati anche in zona San Teodoro, precisamente a Costa Caddu, l’area che il Comune ha designato per l’accesso in spiaggia con il cane. Decisamente poco frequentata rispetto alla vicinissima Isuledda, ma dal panorama altrettanto affascinante. C’è una zona con sassolini bianchi e mare cristallino, con varie tonalità di verde-azzurro da fare invidia ai Caraibi…, certo, servizi non ce ne sono: se si decide di passare tutta la giornata al mare bisogna munirsi di ombrelloni (anche più di uno e magari una tenda per il vento) e frighetto con provviste per il pranzo, ma ne vale la pena. Alla faccia di chi pensa che la Sardegna sia prerogativa solo dei ricconi! Anche il parcheggio a Costa Caddu è gratuito. Non un filo di ombra… ma suvvia, siamo o no al mare? Sarebbe interessante inserire anche questa zona in isoledisardegna, pur correndo il rischio di incontrare in zona qualche vip…

Il giorno che siamo andati a Orosei per incontrare Alberto, allevatore di cani fonnesi (vedi TIP 464), ne abbiamo approfittato per fare delle escursioni (e tante, tantissime foto) alle spiagge che si trovavano sulla strada da Santa Lucia di Siniscola a Orosei appunto. La prima tappa è stata Berchida: che dire, dalla strada principale si devia per una sterrata di 6 km, il parcheggio è un po’ caro e anche qui i vigili sono in agguato. Ma una volta arrivati al mare, quello che ci si trova davanti è uno spettacolo mozzafiato. Chilometri e chilometri di spiaggia bianchissima, il riflesso accecante costringe a riparare gli occhi con la mano per  scrutare ancora più in là: ancora sabbia bianca e mare verdissimo. Costeggiano la spiaggia alcuni ginepri, che danno ombra e un po’ di refrigerio a chi non resiste tutto il giorno al sole o sotto l’ombrellone. Peccato non si possa andare con il cane, o meglio i vigili dicono che si può, i baristi che, se arriva la forestale, le multe sono salate, insomma c’è un po’ di confusione. Noi ci siamo “nascosti furtivamente” dietro ad un ginepro, siamo rimasti solo un’oretta dovendo proseguire il tragitto per Orosei. Ritornando verso la strada asfaltata, piccola sosta per un caffè all’agriturismo Su Meriacru. Non volevamo più andare via! Mai nome fu più azzeccato: il posto all’ombra, così ci hanno detto. E’ gestito da una famiglia, migliaia di piante di ogni tipo adornano i viottoli e le piazzole con i tavolini per le consumazioni. Strumenti di lavoro antichi fanno bella mostra appesi sui muri esterni, insieme a maschere tipiche sarde. Grossi pezzi di sughero in attesa di essere lavorati, un’anziana signora che assiste il cuoco, che sta preparando il maialetto cuocendolo con il fuoco a terra e la parete che riflette il calore. Un profumino da farsi venire l’acquolina in bocca, pensare che noi avevamo i panini pronti! Se mai i nostri inviati d’isoledisardegna dovessero trovarsi in zona, credo che il pranzo sardo a Su Meriacru sarebbe d’obbligo.  Anche qui qualità, cordialità e relax a costi contenuti.

Proseguendo verso Orosei, toccata e fuga a Cala Liberotto (dove però i cani non sono ben visti … addirittura vietano l’accesso nei negozi, anche se non vendono alimentari: qualcuno dovrebbe spiegarmene il motivo) e prima ancora a Fuile Mare: zone di prestigio, con parecchie case che di sicuro sono seconde case di persone benestanti. Il mare è bellissimo anche qui, ma siamo scappati a gambe levate verso Marina di Orosei, le zone vip ci danno sempre un leggero fastidio…

Marina di Orosei invece è stata una piacevole scoperta, questa sì credo che in isoledisardegna  ci stia proprio bene. Chilometri di spiaggia fiancheggiati da altrettanti di pineta, la sabbia non è fine fine come più a nord, qui è di grana un po’ più grossa e di colore tendente al beige. La particolarità è che risulta facile da togliere anche solo sbattendo i piedi. L’acqua diventa subito alta, appena a un metro dal bagnasciuga, quindi bisogna essere nuotatori esperti per godersi appieno il posto. Un fatto che ho trovato a dir poco meraviglioso: la mattina presto o anche verso sera è possibile vedere i delfini vicini a riva …spingono banchi di pesce verso la terraferma e vengono a banchettare allegramente, sotto gli occhi dei pochissimi bagnanti. Sarà stato l’orario, dato che era tardo pomeriggio, oppure la stagione non ancora troppo inoltrata, fatto sta che abbiamo avuto la sensazione che la spiaggia fosse tutta nostra! E completamente gratis, anche il parcheggio, che si trova al di là di un ponticello di legno sopra il fiume Cedrino.

Altra gita fuori porta durante la nostra permanenza al Calapineta è stata quella fatta a Posada. Il paese è tutto arrampicato sulla montagna, il Castello della Fava domina il paesaggio, la vallata sottostante è ricca di campagne ben irrigate e bestiame al pascolo: non è facilmente immaginabile per chi ha un’idea stereotipata dell’isola e crede sia solo fatta di distese brulle e riarse dal sole. Abbiamo trovato a Posada delle belle botteghine per comprare i souvenirs da portare a Verona, l’atmosfera è  di un paese antico e fiero del suo passato, i viottoli di ciotolato su cui si affacciano le case (quasi tutte ben tenute e abitate, abbiamo visto poco di abbandonato o chiuso) sono tutti in salita, o in discesa a seconda di come si percorrono, ma la passeggiata è comunque gradevole. Credo che gli abitanti di Posada abbiano una forte passione per piante e fiori, perché non si vedeva cortile o balcone che non avesse verde e colori di ogni genere ad adornarlo. Anche Posada potrebbe essere un’isoladisardegna.

Dimenticavo un particolare importante: per il viaggio di andata e ritorno Livorno-Golfo Aranci, rigorosamente Sardinia Ferries, con cabina in entrambe le tratte e meritato riposo, con Dana accucciata sul pavimento vicino al letto, perché anche i cani hanno i loro diritti.

E sto già pensando all’itinerario 2014, probabilmente in settembre.

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